Non voglio fare polemiche fuori posto. Domando, senza voler provocare, cosa si debba fare nel Cosentino. La zona che da DUE anni è affetta da un forte sciame sismico. I sindaci, leggo, chiedono ai Prefetti e alla Protezione civile di "rassicurare" la popolazione...
Aspetteranno parecchio....
Ecco la cronaca dal Corriere on Line a cura di Carlo Macrì
MORMANNO (COSENZA) - La gente di Mormanno è ancora per
strada. Impaurita e infreddolita. La scossa di magnitudo 5 re li ha sconvolti.
Eppure questa gente da anni, ormai , è abituata a convivere nel terrore. Gli
sciami sismici in questa zona del Pollino si susseguono a ritmi giornalieri (quasi
settemila scosse negli ultimi due anni), tant’è che qui c’è gente che da mesi
ormai vive in auto, fuori dal centro abitato.
SCOSSA FORTISSIMA - Quella di questa mattina , però, è stata
la più forte di tutte e la gente, disperata, ha abbandonato in fretta le
abitazioni riversandosi in strada. Il terremoto ha interessato tutto il
territorio del Pollino e le vibrazioni si sono sentite anche a Napoli.
L’epicentro è stato individuato nella zona del lago del Pantano, nel comune di
Mormanno. La scossa ha fatto una vittima, un 84enne di Scalea, morto per
infarto. Per il resto la Protezione civile e i Vigili del fuoco che hanno
monitorato l’intera area interessata al sisma, hanno registrato solo lesioni
alle case. Colpiti anche la cattedrale di Mormanno, una struttura barocca,
risalente al 1500. Nella volta si è aperta una fessura che preoccupa i tecnici,
tant’è che è stata chiusa. Qualche crepa anche all’interno della chiesa di
Santa Maria della Consolazione, a Altomonte, uno dei centri colpiti dal sisma.
DANNI - Non si registrano danni alle vie di comunicazioni ed
anche le abitazioni più vecchie hanno tenuto. I sindaci del comprensorio del
Pollino hanno emesso un’ordinanza di chiusura delle scuole. L’ospedale di Mormanno,
è stato evacuato, ma solo per motivi precauzionali. I 35 degenti sono stati
trasferiti con ambulanze nei vicini ospedali. Alle 10 è previsto l’arrivo del
capo della Protezione Civile prefetto Gabrielli. Il centro operativo, è stato
allestito in una struttura adiacente l’ospedale. La Regione Calabria ha inviato
sul posto il sottosegretario al la Protezione civile Franco Torchia per
approntare un primo piano di interventi. La macchina organizzativa per fortuna
ha funzionato alla perfezione ed ogni situazione è stata gestita con grande
professionalità da carabinieri e Corpo forestale dello Stato, i cui uomini sono
stati i primi ad intervenire sul posto. Qualche danno si è registrato anche a
Rotonda, centro della Basilicata, al confine con la Calabria. I sindaci dei
comuni interessati al terremoto, hanno detto che chiederanno al prefetto
Gabrielli un piano di sicurezza complessivo che possa in qualche modo ridare un
po’ di tranquillità alla gente del posto. Il capo della Protezione civile era
sceso in Calabria proprio una settimana fa ed aveva visitato i luoghi che oggi
sono stati colpiti dal terremoto. Gabrielli ha ripetuto - è di questi giorni la
polemica dopo la condanna di alcuni membri della commissione grandi rischi per
gli errori di L’Aquila – che i terremoti non si possono prevenire. Ma qui la
gente sembra non voglia sentir ragioni. Non vive più e chiede un aiuto
concreto.
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