Tutto il mio plauso per la Preside del Leonardo da Vinci, liceo scientifico di Milano, che si è fisicamente opposta all'occupazione della sua scuola. Un plauso anche ai bidelli che si sono prestati a darle manforte (uno ha riportato delle contusioni e pure la Preside è stata strapazzata ). Nell'articolo di cronaca che segue, ripreso dal Corriere della Sera, la Professoressa Maria Concetta Guerrera spiega le sue posizioni e francamente non vedo cosa si possa obiettare :
- l'occupazione è un vezzo autunnale, che rigorosamente finisce a natale e si sospende all'Immacolata . VERO
- autorizzazioni alle assemblee e spazi autogestiti sono stati regolarmente concessi. Perché Occupare ? GIUSTO
- sempre o quasi durante queste occupazioni i locali della scuola subiscono danni e anche preziose attrezzature. Nessuno risarcisce. Non è ammissibile.
SACROSANTO
- il Provveditorato, silente e vile, non interviene mai. Aspetta che la "festa stagionale" passi.
INCONTESTABILE
L'unica cosa che non mi convince è il richiamo al "FASCISMO", rivolgersi agli occupanti chiamandoli "fascisti", e cantando Bella Ciao.
La Professoressa Guerrera ha notizia di occupazioni delle scuole all'epoca fascista ? Non è forse vero che dal 1968 in poi questa è un'usanza di marca esclusivamente comunista e post ?
Gentile Preside, ha fatto benissimo a fare quello che ha fatto e anzi io spero che molti suoi colleghi la prendano come esempio anche se ne dubito : tra Don Abbondio e collusi credo che restino in clamorosa maggioranza quelli che tollerano e/o ammiccano agli occupanti. Del resto, prof. e studenti ormai vanno in piazza insieme no ?
Però , siccome ha avuto il coraggio di fare una cosa insolita e di cantarle chiare a tutti, perché rispolverare questo polverume dell'antifascismo ? Specie poi, come detto, in una cosa per la quale e nella quale i fascisti nulla c'entrano ? Ritiene così di dare maggiore forza e nobiltà al suo gesto ? E se anche fosse - perché l'antifascismo da noi è un evergreen - fa una cosa giusta ? Corretta ?.
Ogni forma di prepotenza e violenza è "fascista" ? No gentile Preside, può essere tranquillamente anche "comunista".
Quei ragazzi sono Rossi Preside, sono quelli venuti su educati - o non - da famiglie cresciute coi suoi stessi miti. Siccome è onesta e coraggiosa, lo sia sino in fondo. E lo ammetta.
La preside anti occupazione che canta «Bella Ciao»
Ha respinto il blitz degli studenti: «Sono fascisti. Eravamo
assediati, mi hanno malmenata. Ho chiamato la Digos»
MILANO - «Li ho chiamati fascisti, sì. E violenti. E
squadristi. E figli di papà. Cantavo "Bella ciao", "ho trovato
l'invasor"... mentre cercavano di sfondare per occupare la scuola. Da loro
sono stata anche malmenata, io che sono una donna e pure vecchia. Ma di qui non
mi muovo. Difendo la mia scuola, anche a costo della vita. Sono al servizio
dello Stato». Lei è la preside Maria Concetta Guerrera, la scuola è il Leonardo
da Vinci di Milano, quotato liceo scientifico del centro, davanti al Palazzo di
Giustizia. L'invasore sono gli studenti dei collettivi decisi ad occupare, come
in molte altre scuole, da Roma in avanti. Qui si sono presentati lunedì
pomeriggio, respinti da dirigente e bidelli e alla fine costretti al
dietrofront dalla Digos. E ci hanno riprovato ieri, prima e dopo assemblee e
sit in.
Nelle stesse ore, altri studenti di altri collettivi, dal
liceo scientifico Allende all'artistico Brera, hanno preso aule e spazi «contro
i tagli», «per la scuola pubblica». Lì però copione classico delle proteste
studentesche d'autunno, con supervisione della polizia e presidi in campana ma
tolleranti. Qui il programma Guerrera è diverso. Lei, i capelli grigi, i
pantaloni comodi di lana, le scarpe basse e l'andatura lenta, lei si barrica a
scuola. E se vede facce nuove, come lunedì, chiama la Digos. («Eravamo
assediati. Ho subito avvisato anche i genitori»).
È pronta a passarci le notti nel suo liceo la preside
Guerrera. «Nessuno entrerà qui a fare danni, a devastare laboratori che sono
preziosi e che poche scuole pubbliche hanno. I ragazzi non hanno motivo di
occupare. Hanno chiesto l'assemblea, l'ho autorizzata. Hanno chiesto spazi
autogestiti, li ho autorizzati. Nessuna delle loro iniziative è stata negata o
compressa. I professori sono tutti disponibili, sono persone dall'alto sentire.
E la mia porta è sempre aperta, sono per il dialogo e il confronto. Loro
invece...».
Lo ribadisce. «Sono fascisti e violenti». Cita gli Scritti
Corsari di Pier Paolo Pasolini, la dirigente del Leonardo, che è professoressa
di storia e filosofia: «Descriva la scena di lunedì: da una parte i bidelli e
gli agenti a difendere la scuola, dall'altra i ragazzi pronti a sfondare ed
entrare con la forza. Chi erano i proletari? Chi si è fatto male alla fine?».
Un bidello del Leonardo si è fatto male, nel tentato blitz di lunedì. Ma non
denuncia. Né lui, né la preside «malmenata».
Ieri intanto sono arrivate le scuse degli studenti. Alla
porta «sempre aperta» si sono affacciati in quattro, le facce pulite, le felpe
ordinate, per dire che «abbiamo sbagliato, nei modi. E anche nel messaggio, non
siamo contro ma con i professori». Scuse accettate. Però la preside del
Leonardo non arretra di un passo. Spiega le sue ragioni, con tono pacato,
disponibile (ma allontana il fotografo, secca).
«Le richieste degli studenti?
Pretestuose. Per loro è soltanto un gioco. Novembre è il mese delle
occupazioni, succede ogni anno, le ragioni se non ci sono poi le trovano. Mai
visto un'occupazione al ponte dell'Immacolata però, preferiscono andare a
sciare...».
«Figli di papà», anche questo è stato ribadito. «E sono
eteroguidati». C'erano esterni nel gruppo deciso a occupare, ex studenti e
ragazzi dei centri sociali, dice la preside. «Vanno fermati. Io finché resisto
non mi muovo. Ma sono sola. In alto loco tutto tace...». Non una parola dal
provveditorato, attacca Guerrera. «Nessun intervento. Sarebbe stato opportuno
almeno un coordinamento. Onori e oneri... Io qui l'ho fatto. Lunedì pomeriggio
i miei bidelli guarda caso erano tutti presenti».
Ieri sera in uno spazio vicino al liceo l'assemblea del
Leonardo con studenti, professori e genitori. Mentre a scuola c'è un gruppo che
riprova a occupare. E con loro c'è la preside. Fino alle nove di sera. Poi
escono tutti insieme.
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