sabato 23 novembre 2013

MICHELE SERRA "ZALONE UN SOTTOPRODOTTO DEL BERLUSCONISMO" . QUANDO LE MALATTIE SONO INCURABILI.


"Sottoprodotto del Berlusconismo".  Questo è stato il garbato commento di Michele Serra al successo di Checco Zalone. Strano che non si sia ancora espresso Nanni Moretti, 
A Serra suggerirei la lettura del bel libro di Francesco Piccolo ( "Il Desiderio di essere come TUTTI", in cui si parla proprio della gente come lui, quelli malati della, e nella, convinzione di essere superiori e migliori (quanti ne conosco !!!). 
Qualora lo fossero veramente ( il che ovviamente è dubitabile, visto che se lo dicono da soli o tra loro) , si dovrebbe pensare che si tratti di brutte cose, che portano con sè arroganza e forse anche un tantino di nascosta invidia (del successo altrui). 
Perché Luca Medici (Checco Zalone appunto), non è solo uno che ha azzeccato tutti e tre i film che ha fatto, detenendo il record d'incassi per un film italiano (e pare lanciato a battere se stesso con l'ultimo "Sole a Catinelle" ) , ma è simpatico, nella sua normalità e semplicità. Avete letto mai una sua intervista, lo avete visto ospite a trasmissioni tv (da Crozza, dalla Dandini...gente amica Serra, mica Briatore ! ) ? Una persona comune, dall'aspetto anonimo, col dono della simpatia. Non ci sono forzature nella sua comicità come le maschere di padre (mostruoso) e figlio (demente) , pieni di parolacce, di estremizzazioni contenute in un film di cui nemmeno mi ricordo il nome (non visto) e che pure ebbe successo (il primo, molto meno il secondo...Checco è al terzo boom). E non è banale o pecoreccio come i comici dei cinepanettoni (anch'essi in discesa). Non penso diventerà un Totò ( che comunque film scemini ne ha fatti, restando comunque un grandissimo) e nemmeno un Alberto Sordi, per parlare del gotha del genere comico italico, però, ripeto, è bravo e ti fa trascorrere un'ora e mezza piacevole.
Certo, poi non esci più colto o forte nello spirito, Serra, però se il risultato di vedere solo quel tipo di film è diventare ossessionati, e antipatici, diciamolo, come te, bé non hai fatto mica un affare !
Deprecabile anche il tentativo di Brunetta di accreditare Zalone come un anticomunista. Certo, il protagonista di Sole a Catinelle lo è, ma si tratta di una evidente parodia. 
Francamente non mi sono fatto un'idea di che simpatie politiche possa avere Luca Medici. Credo che non sia una sua passione. Lo è invece la musica, e quelli del campo dicono sia molto bravo anche lì (anzi, confermano quello che dice lui di se stesso : uno che sperava nel successo come cantante e invece lo ha trovato come attore).  Credo sia un'altra sua qualità quella di non straparlare di cose che non sono il suo campo. Quelli come Serra lo rimprovereranno anche di questo, che gli artisti si devono impegnare nel sociale e nella politica (però non devono fare scherzi, che se come Barbareschi, o Testi, o Buzzanca dirazzano dalla giusta via, non va più bene). 
Non so se la stagione di Zalone durerà o sarà breve. Magari si affinerà e diventerà più bravo, capace di allargare il suo repertorio, oppure volerà più basso, come un Pieraccioni (che non ha più ripetuto i successi iniziali), oppure passerà del tutto di moda. 
Però oggi è in cima, e con merito. Con buona pace di gente come Serra, De Gregorio e compagnia cantante.
Che poi, il problema non è dire " a me Checco Zalone non piace, non mi fa ridere", che è assolutamente legittimo. E' il voler SEMPRE;SEMPRE, SEMPRE, buttarla in politica, e in particolare, evocare il solito demone del Berlusconismo. Ma perché, film leggeri, di sola evasione non c'erano prima di Berlusconi ?? E non avevano successo ?
A Serra, ma vaffa....
Per finire con un sorriso, posto il pezzo trovato su Libero e che riporta lo stralcio di un articolo di Dagospia che "rivela" i dieci segreti di Zalone, che lo rendono un sospetto comunista...
Qualcuno lo dica a Brunetta.


Checco Zalone, dieci segreti sul comico

Per "Dagospia" sono indizi di comunismo (anche se il comico è tutto tranne che comunista). Di certo sono pillole interessanti sul mattatore di "Sole a catinelle"

 
10 SEGRETI SU CHECCO ZALONE Le Clark grigio topo per Travaglio, lo yacht, De Gregori e poi...
Checco Zalone

    Su Dagospia, Marco Giusti snocciola i dieci motivi per i quali, a suo parere, Checco Zalone è quasi comunista. Una provocazione: viene raccolto l'assist di Renato Brunetta (che è "saltato sul carro del vincitore" Checco, elogiando il super-campione d'incassi) e quello della firma super radical e super chic di Repubblica, Michele Serra, secondo il quale, nei fatti, il comico non è altro che un sottoprodotto del berlusconismo. Premesso che Zalone è tutto, ma non comunista (ha recentemente confessato la sua passione politica per il Cav), quelli che per Dagospia sono dieci motivi per i quali è quasi un comunista si trasformano in dieci interessanti aneddoti - o verità presunte - sulla vita del comico. Marco Giusti scrive: "Ho avuto modo di conoscere molto bene Luca Medici alias Checco Zalone e posso dirvi che è quasi comunista perché"...
    Ed eccoci alle dieci ragioni. O, meglio, ai dieci segreti sulla vita di Checco Zalone. Il primo, Matteo Renzi: quando lo vede alla tv, Zalone cambia canale. Il secondo, ama il jazz; c'è chi giura di averlo sentito cantare al piano bar di Santo Spirito, provincia di Bari, Con una rosa e Che cos'è l'amore, due brani di Vinicio Capossela. Terzo segreto, cambia il pannolone da solo alla sua bambina tutti i giorni. Quarto: è amico di Francesco De Gregori. Quinto: è stato avvistato alla Feltrinelli di Bari mentre leggeva un libro, senza poi acquistarlo. Inoltre, in segreto si vanta di aver letto 40 pagine di Gomorra di Roberto Saviano. Sesto segreto: quando fu intervistato dal Fatto Quotidiano, per far colpo su Marco Travaglio si comprò un paio di Clark grigio topo (queste sì, abbastanza da "comunisti"). Settimo: è stato visto a Roma mentre mangiava in un ristorante del centro col sindaco di Bari, il democratico Michele Emiliano. Ottavo segreto: non ha uno yacht, ma se il suo produttore lo invita sulla barca ci va di corsa. Nono segreto: è attento alle diversità, e ha infatti dedicato una canzone ai gay (e, per giunta, è un barese amico dei foggiani).
    La postilla - Poi c'è anche il decimo segreto, che però è più che altro un punto a favore dell'argomentazione di Dagospia sul fatto che sia un quasi comunista: "Nel suo ultimo film, Sole a catinelle, si vedono delle bandiere rosse e si parla dei risultati di vent'anni di berlusconismo. In nessun film italiano degli ultimi anni si è mai tentata una cosa simile".

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