martedì 12 marzo 2013

NO AD UNA LEGGE ELETTORALE CHE SOSTITUISCA LA FATICA DELL'OTTENERE CONSENSO


Il Porcellum è quello che è....ma se non si cambia da un lato, e se le elezioni vanno in certo modo, dall'altra, non dipende certo da lui, povero "animale".
Come Pierluigi Battista ben spiega in questo suo intervento, non è certo la legge elettorale che ha tolto quasi 4 milioni di voti al PD e addirittura il doppio al PDL....
E poi, cosa è scandaloso ? Che pur avendo più voti relativi al Senato il PD non abbia la maggioranza assoluta ? Accadde anche nel 2006, a parti invertite. Allora fu il centrodestra a prendere 500.000 voti in più ma perdendo in Campania, Abruzzo e Puglia, dove stavolta ha vinto, e così Prodi si ritrovò con due senatori in più (con i quali non riusci ovviamente a governare. La maggioranza numerica NON è maggioranza politica. Ci vogliono almeno 15-20 senatori oltre quota 158). Allora però andò bene...
Si vuole un sistema proporzionale, per la migliore rappresentanza, correggendolo giustamente con soglie minime di ingresso (4% e 8% per il singolo partito o coalizione ) e premi di maggioranza per garantire anche la governabilità...bisogna dunque trovare le giuste quadre. Quelle del Porcellum sono sbagliate d'accordo, ma in quale direzione ? Per esempio, è giusto che una coalizione, che non vanta il primo partito del paese, ha preso il 30% dei voti espressi, un quarto di quelli possibili  e ha ottenuto solo lo 0,4% in più dell'avversario poi ottenga il 54% dei seggi alla Camera ? Mi pare evidente di no. Eppure è QUESTO sistema che fa sì che il PD, pur nel flop elettorale, pretenda di dare carte per primo. E infatti , di questa cosa scandalosa, Bersani NON si lamenta...parla sempre di maggioranza assoluta alla camera omettendo sempre di ricordare COME e GRAZIE a chi (il Porcellum !!!) ce l'ha !.
Ed è per questo che i democratici l'hanno difesa a spada tratta, ancorché neghino spudoratamente l'evidenza : sapevano che SOLO il Porcellum gli consentiva di fare a meno di RENZI, di ottenere la maggioranza assoluta alla Camera anche col 35% dei voti (poi in realtà ne hanno presi assai meno, ma questo NON lo avevano previsto ), confidando che al Senato si sarebbero poi alleati con Monti , trattando da una posizione di forza assoluta. E invece gli tocca trattare con Grillo, ben altra musica...
Insomma, come ben evidenzia oggi Battista, ma in passato lo hanno fatto altri, non è pensabile modificare la legge elettorale pensando ciascuno al PROPRIO ESCLUSIVO tornaconto. Tocca "inciuciare" alla D'Alema...cioè trovare un compromesso ma di ALTO profilo. Vale a dire scegliere un sistema che non scontenti troppo nessuno ( ma in po' SI' !!) e che soprattutto sia efficiente. Se siamo incapaci di partorirlo, tiriamo a sorte su uno di quelli europei che funzionano : tedesco, spagnolo, francese, inglese.
Ma basta con questo "senso di responsabilità" che significa : come piace a me !
Come ha ricordato Vespa all'arrogante Gotor, non è prevista la governabilità per decreto legge, ma ancora per consenso.
Buona Lettura

 “L'orrido Porcellum: un capro espiatorio” 



 Ma sì, tutte le ingiurie del mondo sull'orrido Porcellum, per carità. Ma fare di una pessima legge elettorale il colpevole di tutto consente l'autoassoluzione indulgente, il modo per non capire niente, per dirottare l'attenzione sulle proprie clamorose manchevolezze. Imparassero a prendere i voti, e poi, soltanto poi, umilmente, a inveire contro una legge elettorale che non sono stati nemmeno capace di cambiare nell'anno di vacanza in cui la politica è stata affidata alle cure del governo tecnico.
La legge elettorale colpevole di ogni orrore? Grillo vince con il Porcellum. Ma vince anche nelle Regioni che hanno un'altra legge elettorale. Nei Comuni, che hanno un'altra legge elettorale ancora. Nelle Province, che ne hanno una diversa dalle altre tre. E se domani ci fossero le elezioni europee, che hanno l'ennesima legge elettorale, vincerebbero lo stesso. Vince in Sicilia, con una legge elettorale diversa dal Porcellum. Vince a Parma con una legge elettorale diversa da quella per il Parlamento nazionale e diversa da quella siciliana. Quando vincerà a Roma (si accettano scommesse anche elevate, dopo il clamoroso disastro Alemanno e con il Pd perso nel nulla, a meno che non si cambi in fretta), non si potrà dare la colpa alla legge elettorale. E che diranno, allora, quelli del Pd (che in cinque anni ha perso l'8 per cento dei voti, con la stessa legge elettorale) e quelli del Pdl (abbandonato da oltre il 16 per cento dei suoi elettori del 2008): se la prenderanno con il Porcellum? Dovranno trovare un'altra scusa.
Si scambia il mezzo con un fine, uno strumento con la politica. Con il maledetto Porcellum Berlusconi ha avuto cinque anni fa una larga maggioranza alla Camera e al Senato: se l'ha persa, la colpa è sua, non del Porcellum. Adesso dicono che la vogliono cambiare in fretta, ma già sono scesi in campi i maestri del cavillo politologico e paracostituzionale: facciamolo alla francese; no, all'austriaca con correzione spagnola; all'australiana con scorporo; proporzionale con una spruzzata di uninominale; maggioritaria ma anche no; a un turno oppure a due e perché no persino a tre. E passeranno i mesi. E si dirà che non si potrà rivotare (l'unica soluzione sana, se solo chi ha perso avesse imparato la lezione) perché non si può rivotare con questa legge elettorale.
Facile dare spiegazioni così. Per anni la sinistra si è detta che se Berlusconi vinceva era per via delle sue tre tv. Oggi Berlusconi ha le tre tv, ma ha lasciato un sacco di voti per strada. Come si spiega questo paradosso? Solo che quei voti non sono andati al naturale antagonista politico, cioè il Pd, ma hanno imboccato la strada della protesta o dell'astensione, si sono dispersi in mille rivoli. Colpa di una brutta legge elettorale? Che resta brutta, ovviamente, ma non può essere esposta al pubblico ludibrio per non andare alla sostanza delle cose, alle cause della sconfitta. Per quanto tempo ancora?"

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