Maurizio di Giovanni è uno scrittore che descrive la Napoli degli anni '30, col pretesto delle vicende del suo protagonista, il commissario Ricciardi. Ne consiglio la lettura. In quelle pagine, c'è la descrizione di gente più spesso povera, e nonostante questo generosa. Specie con " 'e creature". Addirittura, un capo ispettore della règia Polizia adotta una bambina destinata all'orfanatrofio dopo l'arresto della zia (autrice dell'omicidio dei genitori).
Con la solita frase della moglie che incoraggia il marito timoroso di essere rimproverato per lo slancio dicendo "dove mangiano in tre possono mangiare in quattro".
Ecco, mi è venuta in mente quella Napoli leggendo l'articolo di cronaca del Corriere che racconta di genitori di una classe nella provincia partenopea (ma accade ovunque , ahimè) che chiedono e al momento ottengono di cambiare classe ai propri figli perché nella precedente c'era un bambino autistico.
Siccome la disabilità non è contagiosa, evidentemente temevano l'ostacolo didattico. Parliamo peraltro di scuole elementari...
Si dice sempre che bisogna starci nelle situazioni per parlarne con cognizione di causa. E' vero, ma senza assolutismi. Che ci sono delle cose palesemente sbagliate anche vedendole da fuori. Nella fattispecie, peraltro, al sottoscritto negli anni di liceo capitò un'esperienza del genere, ed erano le scuole superiori. Rammento qualche disagio ma poca cosa, i professori restavano liberi di fare le loro lezioni, non modificando il passo in ragione dl buon De Giuli. Poi, quando si trattava di valutare i suoi compiti e le sue interrogazioni, nessuno di noialtri era così scemo da sollevare obiezioni rispetto al palese aiuto che lo sfortunato compagno riceveva.
Un professore (poco habens) malignò alla maturità che un paio di 36 (era il minimo dei voti all'epoca) dovevano ringraziare la presenza di De Giuli, con l'evidente sottinteso che la promozione era scattata anche nel timore di ricorsi comparativi (avete promosso lui....). Una pura malignità, che io conosco bene quei "36" e so che non avrebbero mai fatto una meschinità del genere.
Certo, erano anche altri tempi, quando se venivi rimandato o peggio bocciato, non trovavi papà orso e mamma chioccia pronti ad armarsi e filare spediti avanti al TAR per lavare l'onta e l'ingiustizia subita dagli amati pargoli (somari mai eh ?? ).
Tornando alla notizia, liberi i genitori di iscrivere i figli altrove (così come libero io di giudicarli dei meschini d'animo ), purché PRIVATA. NON approvo il cambio di classe, e bene farà il ministero a guardare bene dentro questa faccenda.
Napoli
Ritirano i figli dalla scuola
perché c'è un alunno autistico
NAPOLI - Finirà all'attenzione del ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza la vicenda della scuola elementare Sequino di Mugnano dove i genitori di alcuni alunni hanno chiesto e ottenuto il nulla osta e iscritto i loro figli in altri istituti perché non vogliono che stiano in classe con un bambino autistico. Raccontata ieri dal Mattino , la vicenda vede coinvolti i genitori di sei o sette alunni di una prima elementare che si sono rivolti alla dirigente Maria Loreta Chieffo chiedendo che i loro figli cambiassero sezione perché, a loro parere, la presenza in classe di un autistico avrebbe penalizzato lo svolgimento dei programmi.
La dirigente non li ha accontentati e ha dovuto cedere soltanto quando quelli si sono detti disposti a cambiare scuola. A quel punto ha informato il direttore scolastico regionale Bouché che si è schierato al suo fianco e si è detto disponibile a inviare alla scuola di Mugnano altri insegnanti di sostegno, se necessario. Chiara anche la posizione del ministro, che oggi sentirà Bouché: «Vogliamo capire meglio l'accaduto, ma la soluzione non può essere cambiare sezione perché c'è in classe uno studente disabile. Questi sono episodi spiacevoli che danneggiano gli italiani e la scuola tutta».
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