giovedì 6 giugno 2013

ALTRA FALSA DENUNCIA DI STUPRO NEL NAPOLETANO. LE DONNE CHE FANNO MALE ALLE DONNE.



Quando io parlo di prudenza, che ogni volta bisogna aspettare e contare fino a 100 prima di tranciare giudizi, mi riferisco a casi come questo, che non sono infrequenti. Parlo delle false denunce di violenza e molestia sessuale, che tanti danni fanno alla causa delle Donne in questa delicatissima materia. Ne ho scritto tante volte ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2011/07/quanto-male-fanno-le-donne-alle-donne.html ),  in particolare mi colpì il caso della ragazza spagnola, figlia (quella sì) di personale diplomatico del suo paese qui in Italia, che per accedere alla terapia prevista per un rapporto sessuale non voluto (nella realtà non PROTETTO ) , si presentò in ospedale inventandosi uno stupro. Recentemente, il caso delle due ragazzine di Udine, ma ci sono altri casi di minore risonanza. Non parliamo poi della epidemia di false denunce di molestie sessuali nei confornti di minori che è esplosa dopo l'instaurazione dell'affidamento congiunto dei figli come regola nelle separazioni. Siccome per derogare alla norma bisogna rappresentare fatti GRAVI, ecco che a molti - troppi - è venuta questa idea (magari suggerita da qualche collega particolarmente sensibile alle istanze del cliente...). Risultato : 4.000 su 5.000 i casi ARCHIVIATI nel 2011 ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/07/le-false-denunce-di-abuso-sessuale-sui.html ).
Tornando agli adulti, nessuno vuole , riportando casi come quello che potrete leggere di seguito, sminuire la gravità e la diffusione del fenomeno.  Semplicemente, metto in guardia dalla soluzione : denuncia uguale fatto. NON possiamo, proprio non possiamo accettare che la parola della denunciante, da sola e di per sé, valga come prova sufficiente.
Ecco la notizia sul Corriere del Mezzogiorno di ieri 5 giugno.

 

martedì la studentessa aveva presentato denuncia per stupro alla polizia

«La ragazza non è mai stata violentata»

Comunicato della questura: l'episodio di abusi sessuali
al centro storico di Napoli non si è mai verificato

Lo striscione apparso in via Mezzocannone contro la violenza sulle donneLo striscione apparso in via Mezzocannone contro la violenza sulle donne
NAPOLI - La studentessa 23enne non è mai stata violentata. Nel pomeriggio la Questura ha diffuso un comunicato in cui nega la veridicità di quanto denunciato ieri, martedì, dalla giovane. Ovvero di aver subito uno stupro in via Mezzocannone, zona universitaria. L’attività investigativa, svolta dalla squadra mobile, ha consentito di accertare come l’episodio di violenza in realtà non si è mai verificato.
ESPEDIENTE - Il caso, sin da subito, è stato trattato da personale specializzato della sezione investigativa sui reati a sfondo sessuale. È probabile che la giovane possa essere incriminata per simulazione di reato. La ragazza, infatti, messa di fronte alle contraddizioni della versione fornita agli investigatori, ha ammesso di aver inventato l' accaduto. L'espediente sarebbe servito ad allentare la pressione dei familiari che la sollecitavano a laurearsi.
RAPPORTO ALLA PROCURA - La squadra mobile ha inviato un rapporto alla Procura di Napoli sulla vicenda della falsa violenza denunciata da E., una studentessa di 23 anni, che ha raccontato alla polizia di essere stata trascinata nell' androne di un palazzo sotto la minaccia di un coltello e stuprata da un uomo nel pomeriggio di ieri in via Mezzocannone.
NON SARA' DENUNCIATA - Forse E. non sarà denunciata per procurato allarme e simulazione di reato, entrambi ravvisabili nel suo comportamento, in considerazione delle sue condizioni di salute. Martedì sera la 23 enne era stata accompagnata da una volante della polizia all' ospedale «Loreto Mare». Qui un ginecologo l' aveva visitata riscontrando - si apprende da fonti sanitarie dell' ospedale - piccole ecchimosi, piccole emorragie e rossore compatibili con un rapporto sessuale. Non è stato però possibile datare con esattezza l' episodio, che potrebbe anche risalire a 24 ore prima. La ragazza è apparsa al ginecologo che l' ha visitato anche in stato di choc emotivo.

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