giovedì 7 novembre 2013

LE RAGAZZE "DOCCIA" : GIOVANISSIME, BELLE, BRILLANTI E GIà PROSTITUTE


Ieri l'amato bene è andata a vedere al MAXXI la prima del film di Ozon, "Giovane e Bella" che tratta di una giovane 17enne che, delusa dalla prima esperienza sessuale, sembra dirsi "tutto qui ? allora   meglio farsi pagare ". Siccome la proiezione era annunciata (informazione poi rivelatatasi errata)  in lingua originale, vale a dire in francese, che lei parla e capisce perfettamente mentre naturalmente  io no, sono stato graziosamente esentato  (galantemente mi ero comunque proposto di accompagnarla). 
Alla fine, nel raccontarmelo, non ho ben capito se le è piaciuto. Lei era rimasta entusiasta dalla pellicola dello scorso anno, "La casa" e si aspettava molto da questa seconda. Da questo punto di vista sicuramente si è trovata di fronte ad un minus. Però non aveva i toni critici delle grandi delusioni. Insomma, si può vedere, ma non imperdibile.
Il tema è all'ordine del giorno, visto che i benpensanti radical chic si trovano a combattere con un fenomeno non nuovo ma in crescita : prostituzione giovanile di ragazze "bene", dove povertà. miseria, disagio sociale e culturale non c'entrano una mazza. 
Il Corriere della Sera on line manda in onda l'intervista con il Dott. Bernardo del reparto pediatria (!! proprio picocle queste baby lucciole) del Fatebenefratelli di Milano, dove la descrizione è spietata : le ragazze "doccia", così battezzate nel giro, perché  fanno sesso con la quotidianità e la naturalezza di una doccia, vanno a scuola, frequentano le superiori anche con discreto profitto, sono le più carine e brillanti, e non hanno problemi di soldi in famiglia. Semplicemente, vogliono più cose rispetto a quelle che i genitori gli procurano o magari gli piace averle senza doverle chiedere e magari doversi subire predicozzi o richieste di miglioramente scolastici e/o comportamentali (ricordate no ? "te lo compro se..." ). 
Essendo i clienti anch'essi dei minori, la legge ha difficoltà ad entrare in quei contesti, fino a quando le ragazze non pensano di fare il "salto di qualità" e decidono di mettersi in affari più "grandi", offrendosi ad adulti più danarosi e quindi generosi. 
Ma fino a quel momento non resta che parlare con queste giovanotte e cercare di dissuaderle.
Mica facile. 
Ecco il servizio del Corriere 




Le «ragazzine doccia» che si prostituiscono a scuola in cambio di regali Il caso delle otto adolescenti di Milano. Il prof Bernardo: «Ma il fenomeno ci risulta essere molto più esteso»

Le chiamano «ragazze doccia» e sono adolescenti, in genere di famiglie benestanti, che si prostituiscono nei bagni delle scuole in cambio di oggetti. Il fenomeno è stato scoperto dall’equipe del prof. Luca Bernardo, direttore del reparto di pediatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano.
Secondo il dossier le ragazzine hanno tra i 14 e i 16 anni, vengono perlopiù da scuole private. «Abbiamo individuato per ora otto ragazze ma ci risulta che il fenomeno sia molto più esteso – spiega – Le chiamano ragazze-doccia perché così come ci si fa la doccia tutti i giorni, loro quotidianamente fanno sesso. I maschietti–clienti vengono scelti in base a ciò che possono dare in cambio alle ragazze. Durante le lezioni delle prime ore sui telefonini gira il menù con prestazioni, richieste e orari per gli appuntamenti nei bagni, dove avvengono i rapporti sessuali. Le ragazze offrono le loro prestazioni anche a più persone. Per loro è una specie di gioco, un gioco molto pericoloso nel quale pensano di dominare e irretire i loro clienti. Finora abbiamo accertato i otto casi, sette di ragazze di “famiglia bene” del centro di Milano e una invece proveniente dalla periferia. Le scuole coinvolte nel “giro” sono prevalentemente istituti privati. Nessuna di queste minorenni ha parlato subito e liberamente della cosa. La confessione è arrivata sempre all’interno di un percorso di assistenza relativo ad altri tipi di problematiche come la droga o il bullismo».
Il professor Bernardo - che è riuscito a realizzare un reparto di pediatrico di eccellenza costruendo un ambiente colorato e sereno con vari programmi di assistenza ai ragazzi -, sta approfondendo il fenomeno perché il sospetto è che con il tempo la pratica si sia addirittura evoluta: «Non posso pensare che in questi ambienti non girino anche soldi. Inoltre sembra che ora ci siano dei ragazzi, dai diciassette anni in su che fanno da procacciatori di clienti e il timore è che nel giro, già molto preoccupante, stiano entrando anche dei clienti adulti».

2 commenti:

  1. Ma nessuno, proprio nessuno a cuoi venga in mente che, semplicemente, a queste ragazze, la cosa piaccia? Il sesso intendo, quello promiscuo e libero. Perché il denaro deve essere la giustificazione? E se lo fosse, forse in questi casi non è l'unica.

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