Tutti i lettori del Camerlengo sanno del mio garantismo, della convinzione assoluta che sia un difficile ma sacro principio quello della presunzione d'innocenza, del ragionevole dubbio che assolve, della custodia cautelare da usare solo in comprovati casi di pericolo.
Alcuni amici mi prendono anche in giro, amabilmente, su questo (ricordo Giuseppe che una volta mi scrisse "ma qualche volta ci sarà anche un colpevole Stefano ??").
Però essere garantista non significa essere uno di quelli che giustifica ogni cosa, auspica pene soft (anche se non credo nell'ergastolo), che è affetto da relativismo sociologico (quelli che ogni volta invocano il "caso umano"). Anzi, auspico la certezza della pena, convinto che sia l' unico vero deterrente contro la criminalità. Se alla fine di un giusto (chi vuol capire, capirà) processo, si ha la convinzione della colpevolezza, senza dubbio ragionevole alcuno, e viene comminata una condanna definitiva, ebbene che poi la stessa venga effettivamente scontata.
Tutto questo per dire che, quando verranno confermati i reati dell'uomo di Crotone che picchiava moglie e figli, ed è arrivato a frustare (!?!?) la sua bimba di otto anni perché lo "infastidiva" canticchiando, a costui confido sia comminato il massimo della pena, e se in carcere gli capiterà di incorrere in qualche incidente di quelli che si dice capitino ai vigliacchi che se la prendono coi bambini, ebbè, come si dice a Roma...MEJO.
Ecco l'orribile resoconto di cronaca,pubblicato sul Corriere On Line
Corriere della Sera > Cronache
IN PROVINCIA DI CROTONE
Colpisce la figlioletta con un vaso in testa
Il padre era infastidito dal canto della piccola
Salvatore Tiano, operaio edile, ha anche frustato la bimba di otto anni. Arrestato dopo anni di violenze contro moglie e figli
L'uomo ha spaccato un vaso sulla testa della figlia e ha bastonato la moglie che tentava di fermarlo
CASABONA(Crotone) – Se ne stava a
letto tutto il giorno. Non voleva essere disturbato. Al più piccolo
rumore, Salvatore Tiano, operaio edile disoccupato, 44 anni, di
Casabona, paesino collinare in provincia di Crotone, si svegliava e per
la moglie e i quattro figli, erano guai. Botte da orbi, anche alle
bambine, la più grande di undici anni. Sei giorni fa però l’uomo ha
esagerato. Maria (nome di fantasia), otto anni, stava giocando con le
bambole nella stanza da letto. E canticchiava, a modo suo, sorridente e
felice. Per il papà, che ne stava a letto a poltrire, la vocina della
figlioletta evidentemente lo infastidiva. E così si è alzato ha preso la
cinghia dei pantaloni ed ha iniziato a frustare la figlia.
BOTTE E SANGUE - Il pianto
disperato della bambina e le implorazioni della moglie non l’hanno
fermato. Anzi. L’uomo ha preso un vaso e l’ha rotto sulla testa della
figlia che, sanguinante per le ferite sulla schiena, aveva trovato
rifugio sotto il tavolo della cucina. La moglie terrorizzata ha cercato
di fermarlo, ma è stata anche lei bastonata con il manico della scopa.
Gli altri tre figli hanno cercato di ripararsi dalla furia del padre,
chiudendosi nel bagno. Poi come se nulla fosse accaduto Salvatore Tiano
si è rimesso a letto. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di
maltrattamenti in famiglia. Rischia sino a sette anni di carcere.ARRESTATO PER MALTRATTAMENTI - Questa terribile storia, che ha come protagonista un padre padrone, non sarebbe mai venuto fuori se il maresciallo di Casabona, paese conosciuto per la strage del 1996, quattro morti, tra cui un diciassettenne innocente, non avesse per caso incontrato per strada la moglie di Tiano. Il sottufficiale era a conoscenza da qualche tempo di quanto accadesse dentro le mura di quella casa. Dal 2007, da quando l’operaio aveva perso il posto di lavoro, in famiglia c’erano state sempre liti e botte, per moglie e figli. L’altro giorno però la mamma di Maria era stata vista in paese più acciaccata del solito. Non riusciva neanche a camminare, era piena di lividi. Il maresciallo le ha chiesto cosa fosse successo, ma la donna ha cercato di tergiversare dicendo che era caduta.
VIOLENZA DOMESTICA - Ancora una volta la casalinga ha cercato di mantenere il segreto, forse per preservare l’onore della famiglia, allontanando i sospetti dal marito e nascondendo la verità. Come fanno spesso le donne vittime di mariti violenti. La versione fornita dalla casalinga, però, non ha convinto il carabiniere che, seguendo le direttive del capitano della compagnia di Crotone, Antonio Mancini, l’ha convocata in caserma. E qui dopo tante insistenze la mamma di Maria ha raccontato quanto era successo una settimana prima, ed ha sporto denuncia contro il marito. La bambina dopo le frustate è stata portata dal medico di famiglia al quale è stato raccontato che le ferite sulla schiena e in testa se li era procurate cadendo dalle scale. Il medico le aveva diagnosticato venti giorni di prognosi.
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