Travaglio non so quanti amici abbia, a parte gli aficianados deil suo genere di giornalismo. Non credo molti. L'uomo appare spocchioso, arrogante, e del resto le sue frequentazioni principali - Santoro, professionale, Ingroia anche amicale - confermerebbero questi tratti caratteriali che non favoriscono l'empatia.
Tra i colleghi, gli odi, recipoci, sono tanti. E anche qui non dipende dalla diversità delle idee : Porro e Talese sono di sponde opposte, eppure sono amici e hanno condotto con discreto successo e assoluta armonia personale e professionale la rubrica tv IN ONDA. No, è proprio con Travaglio che non ci sono mezze misure. Ferrara, Facci ma anche il più british Battista sono tra i nemici del tribuno di Servizio Pubblico e del Fatto.
Non ho memoria di duelli così viscerali nel passato anche tra penne "ostili" come furono Montanelli e Bocca, per parlare di un noto duello giornalistico. E io, montanelliano di ferro, leggevo articoli e anche libri di Bocca negli anni 70 e 80. Poi smisi, perché l'uomo, dal mio punto di vista, invecchiava male. Però nelle critiche, anche aspre, che i due si scambiavano, non ci fu mai nemmeno l'accenno della violenza verbale che caratterizza gli scambi tra Travaglio e Facci.
Nel caso invece di Battista, la volgarità è tutta da una parte. Battista critica, da garantista, ogni forma di giustizialismo, e a maggior ragione quello becero e violento di Travaglio. Ma non attacca la persona (Facci lo fa, avoglia ) , bensì critica le idee, dissentendone, e ancora di più il modo (il copia incolla di testi degli uffici della procura, l'irrisione, spesso scadente a livelli di scuole elementari, con lo storpiamento dei cognomi dei "nemici", o, peggio, deridendo le persone per il loro aspetto fisico, come nel caso di Ferrara ) di esprimerle. Ma lì si ferma. Il metodo Travaglio (altro che metodo Boffo...) è altra, pessima, cosa.
Oltretutto l'uomo è ossessionato. NON c'è giorno che non debba legnare qualcuno, e tra i destinatari pressoché fissi delle sue contumelie mascherate da polemica giornalistica, ci sono appunto i colleghi citati.
Dai e dai, la gente si stufa e risponde, sia pure conservando il proprio stile e non scadendo mai ai livelli del manettaro principe delle procure.
E così Battista utilizza, per una volta, e quasi se ne scusa, lo spazio della sua rubrica settimanale sul Corsera , Le Particelle Elementari, per mettere qualche puntino sulle i.
Postato su FB, l'articolo ha raccolto pressoché unanimi consensi e anche un isolato difensore di Travaglio, il quale , sostanzialmente, osserva : 1) Almeno il pasdaran della Procura ha delle idee. Battista non si sa mai quali siano 2) Travaglio è uomo che entrerà nella storia del giornalismo (sottintendendo che Battista certamente no ).
Ora, sulla prima contestazione, non è affatto vero che Battista non abbia delle sue idee precise e dicharate : è un assoluto garantista, laddove Travaglio è il capo dei "forcaioli" , combatte SERIAMENTE l'antisemitismo. Semplicemente, siccome fa il giornalista e NON il politico o l'educatore di masse, non ha una Mission da realizzare. In fondo è la stessa differenza che passa tra il Corriere della Sera, e anche la Stampa, rispetto a Repubblica, per non parlare del Fatto. I primi conservano del giornalismo un'idea "ortodossa", dove l'informazione è principale e i commenti devono essere pluralisti (tanto è vero che sul Corriere scrivono Battista e Ferrarella, Giavazzi e, un tempo, Mucchetti, Ostellino, Ainis e Onida, e l'elenco potrebbe continuare) , i secondi pubblicano fogli militanti.
Quando al secondo punto : "Travaglio resterà nella storia del giornalismo italiano"....magari questa cosa potrebbe diventare vera (io dubito assai)...però si entra nella storia in tanti modi, e quello di Travaglio non mi sembra quello buono.
Dopodiché può essere anche che si sposi il principio "si parli anche male di me, purché si parli".
Buona Lettura
DOMENICO BATTISTA
RispondiEliminaBravo il Camerlengo
RICCARDO CATTARINI
EliminaBravo si, ma lo sapevamo ...
DOMENICO
Eliminabravo durante la settimana, non la domenica...