sabato 1 giugno 2013

SWG : RENZI INIZIA A SCENDERE, GRILLO NON SMETTE DI FARLO, E A QUALCUNO TORNA L'IDEA DELL'ALLEANZA PD CON I 5STELLE CHE CI STANNO...


 Agli italiani piace chi vince, e questa non è una novità. Del resto, non credo sia una debolezza solo nostra, magari un poco più marcata va.
Quello che invece non mi aspettavo è trovare la conferma che le mie crescenti perplessità nei confronti di Renzi, che pure continuo a guardare e seguire con interesse ( non so quanti possano dire di aver letto finora tutte le sue fatiche letterarie...) . In una settimana l'istituto SWG, uno che va per la maggiore (anche se quello che finora sbaglia di meno continua ad essere Euromedia, della Ghisleri, che ha però il difetto di essere il preferito da Berlusconi, e quindi non è a la page) , registra un calo di popolarità del gianburrasca fiorentino di ben 5 punti. E questo nonostante che Matteo spanda in mille trasmissioni tv il suo sorriso e le sue battute...Qualcuno dice che forse è proprio questa sovraesposizione mediatica.
Mah, non si capisce bene sta cosa...se non vai in TV, non ti votano, se ci vai troppo, non ti votano...ma sarà che non si abbiano le idee chiare in materia ? Io credo piuttosto che l'errore di Renzi  sia di non avere in questo momento una rotta netta, trasparente. O magari ce l'ha ma ritiene di non poterla dire. A suo tempo la sua sfida apparve coraggiosa , quasi folle ma alla luce del sole :
 1) sfidare la nomenklatura del PD, con il fortunato ancorché irriguardoso slogan della "rottamazione" ; 2) candidarsi come leader del PD alle elezioni politiche di fine legislatura, contendendo tale ruolo a Bersani 3) proporsi come il vero continuatore dell'idea del partito nuovo (e non solo un nuovo partito) che superasse una volta per tutte il massimalismo di sinistra e il cattocomunismo 3) disinteressarsi dell'anti berlusconismo, sbarazzarsi del complesso di superiorità nei confronti degli elettori moderati e non di sinistra, cercando anzi di attrarne il consenso.
Tutte cose mai piaciute alla parte ortodossa e radicale (tradotto, fuori dei denti, ex comunista ) del PD, ma che invece costituiva un forte appeal per l'elettorato più liberal e labourista della sinistra, per i progressisti in genere e anche per quella parte di moderati delusi dalle promesse non mantenute dal Cavaliere.
Questo Renzi, da tutti gli istituti di sondaggi veniva dato per strafavorito alle elezioni rispetto ad un pur vincente Bersani. Con lui in campo, Berlusconi non si sarebbe presentato, la resistenza del PDL non ci sarebbe stata, nemmeno l'alleanza con la Lega (che comunque è valsa la vittoria in Veneto e soprattutto  in Lombardia) , e anche molti voti della protesta, finiti nell'astensione o a Grillo, sarebbero andati a favore del  leader nuovo. Bersani e i suoi queste cose le sapevano, ma speravano che stavolta non sarebbe stato necessario rivolgersi ancora ad un candidato gradito ai moderati. Che con il PDL in disfatta e il sistema del Porcellun, un 33-35% dei voti di una coalizione finalmente solo rossa, sarebbe bastato.
Era vero, a raggiungerlo però quel traguardo ! Invece si sono fermati a meno del 30%, hanno perso nelle regioni chiave al Senato e solo per 100.000 voti l'hanno spuntata alla Camera.
Vabbé, questo è ieri.
Oggi, Renzi vorrebbe disperatamente tornare al voto, sapendo che stavolta nessuno metterebbe in dubbio la sua candidatura (oddio..., di sicuro in politica, e da quelle parti in particolare, mi sa che c'è poco) e che con lui, a dispetto degli attuali sondaggi, il centrosinistra ( non la sinistra-sinistra schierata da Bersani) vincerebbe.
Però alla fine un governo si è fatto, ed è guidato da uno del PD, addirittura da un "amico", Enrico Letta.
Come si fa ad attaccarlo apertamente ? Non si può..e allora lo si "stimola"...quotidianamente.... finendo per rompere anche un po', a tutti.
Prima di questa cosa, c'era stata la candidatura di Prodi, un vero drappo rosso sventolato contro Berlusconi e gli elettori del centrodestra, al fine di scongiurare quel governo di larghe intese che in precedenza sembrava che il sindaco di Firenze, come peraltro tanti politici e osservatori, indicasse come il male necessari, visto l'esito delle urne.
Insomma, ha un bel ripetere Matteo che "prima di ogni cosa viene l'Italia, il mio Paese".
La sensazione, evidentemente in crescita, è che il giovanotto sia più democristiano di quello che ha fatto intendere finora....
L'SWG dice anche altre cose, ad una settimana dalle amministrative. Il PD, per la regola ricordata all'inizio, e cioè la forte sensibilità per chi sembra vincere, è in risalita, e si attesta intorno al 25% (che è poi quanto aveva preso a febbraio, ma nel frattempo aveva conosciuto momenti più bui, addirittura sfiorando la discesa sotto al 20 dopo le elezioni del Quirinale). Il PDL conferma che le politiche restano un terreno più favorevole al campo moderato, e si conferma stabile attorno al 28%. Confermato l'aggancio di SEL a Lista Civica , con la prima che sale e la seconda che scende, incontrandosi a quota 5%. Infine, tra la coalizione di centro destra (PDL, Lega, formazioni di destra varie) e quella di sinistra (PD, SEL e PSI)  ci sarebbero circa 5 punti  a favore della prima (35% contro 30% , all'incirca).
E questo spiega come mai la riforma elettorale è sparita - ammesso che ci fosse mai stata - dalle urgenze di Berlusconi. Allo stato, stavolta col Porcellum la maggioranza assoluta alla Camera andrebbe a lui, e se confermasse le vittorie nelle regioni clou (come accaduto a febbraio) la potrebbe spuntare anche al Senato.
Francamente, non penso che andrà così. Le elezioni sono in pochi a volerle (forse solo Renzie e Berlusconi, quest'ultimo con intelligente riserva) , mentre piuttosto l'idea non pellegrina crescente della sinistra PD e alleati, è sì la caduta di Letta, ma NON per tornare a votare, ma per fare un governo diverso, quello che non riuscì a Bersani ma che ora, con Grillo in crisi e i parlamentari ortotteri in fibrillazione, potrebbe invece realizzarsi : la sinistra e un nutrito gruppo di scissionisti del 5Stelle , cui magari all'occorrenza chissà, si potrebbero aggiungere anche quelli di Lista Civica , pur di non tornare a votare.
E' uno scenario molto più che possibile , dopo la batosta del Guru, oggi sceso , sempre secondo l'SWG, addirittura sotto il 20%.
A quel punto, mi domando, Bersani sarebbe più contento o arrabbiato ?
Ecco i dati del sondaggio riportati da Libero.



Chi sale e chi scende

Effetto flop alle amministrative Grillini per la prima volta sotto 20%

Secondo Swg, i 5 stelle mai così in basso dalle elezioni politiche dello scorso febbraio. Guadagnano voti i democratici, tiene il Pdl: è sempre il primo partito d'Italia


 
La settimana dopo le elezioni amministrative "premia" i vincitori della tornata elettorale e "punisce" gli sconfitti. Ma ad uscire con le ossa rotte da questi ultimi sette giorni post voto è uno che non era nemmeno candidato:Matteo Renzi. La fiducia sul rottamatore è in forte calo. Secondo il sondaggio Swg per Agorà, negli ultimi sette giorni Renzi ha perso 5 punti di fiducia da parte degli elettori scendendo dal 54 al 49 per cento. Renzi resta comunque secondo tra i politici più stimati dagli italiani dietro a Giorgio Napolitano. Il calo è dovuto secondo il suo staff per la sua eccessiva presenza mediatica che potrebbe aver irritato l'opinione pubblica.

I partiti -
Ma nonostante il rottamatore subisca una leggera flessione dei suoi consensi, l'onda della vittoria fa infatti bene al Partito democratico, che sempre per Swg guadagna oltre tre punti (+3,2%) attestandosi al 25,8%. Non si ferma, invece, il calo del Movimento 5 stelle, che ha fallito l'obiettivo ballottaggio in tutti i sedici capoluoghi di Provincia in cui si è andati alle urne nello scorso fine settimana. E per la prima volta dalle politiche di febbraio, i grillini perdendo ben tre punti percentuali e mezzo scivolano sotto quota 20% (19,1). Resta invece invariato nelle intenzioni di voto il risultato del Pdl, che si conferma primo partito con il 27,8 percento dei consensi. Salgono leggermente Scelta civica (+0,3%) e Sel (+0,2%) rispettivamente al 5,2 e 5 percento. Registra invece un altro lieve calo la Lega Nord (-0,2%), al 4,7 percento, mentre guadagna qualcosa (+0,3%) Fratelli d’Italia, che si attesta all’1,8 percento superando così l’Udc (-0,3%), all’1,7 percento. “La crescita del Pd è legata all’eco del dopo amministrative, in cui i democratici sono stati presentati come vincitori. – ha osservato Roberto Weber, presidente Swg – Oltre al calo concreto del Movimento 5 Stelle, il sondaggio evidenzia che il Pdl, che è stato il secondo sconfitto alle amministrative, al livello nazionale non perde nessun voto ed è molto solido. Se si votasse con la stessa legge elettorale, il Pdl avrebbe la maggioranza alla Camera”.
La fine dei grillini - Secondo oltre la metà degli italiani (63%) è iniziata la parabola discendente del Movimento 5 Stelle e più di un elettore su tre (36%) è convinto che il calo registrato alle amministrative sia legato alla gestione del Movimento da parte di Grillo. Più di un elettore grillino su tre è convinto che il Movimento abbia deluso alle amministrative perché i primi mesi di legislatura sono stati sotto le aspettative, ma il 30 percento non è affatto insoddisfatto dal risultato delle urne. A puntare il dito contro Grillo è il 23 percento dei sostenitori grillini, mentre secondo il 22 per cento degli elettori totali e l’11 percento di quelli 5 Stelle il calo registrato dal Movimento è legato a candidati non all’altezza.

1 commento:

  1. ANTONIO DE SIMONE

    Ottima analisi. Se le curve sono queste te lo dico io il prossimo leader PD: Letta!

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