Cento donne uccise dall'inizio dell'anno in Italia, che significa che la già tragica media di una ogni tre giorni si sta abbassando verso una ogni due...Francamente non consola che nel resto del pur civile mondo occidentale, paesi scandinavi compresi, le cose non vadano meglio e anzi, in qualche paese sia anche peggio. Leggere che nella efficientissima Germania, dove leggi speciali per combattere il fenomeno sono in vigore da quasi un decennio , il numero delle donne vittime di violenza non è sceso, spaventa, perché dà un po' la sensazione di un problema irrisolvibile. Certo la strada scelta recentemente dall'Italia sembra, come in genere da noi accade, più demagogica che efficace. Ma tralasciando le polemiche, oggi mi occupo dell'omicidio di Verona per l'eccezionalità del suo autore.
La storia è ormai nota ai più e nella conclusione è uguale a tutte le altre : lei lo lascia, lui non si rassegna, chiede e ottiene un colloquio chiarificatore, e siccome lei non torna da chi "la ama", la uccide.
Fin qui siamo nella tragica routine. Sono i tratti dell'omicida che stavolta sbalordiscono : un avvocato conosciuto e stimato, considerato, colto (vi assicuro che non è un dato frequentissimo tra noialtri legulei) , amante della filosofia e in particolare di Kant.
Sportivo di successo, appassionato di tennis , non amava perdere. Ecco, questo l'unico indizio di una personalità non sempre serena. Ma se tutti gli sportivi che "rosicano" quando perdono fossero dei potenziali assassini, veramente saremmo alle stragi di Erode !.
No, il "buio" del nostro era molto profondo e ben nascosto anche a coloro che dicono - e non c'è motivo di non credergli - di conoscerlo bene. Io stesso ho scritto spesso che il problema del cosiddetto femminicidio è culturale, ed è lì che bisogna fare gli sforzi maggiori per riuscire, nel medio e lungo termine, a vincere la battaglia. Il caso di Ciccolini però smentirebbe questa tesi, e se si rivelasse vero che la bella collega di Pesaro fu sfregiata con l'acido su mandato del suo ex pure avvocato, dovremmo poter temere che la passione , nel senso più deteriore, è bestia che anche le persone più formate culturalmente non tengono a bada.
A meno che il problema non riguardi proprio noi avvocati...che, Dio non voglia, esca da qui a poco un terzo collega che si renda autore di simili delitti, avremmo tre indizi,, che secondo la vulgata forense fanno infine una prova...
Ironia amara a parte, la lettera che Ciccolini scrive al padre della ragazza poi uccisa è agghiacciante.
"Io la punirò".
Da brividi.
Ecco gli approfondimenti del Corriere della Sera
«E' stata educata male, la punirò». Arrivata
al padre la lettera spedita dall'avvocato
L'uomo, reo confesso dell'omicidio dell'estetista, aveva lasciato nell'auto una copia vicino al cadavere della donna. La difesa aveva sostenuto l'assenza di premeditazione
TRENTO - È arrivata al padre di Lucia una delle lettere la cui copia era stata trovata all'interno dell'auto di Vittorio Ciccolini, l'avvocato accusato dell'omicidio della giovane estetista. Lo hanno confermato i carabinieri che hanno ricevuto dall'uomo la missiva, spedita il 12 agosto, lunedì, giorno del ritrovamento del cadavere e arrivata martedì 13. Potrebbe quindi vacillare la tesi difensiva, secondo cui le lettere non sarebbero state indizio di premeditazione. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, i legali di Ciccolini avevano sostenuto che le lettere non sarebbero indizio di premeditazione. Secondo la difesa, le lettere trovate in auto sarebbero state scritte soltanto per convincere la giovane donna ad accettare le avances dell'ex fidanzato. Ora, però, una delle due missive, indirizzata ad un congiunto della vittima, è stata consegnata al destinatario. Ciò sembra confermare la tesi dell'accusa, e cioè che le lettere rinvenute nell'auto erano soltanto delle copie degli originali. Nelle due lettere Ciccolini avrebbe in qualche modo adombrato l'intenzione di compiere il delitto: dapprima - infatti - parlava dell' «omicidio morale» che riteneva di avere subito per i rifiuto della giovane donna a tornare con lui e poi, però, v'erano quelle che gli inquirenti giudicano delle vere e proprie minacce rivolte a Lucia.
Vittorio Ciccolini (archivio)
Nello scritto l’avvocato avrebbe effettuato una
lunga dissertazione morale sull’educazione di Lucia, su quell’abbandono
che lui, probabilmente, aveva vissuto come un tradimento. Accuse ai
genitori della donna e a Lucia. Poi avrebbe parlato di due omicidi, un
delitto morale e un secondo di cui non vengono spiegati i particolari.
Forse, ad avviso degli investigatori, lo stesso messo in atto pochi
giorni dopo. «Nel primo omicidio si è macchiata di sangue sua figlia
uccidendomi come uomo... » ha scritto l’avvocato, indicando anche quello
che avrebbe fatto in una postilla in fondo alla pagina. «Devo un po’
blandirla per portarla all’appuntamento del 9 agosto ». Ciccolini
avrebbe annunciato il delitto e le missive, che sono state sequestrate
dai carabinieri, sarebbero state scritte il 7 agosto, lo stesso giorno
dell’invito a cena. Ciccolini quel giorno aveva chiamato Lucia
chiedendole un appuntamento. «Per chiarirsi. Io ora ho un’altra
persona», avrebbe detto per tranquillizzarla. Sarebbe stato un modo per
interrompere in modo definitivo quella storia travagliata, da amici. Ma
nella sua testa forse c’era già la vendetta estrema, il piano omicida. (D. R.)
Resta in carcere l'avvocato Vittorio Ciccolini,
il professionista 45enne che ha confessato di avere ucciso Lucia
Bellucci, la sua ex fidanzata, trovata cadavere nell'auto dell'uomo nei
giorni scorsi a Verona. Al termine dell'interrogatorio di garanzia il
giudice Francesco Forlenza ha infatti convalidato il fermo dell'uomo,
che si è avvalso della facoltà di non rispondere. «Non ha aggiunto
nulla di nuovo rispetto a quanto dichiarato nel corso del primo
interrogatorio in caserma». Lo ha detto il Procuratore capo di Trento
Giuseppe Amato, dopo l'interrogatorio di Vittorio Ciccolini, l'avvocato
veronese di 44 anni accusato dell'uccisione della sua ex fidanzata,
Lucia Bellucci. Il legale, assistito dai colleghi del suo stesso studio,
si è formalmente riservato di non rispondere. Il Pm Amato, intanto, ha
confermato che, nel corso dell'autopsia svolta ieri sulla salma della
vittima, oltre ad essere stata individuata la causa della morte vale a
dire una coltellata che ha raggiunto direttamente il cuore della giovane
donna, sono stati riscontrati anche i segni di una morsicatura ad un
polso. Segno questo - secondo gli inquirenti - della violenza e
dell'impeto con il quale l'uomo si sarebbe avventato contro Lucia nel
corso della colluttazione che l'ha portata al morte, con l'ex fidanzato
che dapprima avrebbe tentato di strangolarla e poi le avrebbe assestato
con un coltello quattro fendenti al petto. (Ansa)
ma come si fa!!! dire !!!! non era stato previsto questo episodio, ma lei poverina come ha potuto andare a un appuntamento, pensando che fosse un amico!!sono vicina con tutto il mio cuore ai genitori di questa povera donna!!vergogna agli uomini che pensano che la compagna possa essere di loro proprietà!Quando nelle scuole insegneranno al rispetto dei sentimenti reciproci?
RispondiEliminaSono senza parole, non si puo' uccidere per gelosia, poteva avere tutte le donne del mondo uno cosi', ma secondo me lui era malato ed infelice gia' da prima, uno spirito tormentato come dice il suo difensore, perche' probabilmente uno come lui che ha avuto tutto, al primo diniego e' impazzito, molto probabilmente la sua personalita' era sdoppiata forse è una persona che appariva quello che lui interiormente non era, forse è sempre stato educato come bello piu' degli altri, bravo piu' degli altri, ricco piu' degli altri, e probabilmente non lo era, e forse questa ragazza glielo ha fatto notare, visto che ha lasciato il marito in viaggio di nozze per lui, e per lui la sua MORALE e' crollata!!!
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