lunedì 16 settembre 2013

COME AFFRONTARE IL MEZZO SECOLO D'ETA' SENZA DEPRIMERSI


Divertente e sagace l'articolo di "colore" (così li chiamavano una volta ) comparso sul Corsera di oggi e dedicato a coloro che hanno raggiunto il traguardo della mezza età. Compare proprio pochi giorni dopo un post del Camerlengo ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/09/ogni-cosa-ha-il-suo-tempo-anche-lammore.html ) in cui riportavo uno scambio di corrispondenza con un'amica appunto mezzo secolare, avvilita per una delusione amorosa e che mi chiedeva cosa ci fosse in lei che non andava. Ebbene, la sostanza della mia risposta era che non ci fosse NULLA che non andasse nella persona, per qualità personali e fisiche, ma c'era un vulnus nelle capacità di scelta, probabilmente condizionate da un blocco psicologico che le impediva di abbandonare una visione giovanilista dell'amore. 
Ebbene, tra le verie cose, simpatiche ma anche azzeccate, dell'articolo, quest'ultima emerge chiaramente nella chiosa.
La frase che ha pronunciato Mohamed Alì, ancorché non precisamente un filosofo, mi pare di una giustezza assoluta :
 "Un uomo che a cinquant'anni vede il mondo come lo vedeva a venti, ha sprecato trent'anni della sua vita».

Consigli per uomini e donne che si ritrovano soli al bivio di un'età critica

Ricominciamo in amore a anni 50
La nuova sfida

Viviamo in un Paese esteticamente complicato
Quelli che si rimettono in gioco (citando Muhammad Ali)

Se i 40 anni sono diventati i nuovi 30, allora non c'è dubbio che i 50 Monica Bellucci e Vincent Casselanni sono i nuovi 40. L'orologio della vita si sposta avanti e se il mezzo secolo era quasi l'età della pensione (prima di Dini e della Fornero) oggi è il decennio in cui si può ripartire da zero. Considerato poi che, secondo le ultime ricerche, il terrificante varco della mezza età non sarebbe più a 41 anni ma a 53, un cinquantenne che si trova improvvisamente da solo rischia di avere davanti a sé ancora molti (almeno tre) anni intensi e gratificanti. Va bene, se sei Monica Bellucci o Vincent Cassel è più facile. Ma anche per i comuni cinquantenni (poco meno, poco più) riformulare la propria vita rispetto a come l'avevano immaginata sino a quel momento può essere una spinta in più. Non è indolore, ma - dopo aver recuperato un po' di fiducia e almeno un pizzico di indispensabile ottimismo - è possibile scoprire diversi aspetti della vita (e di se stessi) che gli orizzonti di moglie e marito (o compagni di lungo corso) non permettevano di scorgere. La parola d'ordine è: coraggio. Sia che siate dal lato di chi è stato lasciato, sia che siate invece da quello di chi ha chiuso la storia d'amore, o ne avete bisogno o ne avete avuto. In ogni caso, serve. E partire dal presupposto che strascicare una vita di coppia ormai esausta sarà forse più comodo ma è senza dubbio parecchio avvilente, è il primo tassello per iniziare a capire bene chi siete diventati: persone che rischiano e che si mettono in gioco. Un ottimo punto di partenza.
Viviamo in un Paese esteticamente complicato, nel senso che se una cinquantenne può contare sulla bellezza, riformulare una vita socialmente gratificante è più semplice. Ma la storia del fascino non va sottovalutata e se in passato non siete mai state donne in grado di far girare la testa ora potreste diventarlo. La consapevolezza e il savoir-faire arrivano molto più in là di un pancino teso o di un braccio nudo che non ha paura di salutare con enfasi il prossimo. E, comunque, se c'è un momento buono per iniziare a prendersi cura di se stesse e allontanarsi dalla china matroneggiante che affligge le più, è questo. È il momento di recuperare quelle sneakers acquistate in uno slancio di buoni propositi ma rimaste drammaticamente avvolte nella velina. È il momento di sporcare finalmente quelle suole in palestra o, perché no, correndo (possibilmente in parchi ben frequentati, meglio se in centro città).
Per gli uomini la partita è diversa. « Uomo di pancia, uomo di sostanza» sarà un autoconsolatorio detto inventato da cinquantenni fuori forma, ma niente di peggio dei coetanei convertiti a tabelline d'allenamento e diete iperproteiche. Tanto poi la paghereste alla sera con il ghiaccio sulle articolazioni e l'Aulin a portata di mano per la schiena. Evitate la partitella scapoli vs ammogliati con i colleghi: tanto non sapete in quale squadra stare. Se proprio non volete perdervi la pizza post-match proponetevi come arbitro: si corre meno e se vi danno del cornuto... Il massimo sforzo consentito? Seguite i consigli che i medici danno nei tg (qualunque sia il tema): limitate l'alcol, mangiate frutta, bevete molta acqua e fate le scale a piedi.
Arrivate vicine ai cinquant'anni, le signore hanno il diritto di giocare un po', no? Superate le paturnie dei vent'anni, archiviata l'ansia da orologio biologico dei trenta, stemperate le incombenze di famiglia e di carriera dei quaranta, ora potete prendervi una salutare boccata di libertà. Poco-poco, piano-piano, cominciate a divertirvi con la vostra immagine. Quella reale, non con una foto ritoccata sul profilo di Facebook. Respirate più a fondo che potete, e poi fate finalmente quel taglio di capelli che tutti vi dicono da anni vi starebbe malissimo (in realtà il risultato non è mai un dramma e se lo diceva lui poi...), date una svolta al vostro abbigliamento e se non siete più abituate (o non lo siete mai state), ogni tanto indossate dei tacchi. Fate tutto con un certo stile, perché - inutile negarlo - scivolare nel grottesco è facilissimo. Come capita a quegli uomini che rovistano fra le t-shirt dei figli e si mettono in coda da Abercrombie. Rinnovate il guardaroba, buttate quelle orrende cravatte che lei vi regalava al vostro compleanno (possibile che non notasse che non la portate mai?), una giacca slim fa più effetto di dieci sedute col personal trainer, un accessorio azzeccato sdrammatizza anche il look più severo e vi permette il passaggio rapido dall'ufficio all'aperitivo. I capelli (per chi li ha ancora) vanno bene anche brizzolati. Clooney docet, e anche il Liga che ha abbandonato la tinta color lucido da scarpe.

Insomma, se puntate a una serata con una che è nata quando voi eravate matricole all'università, mettersi in concorrenza con i suoi coetanei vuol dire perdere in partenza. Non abbiate paura di far vedere che il tempo è passato. L'importante è che i segni li abbia lasciati sul fisico e non sul cervello. E se anche non avete segnato ancora nessun appuntamento in agenda, riflettete sul fatto che ritrovarsi da soli dopo un po' di anni ha i suoi vantaggi, specie se ci si concentra non sul tempo perso (con qualcuno) ma su quello finalmente ritrovato, l'unico che può regalare emozioni ormai dimenticate. Magari non bruciatelo tutto controllando compulsivamente la vostra timeline di Twitter.
Non si tratta solo della gioia di non fare più quelle cose che detestavate quando eravate in coppia, ma piuttosto di provare il brivido di scegliere come investire le vostre ore libere: leggete più libri, andate a più mostre, iscrivetevi a qualunque corso troviate anche un minimo intrigante e frequentate quegli amici che fino a ieri vi rimproveravano per non trovare mai il tempo per loro (li abbiamo tutti). Abbandonate le zavorre e riscoprite un po' di leggerezza. Non c'è bisogno per le donne di trasformarsi in Samantha Jones, la splendida cinquantenne (single) di «Sex and the city» che vive la vita senza inibizioni. Ma ogni tanto è bene ricordare che, in fin dei conti, lei è il personaggio della serie che piace di più. La conferma che il fisico dei venti-trenta-quarant'anni non vale la persona che si può diventare a cinquanta, arriva da un atleta come Muhammad Ali, che con una frase (pronunciata quando sui ring non ci saliva ormai da anni), ha tracciato la morale del tempo che passa: «Un uomo che a cinquant'anni vede il mondo come lo vedeva a venti, ha sprecato trent'anni della sua vita».

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