Ci sono due cose che non vanno in questa notizia che leggo sul Corriere on line.
La prima è che la Croce Rossa possa sospendere - succede per la solita Grecia - l'invio di sacche di sangue a uso trasfusione per un credito non pagato di 4 milioni di euro....
Già la sospensione di un materiale così prezioso per la cura dei malati mi suona male, poi da parte di un celebre ente benefico, e oltretutto per una somma che, se corretta, mi pare assai modesta. Quattro milioni di euro...
Le aziende italiane, che devono avere poco meno di 100 miliardi di euro dal loro Stato sono assai più generose.... Certo, non lo fanno per scelta, ma lo dico solo per sottolineare che 4 milioni di euro non sono una cifra astronomica a certi livelli...Telethon, per dire, ne rastrella, per fortuna, qualche decina di milioni ogni volta che si mette in moto in pochi giorni...
L'altra notizia che però pure mi lascia basito è che la carenza di sangue in Grecia sarebbe dovuta anche a SCARSITA' di DONATORI.
Letta così. suona molto male. Oddio, il problema della donazione pare che purtroppo esista in molti paesi, il nostro compreso (personalmente osservo come la raccolta potrebbe anche essere organizzata meglio, per incoraggiare i donatori, di cui sono contento di far parte) , ma al punto di doverlo acquistare fuori ? Senza riuscire poi a pagarlo....
Bruttissima storia, se effettivamente è così come di seguito la si legge
CRISI
Atene non riesce a pagare i conti,
la Svizzera taglia le forniture di sangue
La Croce Rossa elvetica aspetta dalla Grecia più di 4 milioni di euro per le sacche di plasma inviate
Sacche di sangue (Ap Photo/Green)
Quando si dice che la crisi non guarda in faccia a nessuno, l’espressione va intesa nel suo significato più crudo. A causa dei debiti che si vanno accumulando, la Croce Rossa Svizzera ha deciso di tagliare le fornitura di sangue alla Grecia, dove l’alta incidenza di casi di anemia – unita a una scarsa diffusione delle donazioni – costringe da anni il governo di Atene a importare anche le sacche di plasma. La drastica decisione è stata comunicata due giorni fa da Rudolf Schwabe, direttore delle donazioni internazionali per la Croce Rossa. «Non si è trattato di una decisione facile, ma i mancati pagamenti non erano più sostenibili», ha detto il dirigente all’agenzia di stampa Swissinfo.
PIU' DI 3 MILIONI DI EURO DA INCASSARE - La fornitura di sangue, secondo quanto si è appreso non cesserà con effetto immediato: verrà diminuita a partire dal prossimo anno e cesserà del tutto nel 2020 se nel frattempo non sarà saldato il conto. I mancati pagamenti di Atene alla Croce Rossa elvetica ammontano a circa 5 milioni di franchi, vale a dire poco più di 4 milioni di euro. La Grecia importa dalla Confederazione circa 30 mila sacche di plasma l’anno, corrispondenti al 10% circa delle donazioni effettuate da Berna. «I costi da noi sostenuti e di cui sollecitiamo il pagamento – ha specificato Schwabe – riguardano la conservazione, il trasporto, le spese di laboratorio e quelle amministrative; il sangue, sia ben chiaro, viene offerto gratuitamente».
PARTNER UNICO - Dagli anni ’70 il paese ellenico deve fare fronte alle sue esigenze sanitarie importando sangue e il partner per questo singolare mercato è esclusivamente la Svizzera. Quest’ultima ha deciso di compensare il mancato invio delle sacche sostenendo una campagna in loco che incentivi le donazioni. E che agevoli la formazione di personale specializzato. Secondo gli esperti il problema si trascina da anni ma da un lato non era possibile cessare di punto in bianco l’import di sangue, dall’altro non era realistico pensare che il debito di 5 milioni di franchi venisse saldato nel breve periodo senza correre il rischio (è il caso di dirlo) di dissanguare ulteriormente le finanze del martoriato Paese. Per questa ragione è stata scelta una soluzione graduale ma che comunque rischia di mettere con le spalle al muro migliaia di malati di patologie gravi.
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