domenica 16 giugno 2013

RUBA PER FAME, MA IL GIUDICE NON GLI CREDE E LA CONDANNA A DUE MESI

 
   
SIamo tornati alla retorica del giudice che condanna chi ruba una mela. Magari chissà in un'altra Italia accadevano anche queste cose,,,che si potesse finire in prigione per aver rubato per sfamarsi. Oggi non ci credo. Poi certo ho incrociato giudici inflessibili coi deboli, gente felice di applicare il principio noto dura lex sed lex. Non li apprezzo, per usare un eufemismo. Nel caso di specie però, leggere il titolo e poi l'articolo lascia il dubbio che stavolta il giudice non si sia mostrato insulsamente inflessibile ma piuttosto non abbia creduto al furto "per fame". Ok la carne...per quanto....ma i dolci e il liquore ? L'anziana signora non sconterà la pena, sereni, figuriamoci. A 80anni  in galera non ci si va, a scanso non si sia Pacciani o Riina, ed è giusto che sia così. E poi la signora avrà fruito della sospensione della pena. No, il problema stavolta non è il giudice, ma il titolista. Resta semmai preoccupante il dato statistico che l'articolo riporta e cioè che sarebbero aumentati del 20% i furti di generi alimentari da parte di persone indigenti.
Io non ho questa percezione di povertà, ma che le difficoltà siano crescenti è indubbio.
Poi magari, per sdrammatizzare, possiamo pensare a Corrado Guzzanti che imitando Tremonti, alla obiezione che sempre più famiglie non arrivavano alla fine del mese rispondeva " Oh, e mica è una gara !! Dove arrivano arrivano !
Ecco l'articolo sul Corriere on line

A GENOVA

Pensionata di 80 anni ruba la carne «per fame»
Condannata a due mesi e venti giorni

La difesa della donna: «Non avevo i soldi. A stento riesco a comprarmi il pane». I furti «per necessità» aumentati del 20%

Si era avvicinata alla cassa per pagare la spesa. Nel carrello aveva messo il pane e la pasta: i prodotti che si poteva permettere. Quelli più costosi invece - la carne, i biscotti, una bottiglia di limoncello - se li era infilati in borsa. Un «furtarello» di appena 20 euro, commesso per «necessità» da una anziana genovese di 80 anni. Vedova, ex segretaria, la donna si è difesa così: «Non avevo i soldi. A stento riesco a comprarmi il pane». Accusata di furto aggravato, è stata condannata a due mesi e 20 giorni di reclusione. INDIGENTE - Il suo avvocato aveva invocato per la donna lo stato di necessità a causa di un’indigenza economica evidente: ma non è servito a farle evitare la condanna. Secondo il giudice infatti, il fatto che tra gli articoli non pagati ci fossero oltre alla carne anche beni come i dolci e il liquore, significa che l'anziana, residente nel quartiere di Castelletto, non ha rubato per sfamarsi.
FURTI PER FAME - Una storia di ordinaria povertà, ma non si tratta di un caso isolato. Secondo polizia e carabinieri le denunce per furto di generi alimentari sono aumentate del 20 per cento in un anno. E alle statistiche delle forze dell’ordine si devono aggiungere anche i casi che i commercianti non denunciano

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