martedì 6 agosto 2013

GRILLO E CASALEGGIO NON PIù D'ACCORDO SULLA LINEA. BUFALA DI MEZZA ESTATE O REALTA' ?



Per quanto la Corte di Cassazione si sia impegnata per vivacizzare l'estate degli italiani, fissando per il 30 luglio l'udienza per il processo "Mediaset", e confermando poi la condanna a 4 anni per Berlusconi, le altre notizie scarseggiano.
Anche perché i temi determinati dalla sentenza detta, erano   stati anche un po' anticipati nell'attesa della stessa. 
Alla fine le previsioni sono state per lo più confermate :
1) Il Cavaliere e il PDL non hanno buone carte in mano. Certo, c'è la possibilità di ritirare i propri ministri e creare la crisi di governo. Ma le conseguenze di questa azione non sono affatto scontate. Vediamole :
a) Napolitano mantiene la minaccia fatta al momento del suo insediamento e dà le dimissioni. A quel punto il Parlamento dovrà eleggere un nuovo presidente e facilmente NON Sarà un uomo gradito al centro destra. Anzi. 
b) sia Napolitano che un nuvo inquilino del Quirinale NON scioglieranno le camere, verificando prima se esiste una diversa maggioranza. Stavolta i grillini   eserciteranno ben maggiori pressioni su Grillo per far nascere un governo col PD, sia perché quelli entrati in Parlamento sono per lo più dei sinistrorsi, ma soprattutto perché l'alternativa sarebbe lo scioglimento delle camere !! Ora, questa cosa piace poco, da sempre, ai peones deputati e senatori, e si può capire. Nei caso dei cittadini ortotteri questo sentimento va moltiplicato per 100 ! Questa è gente che ha vinto un 5 +1  al superenalotto grazie  a Grillo, passando dal ruolo di persone qualunque a quello di onorevoli ! E quando gli ricapita !?!? Scilipoti e Razzi al quadrato, altroché. 
Queste cose Grillo le sa, come anche conosce la spaccatura che c'è nell'elettorato del Movimento, dove la maggioranza sembra sempre di più allinearsi all'idea di un governo che avrebbe il grande appeal di nascere   per affossare definitivamente Berlusconi, ma c'è anche una forte componente, ben oltre un terzo, che non è di sinistra, e non ha certo votato Grillo per vedere un governo con il PD e SEl. Che però resta un'opzione assolutamente verosimile.
c) Si va alle elezioni, e il PD, obtorto collo, mette in campo l'asso : Matteo Renzi. Tutti i sondaggisti dicono che se ci fosse stato lui al posto di Bersani, il centro sinistra a febbraio avrebbe vinto nettamente, e sono propensi a pensare che andrebbe ugualmente così in caso di ritorno alle urne. 
Come si vede, tutte e tre le opzioni non sono brillanti per il PDL e il suo capo. E i silenziatori messi dopo le prime sfuriate post condanna, sono conseguenza di questo.
2) In casa PD il travaglio è grande, e anch'esso ampiamente previsto. Se era per Civati, Letta si doveva essere già bello e dimesso, e anche ai renziani garberebbe assai la cosa. Però il primo vorrebbe il governo con gli ortotteri, con i quali da marzo ha sempre tenuto stretti contatti, i secondi le elezioni con il loro Leader candidato premier. Ci stanno poi i filogovernisti (se non altro per evitare la sciagura di un Renzi capo del governo...) ad oltranza, e quelli che aspettano di vedere in autunno come si mettono le cose, anche per l'esecuzione della sentenza contro Berlusconi
3) Dei grillini si è già detto. Letta deve dare le dimissioni ma sul dopo , al di là delle solita grida contro tutto e tutti, non è che sembri regnare una grande chiarezza . Anzi, addirittura l'armonia tra i due leader storici, Casaleggio e Grillo, sembra essersi incrinata. 
Il primo continua a vestire i panni del guru profetico, che vede nei partiti in parlamento degli zombie inconsapevoli del futuro prossimo venturo. Il secondo, che ha sempre fatto da efficacissimo megafono dei pensieri non convenzionali del compagno di avventura, sembra invece , al di là delle dichiarazioni ufficiali, sempre più incerto se continuare in questa intransigenza purista. Insomma, quando dice "con voi del PD non verremo mai !",  potrebbe essere che di nascosto in realtà strizzi l'occhio, a intendere "per ora...".
Non so se la notizia di questo contrasto tra il gatto e la volpe del Movimento 5 Stelle sia una bufala di ferragosto o abbia un minimo fondamento di verità. Che i grillini siano divisi sulla strategia, questo è palese da tempo, e magari questa divisione ha toccato anche i vertici. 
Libero comunque la riporta così :

 

Spaccati sull'alleanza col Pd

Casaleggio contro Grillo: è finita la luna di miele


Casaleggio contro Grillo:
è finita la luna di miele

Il Movimento Cinque Stelle è a un bivio. Nonostante le smentite la voglia di dare vita ad un nuovo esecutivo c'è. Anche se sussurrata a bassa voce. Ma su un eventuale nuovo governo o su una possibile alleanza col Pd, il Movimento si spacca. E si spacca anche ai piani alti. Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo vanno su due binari opposti. Il guru è un talebano della "non-trattativa", mentre il comico genovese in realtà sostiene la linea dell'apertura al Pd (nonostante le smentite). Una spaccatura al vertice del Movimento potrebbe essere letale. Il M5S è stato sempre identificato come un corpo unico con due cervelli, quello di Beppe e quello di Gianroberto. Ma la storia adesso è cambiata. Prima considerazione: il guru ha iniziato a parlare, a rilasciare interviste e a porsi di fatto come un leader attivo, alla pari di Beppe.

Due galli in un pollaio - L'intervista rilasciata qualche settimana fa a Gianluigi Nuzzi, dicono i bene informati, ha lasciato segni nei piani altri del M5S. Beppe non gradisce troppo le prese di posizione del guru. Casaleggio ha parlato di "crisi economica, di eventi choc in autunno e di rivolta in piazza". Una linea che nonostante le cicliche "sparate rivoluzionarie" del comico è differente da quella di Beppe: non a caso nel suo ultimo post sul blog ha chiesto le dimissioni di Napolitano, per poi parlare di "un nuovo governo", non di elezioni anticipate. Insomma Grillo guarda al futuro (politico). Ha capito che l'immobilismo all'opposizione non fa bene al Movimento. I suoi eletti intanto, da Nuti a Cotti, preparano mail e testi con cui cercano di aprire la strada a un nuovo esecutivo coi democratici o con altre forze politiche. Grillo questo lo sa e non può ignorarlo. Pena: perdere il Movimento.

Gli elettori M5S tifano governo -  Secondo l' ultimo sondaggio Ipr per Linea Notte (Rai3), più del 50 per cento dell'elettorato grillino è favorevole ad un governo di scopo col Pd. Ma un altro 37 per cento lo farebbe senza limiti di tempo. E' su questi numeri che si gioca la partita del Movimento Cinque Stelle. Così sorge il dubbio che dietro ai post di chiusura di Grillo ci sia lo zampino di Casaleggio. Il guru ha affermato di tener conto "solo dell'opinione pubblica, non dei partiti". Casaleggio tifa catastrofe per poi passare alla cassa dell'elettorato. Ma non è detto che lo schema funzioni. Grillo ha compreso il pericolo. Un altro giro a vuoto all'opposizione il M5S non può permetterselo. Ed è qui che probabilmente potrebbe saltare il banco. Grillo soffre troppo la presenza di Casaleggio

Scelta difficile - Il comico, forse, ha interpretato meglio la pancia degli elettori grillini. E allora un giorno apre al Pd e l'atro chiude. Muove le acque per vedere le reazioni. Ma Casaleggio non digerisce questa linea, considerata schizofrenica. I due cervelli, prima o poi, sono destinati a uno scontro. E paradossalemnte "i dissidenti" grillini sono più sulla linea Grillo che su quella di Casaleggio. Beppe per dare senso alla sua avventura politica deve liberarsi di Csaleggio. Altrimenti il "niet" ad oltranza sarà un boomerang dolorosissimo. La luna di miele è finita. Ora Grillo deve scegliere: o il M5S o Casaleggio. Qualunque sia, la scelta sarà drammatica. (I.S.)

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