domenica 8 settembre 2013

"ERANO CONSENZIENTI". LA DIFESA DEL PROFESSOR GIORDANO DI SALUZZO


Leggo con piacere che finalmente si va diffondendo il dubbio che il Camerlengo, sul caso del Professor Giordano di Saluzzo, ha espresso fin dall'inizio. Quanti anni avevano le due allieve ? Si intuiva, ma non si sapeva, che dovevano essere sì minorenni ma almeno 16enni, e questo, per la legge, rende VALIDO il consenso sessuale (art. 609 quater codice penale). Nel leggere i commenti all'articolo del Corriere della Sera, questa cosa viene messa in evidenza da più di qualcuno. 
E non può nemmeno essere che l'elemento incriminante sia che Giordano fosse il professore delle ragazze, che questo fattore è già previsto dalla norma e fa salire l'età della legittimità dell'assenso dai 14 ai 16 anni. Quindi NON E' L'ETA' nella fattispecie il fattore del reato (minorenni ma sedicenni) e nemmeno il fatto che l'uomo fosse l'insegnante.
Quello che evidentemente gli inquirenti ritengono è che Giordano abbia coartato la volontà delle ragazze, o plagiandole (auguri in aula, che credo sia qualcosa di molto difficile da provare, se non si procede per pregiudizi) o attraverso ricatti concreti, tipo promozione, voti più alti, cose del genere.
Ah, naturalmente non poteva mancare il lettore malato di berlusconite, virus maligno per il quale qualunque cosa accada nell'universo mondo, è buona per evocare e maledire il cavaliere.
Prevedo molti suicidi quando l'uomo in questione sparirà veramente dalla scena. 
Di seguito,  l'articolo sul Corriere della Sera e, sotto, alcuni dei commenti dei lettori.


I legali rinunciano a chiedere la libertà. Dalla casa accoglienza: da qui dovrà andarsene

Il prof ammette i rapporti con le alunne
«Però non c'è mai stata violenza»

Saluzzo, il docente per 4 ore dal pm: le ragazze erano consenzienti

 
Valter Giordano accusato di aver avuto rapporti sessuali con allieve minorenniValter Giordano accusato di aver avuto rapporti sessuali con allieve minorenni
SAVIGLIANO (Cuneo) - Quattro ore d'interrogatorio e due di preghiera. Prima davanti al pubblico ministero, dove ha confessato a modo suo le relazioni con le due studentesse; e poi davanti a Dio, nella cappella della Casa di pronta accoglienza di don Benzi dove l'hanno visto ritirarsi a testa bassa, provato e silenzioso. E lì chissà cosa gli avrà detto. Certo è che nella caserma del Comando dei carabinieri di Savigliano ieri mattina il professor Valter Giordano ha parlato e molto, al punto che alla fine dell'interrogatorio i suoi difensori, Enrico Gaveglio e Antonello Portera, hanno deciso di rinunciare al Tribunale del Riesame dove domani avrebbero voluto chiedere la liberazione del loro assistito: «Era sereno e collaborativo». Tutte pagine secretate, le sue, i cui contenuti filtrano col contagocce. Il senso è comunque quello: Giordano avrebbe riconosciuto i rapporti sessuali con le studentesse, avrebbe precisato che si trattava di rapporti consenzienti e non violenti. Si sarebbe difeso così dall'accusa più infamante: violenza sessuale con abuso di autorità sulle due liceali, sue allieve dell'istituto socio pedagogico Bertone Soleri di Saluzzo dove insegnava lettere e filosofia.

L'imperfetto è d'obbligo perché attualmente il prof è un po' lontano dalla cattedra: si trova agli arresti domiciliari in questa Casa di don Benzi «dove non potrà rimanere a lungo, anche per la vicinanza all'ambiente scolastico», assicura Daniele che la gestisce. E dove in questi giorni ha parlato solo con i familiari, con i legali e con la dottoressa che lo aveva in cura quando tentò il suicidio. «Dice che si è adattato bene alla vita della comunità, che lavora come tutti gli altri ospiti, con diligenza. Che è lieto di potersi confrontare con storie di vita diverse e particolari e situazioni specifiche per lui nuove». Surreale.

L'ex moglie lo sostiene apertamente: «A volte si disconnette dalla realtà». E la realtà è quella di un'inchiesta che lo vede indagato anche per possesso di materiale pedopornografico e di un altro fascicolo dove l'accusa è di istigazione al suicidio per la morte di una sua allieva, Paola, che si è tolta la vita nel 2004. Anche lei con problemi familiari, anche lei sul filo della depressione, anche lei molto vicina al suo insegnante prediletto, che ne raccoglieva le confidenze in alcune lettere ora al vaglio degli inquirenti. Al pm di Saluzzo, Paola Bianconi, il professore ha dunque parlato di questi rapporti stretti con le due studentesse (una è giunta al Comando dopo di lui ed è stata assistita dalla consulente del pm, una psichiatra). «Giordano può giustificarsi come crede ma rimane il reato - precisa un inquirente -. Dev'essere chiaro che il consenso delle ragazze non lo salva. È decisivo invece il fatto che di queste minorenni lui era il professore, cioè un educatore, al quale il codice attribuisce una responsabilità particolare che, in questo caso, è stata violata e viene punita».

Il figlio del professore, Erich, e la moglie assicurano che lui non avrà problemi a pagare il suo conto alla giustizia. «Ne siamo certi, ha un senso di responsabilità di natura protestante». Quanto alla difesa del professore, Erich un po' l'aveva anticipata: «Ha sempre vissuto con grande empatia i rapporti con gli studenti. È una cosa che fa da trent'anni e che lo ha sempre riempito di riconoscenze». Quali riconoscenze? «Il ringraziamento a parole, il regalino a Natale, l'invito al matrimonio...». E le due ragazze? «Mio padre avrà cercato la confidenza, loro si saranno invaghite di lui e lui non si è reso conto di quanto stava facendo e cioè che non aveva a che fare con quarantenni ma con adolescenti». Infine la coscienza e la crisi mistica. Una riscoperta, considerando che il prof aveva messo seriamente in discussione la chiesa dopo aver trascorso ben dieci anni della sua vita in seminario.
Sul calar della sera, dalla Casa di accoglienza Daniele conferma tutto: «È molto silenzioso. Niente tv, niente giornali. Sono due ore che entra ed esce dalla cappella. Prega, esce, prega, sospira».
 
 
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Lettore_23310218 Settembre 2013 | 9.08
Questo sicuramente finirà in carcere per scontare la sua pena. Quell'altro che possedeva un Harem vorrebbe farla liscia, e addirittura ha fatto ricorso al tribunale di Strasburgo. Evidentemente siamo al ridicolo.
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Pino598 Settembre 2013 | 14.18
Se le ragazze avevano 16 all'epoca del rapporto, é un reato solo se si accerta ché c'é stato abuso di potere da parte del tutore. E' tra 14 e 16 anni che il consenso della minorenne non é sufficiente per il rapporto con un tutore. Visto che le ragazze avevano 16 anni e hanno chiarito che erano consenzienti e non ricattate, non vedo con quale fondamento si cerchi di condannare questo professore.
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Antonio588 Settembre 2013 | 14.09
Però bisogna anche dire che ci sono molte donne che si prestano molto per il loro capo... quando non se lo vanno a cercare di proposito...
Risposta a: Lettore_8096045 Vedi la discussione
isaypotato8 Settembre 2013 | 14.08
E cosa ti fa pensare che non fossero giuridicamente consenzienti?
Risposta a: PietroT Vedi la discussione
max9878 Settembre 2013 | 14.04
E' curioso che vada a pregare....quando facevi i tuoi porci comodi non ci pensavi....??
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Lettore_80960458 Settembre 2013 | 13.56
Un professore dovrebbe avere sempre la testa sulle spalle sia dentro sia fuori dalla scuola. Il fatto che un prof. (e per di più con famiglia!!) abbia dei rapporti sessuali con le sue allieve 16enni mi indigna e mi preoccupa. Che cosa avrà insegnato alle sue allieve? Se fate sesso con i vostri superiori avrete successo nella vita!!! . . . . . .Che squallore!!! Se gli uomini ragionassero con il cervello anziché con l' u_ _ _ _ _o, il mondo sarebbe più bello.
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shangay8 Settembre 2013 | 13.38
ma quanti virtuosi.....tutti robespierre
wirpbi8 Settembre 2013 | 13.32
Ancora non mi è chiaro di che reato è accusato questo professore. L'età del consenso in italia è 14 anni, che diventano 16 in caso di tutore. Se quindi le due ragazze avevano almeno 16 anni non è stato commesso alcun reato a meno che si dimostri un abuso di autorità (del tipo: se non vieni a letto con me ti boccio). Diverso è il discorso della deontologia professionale, che qui è stata violata, ma questo non è un discorso di natura penale.
Lettore_60160828 Settembre 2013 | 13.28
Che ci sia o ci possa essere attrazione fra studenti o studentesse e professoresse o professori è un fatto comunissimo a scuola. Ma un professore intelligente sa bene che quando avrà iniziato una storia con una studentessa la medesima si confiderà con un'amica...e dopo poco tutta la classe conoscerà la storia e durante le lezioni ci saranno risatine nella scolaresca e relativa totale perdita di autorevolezza. Insomma ecco perchè un professore con la testa sulle spalle evita accuratamente di avere storie con le studentesse, a prescindere da ogni altra considerazione.
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xrandom8 Settembre 2013 | 13.23
Ed ecco creato il mostro... questa storia ricorda quella di Del Turco, per cui la Procura trionfante aveva parlato di prove schiaccianti che l'opinione pubblica - con una spintarella decisiva da parte dei giornali -aveva condannato anzitempo. Tangenti milionarie: mai rintracciato un solo movimento bancario, una sola spesuccia di un euro fuori dai consueti guadagni, né suoi né dei parenti fino al duemillesimo grado. Soldi a decine di milioni trovati invece all'unica fonte dell'accusa: un imprenditore della sanità che diceva di aver pagato Del Turco. E così il "mostro" è indagato per istigazione al suicidio solo per aver ricevuto una lettera scritta in un momento di sconforto. Solo che fra un milione di persone che lo dicono, poi una sola lo fa, e come fai a sapere quale ?. Però se per caso lo fa quella sbagliata poi ti mettono in croce. E capire quale possa essere è enormemente difficile, l'altro giorno perfino una psichiatra è stata uccisa da un paziente che non poteva sapere che avrebbe attuato un proposito mortale. E poi è "istigazione al suicidio": vabbè, vedremo il processo. Quanto ai rapporti con le studentesse sarei proprio curioso di sapere quale sedicenne si sentirebbe "violentato" se avesse una storia con una affascinante professoressa. E come mai con tutte 'ste superfemministe che ci sono in giro una studentessa non potrebbe avere il diritto di pensarla allo stesso modo.
PietroT8 Settembre 2013 | 13.20
Erano consezienti??? Cosa glie ne frega al Codice Penale se lo erano di fatto? Non lo erano giuridicamente, questo è il punto. Ci fa pure il professore...
Lemontree758 Settembre 2013 | 13.19
E te pareva che non ci stava pure la crisi mistica. Bah
riccio88888 Settembre 2013 | 13.17
ora ho 64 anni ma ricordo benissimo quando a 16 e 17 anni (e allora si era ancora proprio minorenni) ho avuto rapporti sessuali (anzi il mio primo rapporto sessuale) con uno dei miei professori. ma la colpa non era assolutamente sua. io avevo fatto di tutto perchè succedesse. oggi, malgrado le ragazzine siano molto più smaliziate e con l'aspetto più adulto di allora, si grida allo scandalo. ma quale scandalo!
Lettore_18866458 Settembre 2013 | 12.55
erano consenzienti dice..... sta mettendo una grossa ed evidente toppa ad un buco enorme non ci sono scuse ,ha sbagliato e di grosso crede veramente che se non fosse stato professore, ma un qualsiasi 50 enne pronto alla pensione,avrebbero accettato e sarebbero state consenzienti....

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