Evidentemente ad un capitano d'Industria non serve la diplomazia se il capo di una multinazionale americana può prendere carta e penna, scrivere al Ministro del rilancio della produttività francese e l'unica cosa cortese che gli viene da esprimere sono i saluti finali...
Eppure è successo. Lui è Maurice Taylor, manager della Titan, industria di pneumatici. Il resoconto lo trovate di seguito, pubblicato sul Corriere on Line.
Io mi sono divertito a leggere, immaginando la faccia del ministro francese. Capirai, pieni di sé come sono i cugini d'oltralpe ...In poche parole lo yankee risponde alla richiesta di interessamento facendo presente che lui non è stupido, e che non si sogna proprio di investire i suoi soldi in un paese dove tra poco gli operai potranno passare le giornate a bere vino rosso e a parlare di politica, perché un lavoro non l'avranno più...
I francesi lavorano solo 3 ore, denuncia l'americano, il che sicuramente non sarà vero, ma certo che siano quelli che lavorano meno in Europa è un fatto assodato (35 ore a settimana, quelle che Bertinotti era riuscito a imporre a Prodi, salvo poi non farne nulla perché lo aveva pugnalato lo stesso...). I francesi ovviamente non l'hanno presa bene, e il Ministro sembra che abbia risposto che tanta ignoranza sarà ripagata con una rafforzata attenzione sul controllo della qualità dei prodotti Titan importati in Francia...
Ma al di là delle ripicche e delle offese, la Francia resta un paese ricco in grossissimi guai perché se è vero che il loro welfare ha il pregio di essere più efficiente del nostro (non ci vuole poi molto), è anche più costoso, e l'economia del paese, oltretutto così "viziata" da leggi come quella citata, non ce la fa più.
La Peugeot e la Renault licenzieranno entro il 2014 oltre 20.000 persone, e sono solo le due aziende più famose, molte altre hanno annunciato "esuberi". Si sa che l'obiettivo del pareggio di bilancio, quello a noi imposto per il 2013, per nessun motivo i francesi potranno ottenerlo, ma nemmeno ci proveranno e nessuno gliene chiederà conto.
E' l'Europa bellezza...
Intanto in Cina, in una ditta alimentare dove non erano stati raggiunti i programmi di vendita per il 2012, il managment ha messo 12 dipendenti uomini e 5 donne in calzoncini (anche maglietta le seconde) e li ha fatto correre per 10 km (5 le signore) sotto l'acqua e gli sguardi della gente del traffico di Pechino.
Punizione che servirà a motivarli per il 2013....
Possiamo competere con "tigri" così ??
Buona Lettura
LETTERA INFUOCATA DOPO LA RICHIESTA PER RILEVARE UNA FABBRICA DELLA GOODYEAR
« I francesi lavorano tre ore al giorno»
Manager Usa scatenta un caso diplomatico
La Titan rinuncia a salvare fabbrica Goodyear ad Amiens: «Pranzano 1 ora, chiacchierano 3 ore, lavorano le restanti 3»
La fabbrica di gomme della Goodyear ad Amiens, Francia.
Oltre alle problematiche ormai note, la crisi economica rischia di generare anche un incidente diplomatico tra Francia e Usa. In una lettera inviata al governo francese il mese scorso, un top manager americano, Maurice Taylor, ha rifiutato di rilevare una fabbrica francese della Goodyear accusando gli operai di lavorare troppo poco: «Sarebbe stupido investire in una fabbrica in cui gli operai lavorano tre ore al giorno». Così, questo ennesimo tentativo fallito di risollevare le sorti della fabbrica potrebbe anche fare esplodere un caso politico.
LA VICENDA -«Tutto è cominciato con un annuncio della celebre azienda produttrice di pneumatici Goodyear che il mese scorso, complice la crisi del comparto manufatturiero francese, aveva dichiarato la chiusura del suo stabilimento di Amiens, in Francia. La Goodyear, dopo cinque anni di trattative fallimentari con le parti sociali sul nuovo piano licenziamenti, non ha potuto fare altro che annunciare la sospensione dell'attività. A quel punto il governo francese si è rivolto a Titan, un produttore di pneumatici statunitense noto per aver rilevato e poi risollevato numerose aziende. In questo caso però il governo di Parigi, nella persona del ministro per il riassetto produttivo Arnaud Montebourg, si è visto inviare una risposta decisamente negativa da parte dell'ad di Titan, Maurice Taylor.
LA LETTERA INFUOCATA - Nella missiva, inviata l'8 febbraio scorso, il manager americano esprime il suo disappunto per la mancata collaborazione dei sindacati, e il conseguente rifiuto di rilevare la fabbrica: «Pranzano per un'ora, chiacchierano per tre ore, e lavorano nelle restanti tre, ne ho parlato ai sindacati e mi hanno risposto che in Francia funziona così. Tenetevi pure i vostri cosiddetti lavoratori, investiremo in India o in Cina che hanno un salario orario di meno di un euro, e spediremo alla Francia tutte le gomme di cui ha bisogno». Taylor non risparmia le critiche dirette al governo di Parigi tanto che, riferendosi al ministro Montebourg, dichiara: «Ci prendete per stupidi? Titan ha i soldi e il talento per produrre pneumatici. Che cos'ha quel folle sindacato? Giusto il governo francese».
LE REAZIONI - Come prevedibile, l'umore dei sindacati è nero: secondo Mickael Wamen, portavoce del Cgt (il sindacato presente presso l'impianto) la lettera è "insultante" e «più degna di un ospedale psichiatrico che del capo di una multinazionale». Per quanto riguarda il governo, il Ministro interessato non ha voluto commentare, promettendo però una risposta scritta. Mentre la portavoce Najat Vallaud-Belkacem ha ricordato a Taylor che «la Francia resta il maggior recettore europeo di investimenti Usa e probabilmente ci sono delle buone ragioni per questo», ponendo le basi per un dibattito Francia-Usa che si preannuncia molto acceso.
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