mercoledì 19 giugno 2013

LA CONSULTA DA' TORTO AL CAVALIERE, QUINDI STAVOLTA HA RAGIONE

Sgambetto al Cav: "No"
a legittimo impedimento
"Mi vogliono far fuori"
 La Corte Costituzionale ha respinto il ricorso di Berlusconi ritenendo legittimo l'operato del Tribunale di Milano che a suo tempo negò un rinvio non riconoscendo la validità del legittimo impedimento invocato dai difensori di quest'ultimo in occasione di una udienza concomitante con una seduta del Consiglio dei Ministri. Come si legge dalle righe riportate nell'articolo del Corriere, di sotto proposto, La Consulta si dilunga nello spiegare le particolari modalità di QUELLA seduta. In buona sostanza, una serie di elementi hanno fatto sì che i giudici del Tribunale considerassero pretestuosa la richiesta e negassero il rinvio. Era nel loro potere farlo.
Ora, che Berlusconi abbia usato il suo ruolo di Premier e di leader politico  per difendersi dai processi contro di lui, non lo discuto di certo.
E un Consiglio dei Ministri straordinario, convocato proprio in occasione di una data di udienza determinata agende alla mano, per evitare di incrociare un impegno del Premier, senza dare una minima spiegazione del perché della sua straordinarietà e irrimandabilità, confermano questo dato.
Però posso dire che preferisco il sistema Francese ? In quel paese Ministri e Presidenti - è successo con Chirac - non possono essere processati durante il loro magistero (era l'oggetto del famoso lodo Alfano, che la vulgata popolare vuole essere stato affossato sempre dalla Consulta, nonostante le assicurazioni che le più alte cariche avevano fornito al Cavaliere) . Si congelano i termini prescrizionali, e quando l'imputato finisce il suo incarico, SOLO ALLORA il processo viene condotto e concluso. Il motivo mi sembra evidente : evitare quello che accade da noi
Mi sembra un buon motivo.
P.S. Un auspicio, questa è la STESSA Corte linciata da alcuni giornali (il FATTO, per non far nomi) e da tanta brava gente che ha a cuore la lotta alla mafia e che piange per il suo eroe tradito (Ingroia) .
Mi dispiacerebbe leggere e ascoltare queste testate e queste persone levarsi come un sol uomo a scudo della Consulta, che ovviamente sarà aspramente criticata dai berlusconiani.
Io lo dico perché a forza di fare così poi si rischia la salute : quella mentale.
Ecco il post preannunciato


PROCESSO MEDIASET

Legittimo impedimento, la Consulta
respinge il ricorso di Berlusconi

Nel 2010 l'ex premier doveva partecipare all'udienza ma non si è presentato per un Cdm straordinario. Ora si va in Cassazione

Silvio Berlusconi (Lapresse)Silvio Berlusconi (Lapresse)
No al legittimo impedimento di Silvio Berlusconi, all'epoca dei fatti premier, a partecipare all'udienza del primo marzo 2010 del processo Mediaset. La Corte Costituzionale ha respinto il conflitto di attribuzione tra poteri sollevato da Palazzo Chigi nei confronti del tribunale di Milano, dove era allora in corso il procedimento, nell'ambito del quale il leader del Pdl è stato condannato in primo grado e in appello a 4 anni di reclusione (3 coperti da indulto) e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, e che nei prossimi mesi approderà in Cassazione. Dunque salta la prescrizione. Berlusconi tranquillizza: «Il sostegno al governo continua». I MOTIVI - Nel dare ragione ai giudici di Milano che avevano detto no alla richiesta di legittimo impedimento di Berlusconi, la Corte Costituzionale ha osservato che «dopo che per più volte il Tribunale (di Milano, ndr), aveva rideterminato il calendario delle udienze a seguito di richieste di rinvio per legittimo impedimento, la riunione del Consiglio dei ministri, già prevista in una precedente data non coincidente con un giorno di udienza dibattimentale, è stata fissata dall'imputato Presidente del Consiglio in altra data coincidente con un giorno di udienza, senza fornire alcuna indicazione (diversamente da quanto fatto nello stesso processo in casi precedenti), nè circa la necessaria concomitanza e la non rinviabilità» dell'impegno, né circa una data alternativa per definire un nuovo calendario.
«SOSTEGNO AL GOVERNO CONTINUA»-Dopo pochi minuti i ministri del Pdl si dicono «preoccupati e allibiti», dunque la Consulta «travolge ogni principio di collaborazione». Ma è lo stesso Silvio Berlusconi a frenare: «Vogliono eliminarmi dalla politica, ma io vado avanti». Poi conferma: «Continua il sostegno leale al governo».
GLI AVVOCATI- Piero Longo e Niccolò Ghedini, legali di Silvio Berlusconi, criticano duramente la decisione della Consulta sull'ex premier. «I precedenti della Corte Costituzionale in tema di legittimo impedimento sono inequivocabili e non avrebbero mai consentito soluzione diversa dall'accoglimento del conflitto proposto dalla presidenza del Consiglio dei Ministri», assicurano. Per poi aggiungere: «Evidentemente la decisione assunta si è basata su logiche diverse che non possono che destare grave preoccupazione».

3 commenti:

  1. in galera......quelli avvocati li paghiamo noi doppia galera....vai grillo primo partito....

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  2. Il fatto che berlusconi si trincera dietro la ragione che "viene eletto dal popolo" non soddisfa più.
    L' errore è proprio quì.
    Nessuno può candidarsi a cariche pubbliche se si hanno pendenze giudiziarie.
    Per questo berlusconi è ineleggibile.
    E' logico pensare che nasconde dietro il voto la volontà di eludere la magistratura.
    Questo è un paese sconclusionato con regole non rispettate , alla faccia della democrazia e della storia.
    Altro che terzo mondo!

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  3. Non conosco i dettagli del sistema francese (per esempio potrebbe prevedere che non si possa essere eletti più volte ad una carica pubblica) ma nel nostro caso il signor Berlusconi, con il sistema francese, non sarebbe processato mai. Di elezione in rielezione andrebbe avanti totalmente impunito fino alla sua morte naturale o, cosa che non gli auguro, fino ad una disabilità senile che gli eviterebbe comunque la galera. Fino ad ora nessun tribunale lo ha condannato alla galera e speriamo, per amor di patria, che non succeda ma aderendo al cinico principio che un governante possa essere accettato, malgrado il suo comportamento, purchè governi bene, dobbiamo malinconicamente concludere che non è proprio questo il caso! UNCLE

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