giovedì 5 dicembre 2013

E IL SINDACATO ROSSO SCHIERA LE TRUPPE A FAVORE DI CUPERLO "NO PASARAN !". MA STAVOLTA FORSE PERDE (SPERIAMO)

 
Un fine anno intenso, con il 2014 che, comunque andrà, promette novità rispetto a quello trascorso e non solo. La condanna di Berlusconi, la decadenza da Senatore, l'incapacità pubblica per i prossimi due anni, la divisione (vedremo quanto significativa) del centrodestra.  Renzi, quasi sicuramente, segretario del PD. La scomparsa del Porcellum ma NON solo. Le pronunce di incostituzionalità della Consulta inevitabilmente condizioneranno la stesura e approvazione di una nuova legge elettorale, con la reintroduzione di almeno una preferenza, e quindi liste non blindate, e il ridimensionamento, nel caso venisse reinserito, del premio al vincitore (tutte pessime notizie per molta gente).
Insomma, non dico un'altra Italia (magari...) ma certo con molte e importanti novità.
Riguardo alla segreteria di Renzi, ci siamo, che l'8 dicembre è domenica e i sondaggi lo danno tutti oltre il 50% (se andasse al di sotto, non solo sarebbe un flop d'immagine notevole, ma rischierebbe anche di essere fatto fuori al voto a scrutinio segreto dell'Assemblea Nazionale, cui è affidato il ballottaggio...).
Se non succede qualcosa d'imprevisto, che da quelle parti è sempre possibile, da lunedì il PD avrà un segretario nuovo e forse non solo di nome ma anche di fatto.
Tra i cambiamenti temuti da una parte, e auspicati da tante altri, la rottura dell'asse col sindacato rosso.
Renzi, tra le poche cose che continua a dire rispetto ai primi tempi (che erano decisamente migliori ) c'è l'affrancazione dal condizionamento della triade sindacale, CGIL in testa. Siccome su altre cose si è via via "annacquato" vedremo come effettivamente andrà. Però è un fatto che l'endorsement della Camusso va a Cuperlo, la "tradizione", e questo magari vuol dire qualcosa.
Come ha scritto bene qualche amico, vedendo la mia crescente delusione per il sindaco fiorentino (guardato con grande simpatia e curiosità speranzosa agli esordi della prima Leopolda ) : "scusa, ma pensi che le alternativa, Cuperlo e Civati, sarebbero meglio ?".
No, meglio decisamente no. Il primo sarebbe la continuazione, leggermente ringiovanita ( comunque i 50 Cuperlo li ha fatti e superati) della linea ortodossa, dei D'Alema e Bersani, appoggiata dai più giovani Orsina e Fassina. Roba indigesta. Civati è una sorta di sintesi tra Vendola e Grillo, ancora peggio.
Sì, Renzi resta il male minore, anche se Blair resta un sogno.
Così Maria Teresa Meli sul Corriere riporta la criticità del rapporto tra Renzi e CGIL.


 Addio all’asse tra partito e sindacato 

Nelle more dei soliti discorsi, delle eterne dispute e dei tormentoni tanto cari al centrosinistra, la campagna per le primarie del Pd ha rivelato che ormai il collaudato rapporto tra Cgil e Partito democratico è un ricordo del tempo che fu. L’altro ieri Renzi è sbarcato a Roma e ha preso la parola davanti a una folla di «tifosi»: quando il candidato numero uno alla segreteria ha affrontato la questione del sindacato il Teatro Olimpico è venuto giù. Applausi, ovazioni, urla di incoraggiamento. «Non è un reato dire che il sindacato deve cambiare, così come deve cambiare il Pd». E ancora: «Se voi pensate che io sia un segretario che prima di decidere che cosa fare incontra Cgil, Cisl e Uil, allora non votatemi». Ma non è solo questo, perché il sindaco di Firenze non ha mai fatto mistero di quello che pensa. La vera novità è che l’altro ieri, dopo che è trapelata la notizia della lettera della Spi Cgil (il più potente e grande sindacato) in cui si invitava a votare Gianni Cuperlo, nell’organizzazione guidata da Susanna Camusso è scoppiata la rivolta. È una fronda, non ancora palese, perché nessun sindacalista per ora vuole metterci la faccia. Ma a giorni ci sarà chi presenterà il conto, in vista del congresso della Cgil previsto per il prossimo anno. E su quelle assise il comportamento di Cantone (che era data tra i possibili candidati alla successione a Camusso) non sarà ininfluente. Se non altro perché una parte della struttura sindacale è stata messa al servizio di una contesa politica interna al Pd. Il che fornirà un’arma ulteriore al leader della Fiom Maurizio Landini, che certo non è in linea con Renzi, ma che vuole portare guerra all’attuale segretaria della Cgil. Con questo non si vuole dire che quell’endorsement non abbia un peso sulle primarie del Pd. Indubbiamente lo avrà. La Cgil partecipa all’operazione anti-Renzi a pieno titolo, quella che punta a non far superare al sindaco il 50 per cento, costringendolo a passare per lo scrutinio segreto nell’Assemblea nazionale del 15. Mobilitando i pensionati, che l’otto dicembre non fanno shopping e non vanno a sciare e in compenso sono pronti a votare, il sindacato si schiera con la «vecchia guardia». Quella che, per dirla alla Cambronne, «muore, ma non si arrende».

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