A riprova che Grillo non è uomo di sinistra ma semmai anarcoide, ecco lo schiaffone mollato all'iniziativa dei senatori pentastellati che hanno proposto l'abolizione del reato di clandestinità presente nella famosa legge Bossi-Fini.
«Il M5S - ricordano Grillo e Casaleggio - non è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo. Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico». «Sostituirsi all’opinione pubblica, alla volontà popolare è la pratica comune dei partiti che vogliono “educare” i cittadini, ma - avvertono - non è la nostra.
Più chiaro di così...
Il problema è sempre quello : Grillo ha messo su un movimento trasversale, dove sinistra, destra e neutri (ma fortemente antipolitici) sono presenti in modo assolutamente paritario. Non lo dico io, ma le analisi del voto di febbraio, svolte da DEMOS e Pi.
Questa cosa la si scorda perché grazie alla stronzata delle parlamentarie (Grillo è furbo, ma sbaglia pure lui) poi in Parlamento ci sono finiti più quelli di matrice sinistrese, che rappresentano solo UN TERZO degli 8 milioni di voti presi dal Movimento.
Questo non solo lo sanno bene Grillo e CAsaleggio, ma anche quelli del PD che hanno sempre più puntato ad arruolare gli ortotteri parlamentari che NON gli elettori, che SANNO essere per la maggior parte di NON loro competenza.
Questa è gente sulla quale Letta potrà sempre contare. Stavolta non c'è stato bisogno, ma se veramente il governo rischiasse di cadere, il voto dei senatori pentastellati per me è pressoché certo. Che per quelli le elezioni sarebbero la fine di un sogno che ben sanno durerà solo questa legislatura. Ma come potrebbero un Crimi, una Lombardi, ma anche tutti gli altri, ritornare mai in Parlamento ? Coi voti di chi ??
Di seguito, la cronaca del Corriere.it
Grillo sconfessa senatori M5S: «Abolizione reato di clandestinità non fa parte del programma»
Il leader:«Loro posizione è del tutto personale». Ed è gelo in Parlamento, mentre scoppia la bagarre con i leghisti
IL GRUPPO - In ogni caso, dopo la mossa di Grillo e Casaleggio è gelo nel M5S. Nessuno risponde al telefono, tutti tacciono. E grande è la consapevolezza che sulla questione saranno particolarmente forti le tensioni nelle prossime ore. Il tutto mentre è attesa per le 20 una riunione congiunta dei gruppi di Camera e Senato sull’argomento. A rompere il silenzio è il deputato Manlio Di Stefano che su Facebook scrive: «Facciamo un po’ di chiarezza sul reato di clandestinità, io nel merito lo detesto per il semplice fatto che l’Italia non è la Francia, noi subiamo sbarchi continui e questo reato non fa altro che complicare i rimpatri e affollare le carceri. Resta il problema del metodo e le colpe sono varie e condivise. I nostri senatori hanno agito in buona fede, la tragedia di questi giorni ha accelerato il processo decisionale senza consultare niente e nessuno. Errare è umano e quando si è in buona fede si può sempre rimediare. A riveder le stelle».
Poco dopo parlano anche Buccarella e Cioffi che difendono la loro scelta: «Noi pensiamo di aver svolto il nostro lavoro al meglio e non pensiamo di aver commesso errori». «Probabilmente- dice Buccarella in Senato- ci possono essere sistemi da affinare e da migliorare nella condivisione di scelte piu’ delicate. Potremmo aver sottovalutato la portata di quell’emendamento, magari potendo difficilmente immaginare che sarebbe passato in commissione». Cioffi aggiunge: «E’ tutto molto tranquillo, molto semplice, qual e’ il problema? Noi abbiamo un regolamento, decidiamo a maggioranza. Grillo? Io non ci ho parlato, nessuno di noi ci ha parlato».
Erano stati infatti tanti i senatori e i deputati che avevano salutato questo provvedimento come un successo del Movimento Cinque Stelle. In serata dall’ufficio stampa del Senato del M5S era arrivato un comunicato in cui si sottolineavano le posizioni dei Cinque Stelle. Dall’account Twitter ufficiale del Movimento Cinque Stelle era partito l’annuncio. Come dire, insomma, che all’interno tutti apparivano abbastanza compatti sul provvedimento. C’era chi, come il deputato Bernini su Twitter addirittura aveva salutato con entusiasmo l’emendamento, oltre ovviamente ai senatori Buccarella e Cioffi. Nessun cenno era invece arrivato dal portavoce al Senato Paola Taverna, che evidentemente conosceva già i dubbi di Grillo e Casaleggio. Poi, in mattinata, arriva post a doppia firma, che non lascia più dubbi. In questi mesi non sono mancate le polemiche sulle posizioni del M5S sullo ius soli. Non ne parliamo perché non è nel programma ma non vuol dire che siamo contrari, era la posizione che circolava. Ora però la spaccatura sul rispetto dei diritti dei migranti e sulla questione immigrazione all’interno del Movimento sta diventando sempre più netta. E le accuse a Grillo e Casaleggio «Siete come Le Pen» stanno diventando sempre più forti. Ma non solo. Il tema rischia anche di spaccare i sostenitori. E tanti sono i commenti negativi che in questi minuti arrivano sotto il post e su Twitter: «State solo pensando a prendere i voti della Lega», è l’accusa di alcuni. «E questa sarà la vostra tomba elettorale», è il giudizio dei detrattori.
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