FA SESSO QUANDO LEI E' GIA' MORTA. RACCAPRICCIANTE LA STORIA DI RUSSO, ORA ACCUSATO DI OMICIDIO VOLONTARIO
Era brutta fin dall'inizio questa storia ma adesso sta decisamente peggiorando. Parlo della morte della 18enne rumena, vittima di un gioco erotico, dice l'uomo che era con lei, Vincenzo Russo, uccisa con premeditazione secondo il PM. Vedremo nel proseguio, ma certi particolari, in entrambi i casi, lasciano sconcertati. Mi riferisco in particolare a lui che continua a fare sesso quando lei è già morta... E quest'uomo ha una figlia, di 5 anni... Di seguito due articoli della Cronaca del Corriere on line, con le prime notizie e poi gli ultimi sviluppi delle indagini
Romena strangolata, video nell'auto dell'uomo accusato di omicidio. Il pm: «Premeditazione»
Secondo la Procura, non si sarebbe trattato di un incidente, ma di atti di violenza definiti «raccapriccianti»
Il passaporto di Lavinia Simona Ailoaiei (Ansa)
Secondo la procura di Lodi non lasciano dubbi i video trovati sull’automobile di Andrea Pizzocolo, il 41enne di Arese accusato di aver ucciso venerdì notte la 18enne romena Lavinia Simona Ailoaiei,
strangolandola con due fascette da elettricista, durante un gioco
erotico estremo. La morte della ragazza, contattata dall’uomo su un sito
di appuntamenti, non sarebbe stata un incidente ma l’esito di un
omicidio volontario.
IL PM: «OMICIDIO PREMEDITATO» -
Martedì mattina, durante l’udienza di convalida del fermo, su cui il gip
di Lodi Isabella Ciriaco sta ancora prendendo una decisione, il
procuratore capo di Lodi Vincenzo Russo ha ribadito le accuse di
omicidio volontario e di vilipendio di cadavere, rendendo più cupo lo
scenario con la contestazione di tre aggravanti: la premeditazione, le
sevizie e i motivi abietti e futili. A convincerlo che nella stanza del
motel Moon di Busto Arsizio e del Motel Link di San Martino in Strada si
siano consumati atti di una violenza che la Procura ha definito
«raccapricciante» sarebbero state proprio le immagini dei video
rintracciate dalla polizia di Lodi sull’auto di Pizzocolo. Cosa
contenessero non è ancora stato rivelato, ma per ora è certo che ci
fossero scene che contrastano chiaramente con la versione dell’incidente
dietro cui si trincera il ragioniere di Arese. Che, comunque, si è
avvalso della facoltà di non rispondere.
Più completo l'articolo precedente, che spiegava più dettagliatamente la vicenda
LODI - l'omicida Incastrato grazie alla salvietta di un motel
Uccisa e abbandonata nuda nei campi L'assassino ha confessato: «Gioco erotico»
L'uomo aveva contattato la giovane romena su Internet. Accusato anche di atti osceni su cadavere
La vittima (Ansa)
Era cominciato come un gioco erotico. Poi quelle fascette di
plastica strette attorno al collo, sempre di più, sempre più strette.
Questa la fine atroce di Lavinia Simona Ailoaiei, romena, 18 anni
compiuti a luglio e un nickname su un sito Internet: «Dora». E proprio
tramite web l’aveva contattata appena tre giorni fa il suo assassino,
Andrea Pizzocolo, ragioniere 41enne di Arese, con una convivente e una
bambina di 5 anni. Dopo aver ucciso la 18enne, l'uomo l'ha abbandonata
in un campo di mais, nuda, con soltanto una salvietta sul volto. La
salvietta che ha permesso agli inquirenti di incastrarlo in meno di 12
ore.Diciottenne uccisa e abbandonata in un campo NEL MOTEL - Il primo incontro era avvenuto mercoledì in casa di
Pizzocolo ad Arese, approfittando del fatto che la compagna era in
vacanza con la bambina. A quanto riferito dall'avvocato d'ufficio di
Pizzocolo, Angelo Farina, del foro di Lodi, i due avrebbero praticato
del bondage e la ragazza avrebbe notato su una mensola un
sacchetto pieno di fascette stringicavo in plastica, che il 41enne usava
per lavoretti in casa. I due si sono dati un secondo appuntamento
venerdì sera, in un motel, e la ragazza stessa, sempre quanto riferito
dal legale, avrebbe suggerito al 41enne di portare con sé le fascette.
SOFFOCAMENTO - Secondo la ricostruzione della squadra mobile di
Lodi, Pizzocolo e la sua vittima si sono incontrati al motel «Moon» di
Busto Arsizio. Una serata di sesso spinto, con lui che le lega due
fascette da elettricista al collo, una dopo l'altra, e le stringe.
Troppo. La ragazza comincia a dare segni di soffocamento, ma il suo
partner non si ferma. Agli investigatori ha raccontato di non essersi
reso conto che lei stava morendo, ma il procuratore di Lodi Vincenzo
Russo è convinto che non sia così: «Sapeva bene come funzionano quelle
fascette e che una volta strette non è più possibile allentarle, eppure
non si è fermato». Per questo sul 41enne, incensurato se si escludono
piccoli precedenti per detenzione di marijuana, adesso pesa l’accusa di
omicidio volontario.
L'arrestato (Ansa)
STUPRO SUL CADAVERE - E non solo. Perché dal motel di
Busto Arsizio l'uomo si è spostato in auto in un altro albergo, nel
Lodigiano, il Motel «Silk» di San Martino in Strada, portando con sé la
ragazza, non è chiaro se viva oppure già morta (gli investigatori
propendono per la seconda ipotesi). Pizzocolo si è presentato da solo
alla reception alle 5 del pomeriggio, poi ha portato dentro la macchina
attraverso la saracinesca: avrebbe quindi potuto portare in spalla la
ragazza fino alla camera, senza essere visto da nessuno. Alla polizia
Pizzocolo ha confessato di avere avuto un nuovo rapporto sessuale quando
lei era già morta, gesto che gli costa anche la contestazione di atti
osceni su cadavere.
Il campo di mais (Ansa)
LASCIATA IN UN CAMPO - Alla fine l’uomo ha caricato di nuovo la
ragazza morta sulla sua auto, si è avventurato in mezzo alla campagna e
l’ha abbandonata vicino a un campo di mais, dove qualche ora dopo è
stata trovata da un agricoltore. Era nuda e sul volto aveva una
salvietta bianca. È bastata quella piccola traccia, alla polizia di
Lodi, per incastrare l'assassino. Grazie a una minuscola sigla i
poliziotti hanno capito che l'asciugmano era di quelli usati nei motel,
verificato in quali alberghi della zona venisse usata biancheria di
quella ditta, fino ad approdare al motel «Silk». Alla reception hanno
chiesto informazioni sui clienti degli ultimi giorni, in cerca di
eventuali stranezze. E la testimonianza su un uomo che era andato da
solo al desk, dicendo di aspettare una persona, e poi si era allontanato
di nuovo da solo, spiegando che la persona non era arrivata, ha destato
i sospetti degli investigatori.
LE TRACCE - Nella sua stanza, ancora non ripulita, sono state
trovate piccole macchie di sangue e capelli lunghi chiari nella vasca da
bagno. Di qui la decisione anche un po' azzardata di perquisire, in
piena notte, la casa dell’uomo che aveva affittato la stanza.
Nell’abitazione di Arese a Pizzocolo i poliziotti sono arrivati poco
dopo la mezzanotte di sabato. E hanno scoperto una busta di fascette da
elettricista identica a quelle trovate sul cadavere. Il sospettato è
stato portato in questura e dopo quattro ore di interrogatorio ha
confessato. Ora l’autopsia servirà a dare ragguagli ulteriori, mentre la
polizia non smette di indagare e cerca nuovi riscontri. Intanto
questura e procura vorrebbero anche scoprire qualcosa di più della
ragazza uccisa. Di lei restano solo un tesserino di identità della
Repubblica Romena, una pochette e tre telefoni cellulari. Sono stati
ritrovati dagli agenti in un sacco di plastica, dentro un cassonetto
dell’autogrill di Muggiano Est sulla tangenziale ovest, dove Pizzocolo
li aveva gettati mentre tornava a casa, una volta abbandonata nei campi
la sua giovanissima vittima, di cui non conosceva neppure il nome.
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