martedì 4 giugno 2013

IN USA SPOPOLANO I MATRIMONI NATI ON LINE. E PARE CHE DURINO PIù DEGLI ALTRI...


Che Internet , la Rete, fosse una manna per allargare le frontiere del sesso, su questo nessuno ha dubbi, e vale ovunque nel mondo occidentale. Non parliamo solo di pornografia - dove Milano pare detenga il record mondiale dei siti porno...e so soddisfazioni ! http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2013/01/milano-citta-record-nel-mondo-nei-siti.html ) - né di sesso virtuale, in chat, on line, che pure ha i suoi numerosi fan . Parlo di sesso vero, di incontri che dal pc si trasferiscono nella strada, in un caffè, un ristorante e poi, se i soggetti trovano conferma dell'attrazione provata on line, in camera da letto o in auto, a seconda dell'urgenza o della disponibilità.
Quindi questa NON è una notizia. Viceversa può esserlo quella riportata sul Corsera on line,  che riporta una ricerca USA che rivelerebbe come nel 21° secolo ben il 35% dei matrimoni e delle unioni abbia come Cupido la Rete (chissà nel M5Stelle ?! ) . Non solo, ma i ricercatori avrebbero rilevato un altro dato interessante : la percentuale di fallimento di queste unioni sarebbe più basso rispetto alle altre.
Il motivo ? Semplice : la SELEZIONE. Soprattutto se la ricerca avviene in siti d'incontri che aiutano i loro utenti sulla base delle affinità, ecco che si coniugano due fattori meno realizzabili nella vita normale : pur stringendo i criteri di ricerca - lo voglio alto, con gli occhi chiari, moro, palestrato, laureato e con soldi -  , la rete offre comunque una potenzialità di candidati che nessun college , multinazionale, STADIO potrebbe offire ! Certo, poi bisogna vedere anche il tasso di "realismo" dei ricercatori. Tornando all'esempio di prima, se sei bassina, cicciottella, un po' ignorante e disoccupata è quantomeno improbabile che anche proponendoti Internet qualche centinaio di bei giovanotti come da te selezionati, ce ne sia poi anche UNO solo che scelga te. Però improbabile non vuol dire impossibile, e poi, ripeto, magari gli utenti dei siti sono più realistici e imparano presto come muoversi se vogliono far salire le loro possibilità di successo.
Nei commenti all'articolo, a parte lo scetticismo di prassi ( in particolare, che la ricerca sia stata finanziata proprio da un sito di incontri e che quindi possa essere stata più "benevola" nella elaborazione dei dati  ) , primeggia la convinzione che quelli sono i soliti americani, e che da noi le cose non funzionano così.
Sarà, ma io non sarei sicuro. Gli italiani,, uomini e donne, in rete ci passano sempre più tempo, e quanto alle differenze...è vero che ci sono ma si stanno assottigliando velocemente.
Quando io iniziai a fare l'avvocato, la percentuale delle separazioni in Italia si attestava intorno al 10% (stiamo parlando di fine anni 80) , oggi, in 20 anni circa, è balzata al 30% e oltre. Negli Stati Uniti era al 50% e oggi è rimasta sostanzialmente stabile. Aumentano semmai quelli che proprio non si sposano (o non si RIsposano), tanto che in America oggi le persone single hanno superato quelle accoppiate.
Ma anche lì, ci stiamo attrezzando.
Buona Lettura


Il Tasso di fallimenti è più basso (6%), rispetto alle unioni tradizionali

Sono più felici i matrimoni nati online

Usa, il 35% delle coppie nasce su Internet. Più soddisfazione e meno divorzi. «Opzioni illimitate e possibilità di essere se stessi»

Durano di più e sono più felici le unioni nate in reteDurano di più e sono più felici le unioni nate in rete
La prima sorpresa è la quantità: un terzo delle coppie americane che si uniscono in matrimonio si sono conosciute grazie a Internet. La seconda è che il tasso di separazioni e divorzi, in questi casi, è inferiore alle rotture tra partner che seguono iter più «tradizionali». E, se non bastasse, tra le coppie che si sono incontrate online il livello di soddisfazione coniugale è più elevato. LA RICERCA - È il Time a dar conto di una ricerca condotta da un gruppo di psicologi di Harvard e dell'università di Chicago su dati forniti dal portale di incontri onlini eHarmony. I risultati della ricerca, pubblicati sull'autorevole rivista dell'Accademia americana delle scienze Pnas («Proceedings of the National Academy of Sciences») dicono innanzitutto che «incontrarsi online non è più un'anomalia» e che «gli esiti dell'incontro sono positivi», come ha detto - non senza definirsi «sorpreso» - il responsabile del team di ricercatori, John Cacioppo, che insegna psicologia sociale a Chicago.
MENO FALLIMENTI - La ricerca ha coinvolto 20mila americani convolati a nozze tra il 2005 e io 2012: ben il 35% di loro hanno dichiarato di essersi conosciuti grazie alle tecnologie. Il tasso di fallimenti è risultato del 6% per quelle coppie venute in contatto attraverso siti di incontri (45%), social network (20%), chat room (9,5%), oppure gruppi di discussione, email, community, giochi multiutente. E dell'8% tra quelle che avevano incontrato il proprio coniuge a scuola, sul lavoro, in centri di aggregazione sociale, a casa di amici, a feste, o attraverso familiari. Una differenza che si riduce includendo nell'analisi i fattori che più frequentemente giocano un ruolo nelle rotture (educazione, reddito, numero degli anni di convivenza), ma che secondo i ricercatori resta pur sempre significativa.
SODDISFAZIONE - Il questionario sottoposto al campione conteneva domande sul livello di soddisfazione del matrimonio, sulla qualità della comunicazione tra coniugi, sul grado di affetto, sui sentimenti reciproci. Voti leggermente più alti per le coppie nate online sono stati giustificati complessivamente con le enormi possibilità che la rete offre di selezionare il partner. Ma se è vero che le opzioni sono virtualmente illimitate, è anche vero che per far funzionare al meglio l'algoritmo che sfocia in un appuntamento telematico, bisogna essere estremamente precisi nelle descrizioni e nelle richieste.
«DATI INSUFFICIENTI» - A frenare gli entusiasmi, un intervento di un altro docente di psicologia sociale, Eli Finkel, della Northwestern University, che ha sostenuto in passato posizioni critiche nei confronti del «dating» online: «È prematuro concludere che i matrimoni che nascono grazie alla rete siano migliori - afferma -. Lo studio è buono e suggerisce che si può incontrare un vero amore in rete, ma le differenze riscontrate non sono tali da far ritenere quelli nati nel mondo virtuale incontri migliori di quelli tradizionali».
CONTA IL GRUPPO - Cacioppo invita a entrare nel dettaglio: nella sfera «tradizionale», coppie che si formano sui banchi di scuola, in gruppi religiosi, attraverso amici, sono più «soddisfacenti» e stabili di appuntamenti al buio o incontri tra un drink e l'altro al bar. Mentre la rete regala un futuro più radioso a matrimoni scaturiti da incontri combinati da siti specializzati, che da scintille accese in chat room o nelle comunità online «dove si incontra un numero più ristretto di persone - spiega - e dove gli impulsi (come al bar) sono meno sotto controllo». E lo schermo del computer, secondo lo studioso, aiuta il single-in-cerca anche a «essere se stesso, più trasparente, aperto e diretto».
RAPPORTI SOLIDI - Il risultato, insomma, non è cristallino, anche considerato il committente della ricerca. Ma quel che conta è il dato di partenza - il crescente numero di unioni favorite dal web - e la certezza che da basi virtuali possano svilupparsi rapporti solidi. Il successo di Cupido in versione 2.0 andrebbe ora verificato anche nel nostro Paese, dove le unioni, dice l'Istat, sono sempre più fragili e instabili e non arrivano, in media, a superare i 15 anni.

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