Una signora un po' bruttina , con gli occhiali, voce gentile, da maestrina garbata, spiega sul sito dell'Agenzia delle Entrate, come si compila il redditest, il nuovo gioco, non a premi, anzi, che il Ministro Befera ( non è ministro ? e chi lo dice ? chi governa il fisco in Italia ? Lui, e allora diamogli anche la carica di ministro oltre che di Direttore dell'Agenzia delle Entrate, presidente di Equitalia , insignito e riverito in occasione delle sue nozze dai "colleghi" di governo) ha sfornato insieme alla nuova versione del redditometro che da gennaio controllerà ogni e qualsiasi spesa che faremo per contestarci se fiscalmente ce la possiamo permettere o no.
Allora, incurante della diffida a scaricare sul mio PC il redditest, che gli anti Befera dicono che sarà uno strumento occulto per rubare anche dal mio computer i pochi dati che già non spiano da tutte le altre banche dati messe a loro disposizione (banche, assicurazioni, SIM, alberghi, agenzie di viaggio e via così ) , diligentemente mi sono sottoposto alla "macchina della verità".
Devo dire che non avevo soverchi timori di un cartellino "rosso", quello che annuncia l'incongruità tra reddito dichiarato e spese : da anni lavoro quasi esclusivamente per società e la fatturazione è matematica, e infatti si è accesa la luce verde. Ma la cosa non mi consola affatto. Una cosa l'Italia di questi ultimi anni, e di Befera in particolare, mi ha fatto capire di me stesso ed è cosa di cui sono contento : all'epoca del fascismo sarei stato uno confinato. Non avrei sopportato una costrizione così grande della libertà personale. Con questo non voglio essere un beota pari agli ossessionati del Berlusca che gridavano al regime dittatoriale ai tempi del Cavaliere. Possiamo anche parlare di libertà limitate, fittizie, per via dei controlli sempre meno occulti a cui siamo sottoposti, ai condizionamenti a cui siamo di fatto vincolati, però la dittatura è e resta altra cosa, anche quella soft italiana degli anni 30 , quando la pacificazione era pressoché totale così come il sostanziale consenso al regime da parte degli italiani.
Però resta che questo modo di concepire la vita degli individui, controllarne le spese, i loro conti, dover pensare di conservare la prova di ogni eventuale regalo che ti fanno o fai perché potrebbero chiedertene conto....Senza contare che se poi non risulti congruo....non lo sei secondo chi ? Un programma stilato da una parte che non è precisamente imparziale. E già perché il FISCO, questo fisco che deve sfamare uno Stato sempre disperatamente bisognoso di denari, non è che sia soggetto precisamente TERZO, disinteressato, come uno pensa perché in fondo non ha interessi privati....
Mi spiega Befera perché i suoi dirigenti sono angosciati dal "raggiungimento degli obiettivi " ??
In fondo loro devono solo fare il loro dovere, controllare , verificare, accertare del caso. Ma se non trovano evasori, evviva no ? Invece ci sono gli "obiettivi", quelli per i quali si ammassano "accertamenti" che poi, impugnati davanti alla giustizia tributaria, vengono smontati nella misura del 40% dei casi....(tanto che gli frega? mica a loro costa qualcosa !).
Ora, il 40% è un numero decisamente troppo altro caro Direttore, ne converrà...
E poi, anche questo vezzo di chiamarli "accertamenti" ....in italiano la parola indica una cosa CERTA, il che non è visto che è soggetta a contestazione (che 4 volte su 10 viene pure accolta !) . Pensate se in Italia il 40% dei rinvii a giudizio finisse in assoluzioni....veramente sarebbe giustificato l'assalto coi forconi alla Procure !
Più giusto sarebbe dire "contestazioni fiscali", così come il verbale di una multa è una "contestazione di violazione del codice della strada" mica un "accertamento".
Il paragone con le multe ci sta tutto. Da quando i Comuni hanno trasferito l'onere della riscossione delle infrazioni stradali a Equitalia, registrando al loro attivo erariale l'importo della contravvenzione ancorché non pagata dal cittadino, anche i vigili hanno "gli obiettivi", i budget da raggiungere....
Ecco, in un sistema siffatto, chi garantisce al contribuente che "Serpico", il GF di Befera, sia stato impostato correttamente ? Vi pare equo, legittimo un sistema che inverte l'onere della prova, per cui in base a criteri immaginati e stabiliti da UNA PARTE del contenzioso fiscale, chi non risulta congruo dovrà dimostrare il come , il quando, il perché, con oneri pazzeschi di conservazione, catalogazione di ogni spesa, di ogni entrata di qualsivoglia genere, regalie di genitori comprese (che di questi tempi sono un sostegno niente male per i più giovani) ? Allora meglio la macchina della verità...o il lancio della moneta.
Dice : la colpa non è di Befera ma dei troppi evasori....Intanto diciamo che è colpa delle troppe tasse...e di uno Stato elefantiaco che ha bisogno di troppi soldi ( oggi l'ho letto scritto pure da Giovanni Sartori....non ci riuscivo a credere !!). Poi di un paese dove le opportunità di lavoro non sono esaltanti e molta gente si arrangia (e meno male che lo fa). Infine si, ci sono i "furbi". Sapete quant'è l'evasione dei furbi piccoli ? vale a dire dei lavoratori autonomi , gli artigiani, ditte individuali...le famose partite IVA ? Meno del 10% del totale stimato, Se ci mettiamo pure l'evasione attribuita alla criminalità, scendiamo al 5%....
Non mi pare sta cosa mostruosa che giustifichi un apparato così invasivo, liberticida, illiberale.
E non credo che Serpico sia strumento adatto per le mafie e per la grandi imprese che possono delocalizzare, costituire società all'estero, produrre in un paese e poi vendere nel mondo tramite internet...
Perché sono questi due soggetti, sempre secondo le stime, che evadono circa 120 miliardi dei 180 totali (i 2/3). Certo, Serpico potrebbe essere efficace con quelli del doppio lavoro, che denunciano solo lo stipendio e non il reddito dell'altro, finiscono per condurre una vita incompatibile con l'unica entrata dichiarata....chissà, se ci ragionano saranno tanto i dipendenti cui Serpico NON piacerà.
Personalmente, io continuerò la mia battaglia per uno Stato più snello, che abbia bisogno di meno soldi, e quindi con meno tasse e più libertà per i cittadini, anche quella di non essere spiati.
Agli altri, buon redditest..per ora.
Che il redditometro NON sarà un gioco
Ecco il flash di cronaca sul Corriere on line
Befera: «Incoerenti il 20% delle dichiarazioni un milione famiglie a reddito zero, ma spende»
Una famiglia su cinque - 4,3milioni di nuclei circa -
sostiene spese «incoerenti» con il proprio reddito. Mentre in un milione circa
di casi la contraddizione è a dir poco sospetta: forti spese a fronte di
redditi dichiarati quasi nulli, «vicini allo zero». Sono questi i risultati
emersi da una simulazione sull'intera platea delle famiglie italiane, secondo
quanto riportato dal direttore dell' Agenzia delle Entrate, Attilio Befera.
Secondo la simulazione, tra le diverse categorie di reddito il tasso di
irregolarità è maggiore nel reddito di impresa e nel reddito da lavoro
autonomo.
REDDITOMETRO - Lo strumento per indagare le ragioni
dell'incoerenza delle dichiarazioni sarà il nuovo redditometro. «È già pronto,
e siamo in fase di approvazione del relativo decreto ministeriale e quindi
sicuramente a gennaio sarà utilizzabile» ha detto Befera riconoscendo che si
tratta di uno strumento per «stanare l'evasione» ma che sarà utilizzato «con la
massima prudenza e soltanto per differenze eclatanti» tra le spese e i redditi
dichiarati.
REDDITEST - I contribuenti possono intanto scaricare dal
sito dell'Agenzia il ReddiTest: il software che misura la compatibilità tra
reddito familiare e spese sostenute. È una sorta di autodiagnosi che coglie le
principali caratteristiche che incidono sul tenore di vita e aiuta le famiglie
a verificare la coerenza della propria dichiarazione prima che possa scattare
un eventuale accertamento
RAFFAELE MARIN
RispondiEliminaNon vorrei essere ripetitivo ma è sempre un piacere leggere i tuoi post