martedì 5 marzo 2013

PER SABRINA MISSERI E LA MADRE L'ACCUSA CHIEDE IL FINE PENA MAI


Un sacco di "bei" processi stanno arrivando all'epilogo, almeno di primo grado. Della Ruby abbiamo detto l'altro giorno...l'8 marzo, giusto in occasione della festa della donna (no comment ) , la D.ssa Ilda Boccassini terminerà la requisitoria dell'accusa e ci dirà quanti anni, secondo lei, dovrebbe fare il Berlusca per aver violato la casta rubacuori, sull'assunto che per farlo, l'ha pagata, lei creatura innocente di soli 17 anni e mezzo... ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2013/03/ruby-ad-arcore-prostituzione-sofisticata.html )
Oggi invece ha concluso la sua fatica  il Procuratore aggiunto di Taranto chiedendo l'Ergastolo per Sabrina Misseri e la madre Cosima per la brutta storia dell'omicidio della giovane Sarah Scazzi. Un assassinio che ha un reo confesso non creduto, che è Michele Misseri, padre e marito delle due imputate dell'omicidio, che comunque ha la sua richiesta di 8 anni per soppressione di cadavere.
Sabrina è difesa dal pi noto principe del Foro di Roma, il Prof. Coppi, che certo non la farà passare liscia la confessione del Misseri, che scagiona la sua cliente. Certo, non si baserà solo su di essa.
Comunque, per oggi abbiamo la cronaca dell'Accusa.
Quando parlerà Coppi, ne daremo notizia.






IL PROCESSO SUL DELITTO DI AVETRANA

Omicidio Sarah, chiesto carcere a vita
per Sabrina e la madre Cosima

Nove anni di reclusione è la richiesta per zio Michele
accusato di aver soppresso il cadavere della ragazza

Concetta Serrano durante il processoConcetta Serrano durante il processo
TARANTO - La Procura di Taranto ha chiesto la condanna all'ergastolo per Sabrina Misseri, quale autrice dell'omicidio della cugina quindicenne Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto 2010 ad Avetrana e per la madre Cosima Serrano. Nove anni di reclusione è invece la condanna chiesta dalla procura tarantina per Michele Misseri, accusato di aver soppresso il cadavere della nipote Sarah gettandolo in un pozzo. Alla richiesta di condanna letta in aula, Sabrina Misseri ha cominciato a piangere. Cosima Misseri era turbata, mentre Michele Misseri è rimasto impassibile.
LA MADRE DI SARAH - «Ho sempre detto che il movente della gelosia di Ivano non mi convinceva, che c'era qualcosa di losco». Lo ha detto Concetta Serrano, madre di Sarah Scazzi, entrando in aula prima dell'udienza di questa mattina del processo per l'uccisione della figlia. Concetta ha fatto riferimento, con quel losco alle abitudini a sfondo sessuale che aveva la comitiva di cui faceva parte Sabrina Misseri, come fare spogliarelli o andare a vedere le coppiette, coinvolgendo presumibilmente anche Sarah. Concetta ha aggiunto che «è possibile» che Cosima abbia inseguito Sarah e abbia partecipato al delitto, secondo la tesi dell'accusa, perché «lei è di altra tradizione, di altra generazione e non accettava questo stile di vita di Sabrina». «Non è vero, come hanno detto - ha aggiunto - che io odio Sabrina e Cosima. Mi fa rabbia che loro ce l'abbiano ancora con Sarah e continuino a dire che sono innocenti nonostante l'evidenza».
Processo Scazzi, requisitoria del pm
LA REQUISITORIA DEL PM BUCCOLIERO- «Carmine Misseri quel 26 agosto 2010 ricevette dal fratello Michele diverse telefonate, inizialmente alle 15.08 e alle 17.25. Nella prima Michele lo avrebbe chiamato piangendo, secondo quanto emerso dalle intercettazioni, per chiedere un aiuto perchè era accaduta una disgrazia. Entro le 15.30 Michele è al pozzo in contrada Mosca per nascondere il cadavere e lì c'era anche il fratello Carmine». È la tesi del pubblico ministero Mariano Buccoliero che nell'ultima parte della sua requisitoria al processo per l'omicidio di Sarah Scazzi sta esaminando le posizioni degli imputati Carmine Misseri e Cosimo Cosma, accusati di concorso in soppressione di cadavere. Dopo la telefonata delle 15.08, ha spiegato il pm, Carmine non è più in casa con la moglie. Carmine invece riferì che in quei frangenti era a lavorare in alcuni terreni con la moglie in una zona però diversa da quella che risulta dai tabulati telefonici. In una intercettazione ambientale del 27 dicembre 2010 tra Carmine e la moglie si ipotizza anche di trovare un falso testimone che confermi la presenza di Carmine in quei terreni e non nella zona del pozzo. In un'altra intercettazione ambientale emergerebbe che Carmine avrebbe visto il cadavere di Sarah in contrada Mosca, rimanendo turbato. In una intercettazione ambientale Carmine Misseri, parlando con la moglie, indica esplicitamente il coinvolgimento anche del nipote Cosimo Cosma nella soppressione del cadavere di Sarah Scazzi nel pozzo in contrada Mosca, operazione che sarebbe stata eseguita da Michele Misseri insieme al fratello e al nipote. Lo ha riferito ancora il pm Mariano Buccoliero nella requisitoria. Cosma, ha sostenuto il pm, ha dato due versioni su cosa fece nel pomeriggio del 26 agosto 2010, giorno dell'uccisione di Sarah. Nella prima disse di essere stato a lavorare in campagna dalle 15.30 alle 21; nella seconda disse di essersi trattenuto a casa sino alle 18.30, ma perchè a quell'ora Cosma risponde ad una telefonata di Michele sul cellulare della moglie, che è nell' abitazione. In realtà, ha affermato il pm, dalle 13.42 alle 16.26 Cosma non è in casa e dice il falso. «Quel giorno - ha aggiunto - Michele in auto, col cadavere di Sarah nel cofano, passò a prendere dalla sua abitazione il nipote Cosimo e, facendo una piccola deviazione, andò al pozzo per nascondere il corpo. Quel giorno lì erano in tre, non conosciamo però i ruoli che ebbero nella soppressione del cadavere».
IL PROCURATORE AGGIUNTO - Un delitto per motivi abietti»: così il procuratore aggiunto di Taranto, Pietro Argentino, ha definito l'uccisione della quindicenne Sarah Scazzi iniziando la sua requisitoria, al termine di quella del sostituto procuratore Mariano Buccoliero, durata tre udienze e mezza. «Sabrina stessa - ha detto tra l'altro Argentino - ammette che aveva scatti d'ira anche per cose non importanti. Lei non aveva solo risentimento nei confronti di Sarah perché avrebbe letto alla presenza di altri un sms di Sabrina riferito ad Ivano e per aver riferito al fratello Claudio del rapporto sessuale avuto dalla stessa Sabrina in auto con Ivano, ma anche rabbia perché Ivano l'avrebbe umiliata più volte pubblicamente».

1 commento:

  1. Sabrina e Cosima sono innocenti.
    Prima ero confuso su questa drammatica vicenda, ma poi ho capito che trattasi di errore giudiziario. Consiglio il libro "chi sa taccia" di Lino Ripas

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