Sul Corriere della Sera compare una pagina a pagamento sottoscritta da tante elettrici del Popolo della Libertà che rivendicano la loro libertà di votare per Berlusconi senza per questo dover essere considerate della "bambole" (copyright , lo smacchiatore scatenato ) o , ancora peggio, delle minus habens.
Vana protesta. Basta scorrere i commenti dei lettori/lettrici del giornale per vedere che la loro aspirazione resterà tale. Certo, votare possono, ma il biasimo, anzi il disprezzo totale resta.
Perché è questo l'animus di tanta, troppo gente di quelli di sinistra : non gli basta essere in disaccordo, chi non la pensa come loro è gente che solo questa cacchio di democrazia fa ancora votare, che se fosse per loro....
E mica sono solo i militanti deficienti che la pensano così...magari ! Gente che ha insegnato a generazioni di studenti all'università, come Asor Rosa, l'hanno scritto esplicitamente : in Italia bisogna sospendere la democrazia perché gli italiani si ostinano a votare male, e così i "migliori" (loro naturalmente) non governano mai !
Molti/e non si prenderanno nemmeno cura di leggerlo questo manifesto, tanto a loro basta la chiosa per avere la nausea : donne che votano Berlusconi, che schifo...
Io, che Berlusconi non lo voterò, l'ho letto. Nessun brivido, né in un senso né nell'altro. In fondo è un manifesto di propaganda elettorale.
Però nel finale si legge : "Non disprezziamo nessuna...". Questa cosa mi piace.
Alla mia età c'è solo una cosa che ha il potere di farmi ancora indignare, ed è l'intolleranza.
Il contenuto di questo manifesto NON lo è. I commenti sprezzanti dello stesso sì.
Le donne che votano Berlusconi non sono nemmeno di serie B, ma di C, o addirittura da non classificare...
Io qualcuna dell'altra parte, di quelle del "se non ora quando", l'ho conosciuta...e ho capito perché Vecchioni, poeta di sinistra, scrisse "voglio una donna con la gonna".
Ecco l'articolo scritto da Paola Pica del Corriere della Sera sulla vicenda
ANNUNCIO A PAGAMENTO SUL CORRIERE
"Manifesto" delle donne per Berlusconi:
«Lo votiamo per la nostra libertà»
Dopo le battute oscene del Cavaliere all'impiegata, gli diranno ancora un altro (orgoglioso) sì: «Non siamo la serie B»
La pagina a pagamento apparsa sul Corriere della Sera
Qualcuna di loro ha detto "No, grazie" a Silvio Berlusconi . E la questione del «ciarpame senza pudore» come lo definì Veronica Lario, la via facile alla politica, dello scandalo Nicole Minetti e delle olgettine ha pesato parecchio nello strappo dal Pdl delle giovani e brillanti signore della destra italiana, le fondatrici di Fratelli d'Italia, Viviana Beccalossi e Giorgia Meloni. Ma tante di loro, un lungo elenco di firmatarie, donne comuni, parrucchiere e avvocate, pensionate e casalinghe, annunciano, invece, con una pagina di pubblicità a pagamento sul Corriere della Sera (guarda l'annuncio)il loro voto orgoglioso a «Berlusconi presidente». Gli estensori di questo inatteso «manifesto» delle donne per Silvio non accennano maiall' ennesima irricevibile prova che il candidato premier ha dato di sè con le battute a sfondo erotico rivolte a un'impiegata di un'azienda veneta. Per rimediare all'osceno siparietto, però, vengono mandate avanti le donne del partito. Non le candidate, non i nomi in primo piano, non le Mara Carfagna e le Mariastella Gelmini, ma direttamente le elettrici: «Donne che lavorano in casa, in ufficio, in fabbrica» o che «cercano con fatica un impiego». Impiegate come Angela Bruno, la vittima delle battute sessiste che da Berlusconi, però, ha preteso le scuse pubbliche. Donne «stanche di essere considerate di serie B», donne che gli diranno ancora un altro sì.
Donne per Silvio
LA FOTO-Nella foto pubblicata nell'annuncio a pagamento, colpisce lo stile retrò delle donne Pdl, lontano anni luce dal tacco 12 al quale ci avevano abituato alcune candidate. C'è la nonna ancora giovane attiva che porta a testa alta i suoi capelli bianchi, ci sono le più giovani, composte e sorridenti, ragazze della porta accanto. «Sono una donna, non sono una bambola» è il titolo della paginata elettorale. Il riferimento è a Pierluigi Bersani, il segretario del Pd, per il quale il Cavaliere parla di donne «più o meno come se fossero bambole gonfiabili».
IL RISPETTO - Il testo è una sequenza alternata di evidenze (ci viene ricordato tra le altre cose che «le donne partoriscono, gli uomini fecondano») e di istanze ("ci sono donne cui piace essere ammirate" e altre "felici di accudire alla casa e al marito") che dovrebbero portare al lapalissiano finale che siccome ci piace la libertà votiamo, appunto, il Popolo delle Libertà e Berlusconi presidente («Abbiamo deciso di voltarlo per la nostra libertà».
BUONE E CATTIVE - «Paladine e i paladini» dei diritti, o che si autoproclamano tali, è l'affondo confezionato dai comunicatori, «agitano la bacchetta di moralismo amorale, dividono le donne in buone e cattive, in modelli da seguire e altri da evitare come la peste. Noi, però, non siamo d'accordo». Le ragioni di questo disaccordo saranno spiegate nel pomeriggio in una conferenza stampa a Milano.
le donne che votano il berlusca NON LE COPULEREI NEANCHE SE MI PAGASSERO.
RispondiEliminaRisata.
EliminaBeh, almeno è un commento divertente... :D
Io non sono una donna, ma non x questo mi sottraggo dal notare ciò che accade. Non me la prendo con le donne che sono nel partito e che lo votano, ma all'educazione che il cavaliere (che tanto cavaliere con le donne non è) ha avuto nella considerazione delle stesse. Non riesce in alcun modo a capire che con le donne si devono usare delicatezze e sensibilità, maggiormente, se si è uomo pubblico e di potere. Perché le persone senza accorgersene imitano le persone pubbliche e di potere. Le volte che dopo una sua apparizione pubblica, con donne coinvolte, ho sentito tante che denunciavano i suoi comportamenti grossolani e spesso anche volgari, non le ho contante. Loro, le donne, quelle che non lo votano, non si rassegnano e lo criticano. Ormai è sotto i 70 anni e a quella età ciò che ha imparato resta, non cambia più, per cui o ci si rassegna o non ci sono alternative. Ma quando a pubblicizzare che non sono bambole, questo, lo dovrebbero dire a lui, perché noi lo sappiamo che non sono bambole, ma a lui lo hanno detto? Credo di no! Ora anche se Berlusconi non ci arriva a questo concetto, sarebbe bello che scherzosamente glielo farebbero leggere o notare, ma forse anche loro sanno che è tutto inutile o forse le donne che gli circolano attorno sono già rassegnate, ma non ne penso male. Mi domando: nella famiglia al cavaliere, in che maniera gli hanno parlato delle donne? Ora fare a lui un corso di buona educazione verso il gentil sesso è impossibile. E non è nemmeno giusto che siccome tutti criticano il cavaliere, egli è diventato una vittima, (e spesso ci marcia,) sia assolto da qualsiasi “colpa”. Sta di fatto che alcune scene viste e sentite sono veramente disgustose, ma ancor di più lo sono, le persone che pur di far contento il “grande capo” lo assecondano e ridono assieme a lui. In che società stiamo vivendo????
EliminaGiuseppe