martedì 24 dicembre 2013

IL NATALE DI MASSIMILIANO LA TORRE E SALVATORE GIRONE. DUE SOLDATI ITALIANI PRIGIONIERI IN INDIA

 
Lo scorso anno fruirono di due settimane di licenza per passare il Natale con le famiglie. Stavolta no. Parliamo di Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, i due marò italiani ancora trattenuti in India in attesa che finisca il processo che li vede imputati di aver ucciso due pescatori indiani mentre scortavano una petroliera italiana in missione antipirateria.
A febbraio saranno due anni di questa sorta di arresti "ambasciatoriali" dei nostri due soldati che per un certo periodo hanno anche conosciuto il carcere del paese che li trattiene.
Un tempo eravamo convinti che una cosa del genere poteva accadere purtroppo solo a noi, ma recentemente ho letto che anche atri paesi, USA compresi, hanno i loro bravi problemi con l'India a causa di incidenti in acque internazionali che poi, non si sa bene come, diventanto indiane. 
Nella vicenda dei Marò, sappiamo che abbiamo dato loro una grossa mano, consegnandoci stoltamente (non si è ancora ben capito per responsabilità di chi : l'armatore ? il comandante della nave ? che impauriti avrebbero obbedito all'"esortazione" delle autorità indiane di attraccare nel porto di Kerala ). 
Dopodiché gli abbiamo dato i nostri due soldati, le armi, e magari è mancato poco che mandassimo anche i compagni di questi ultimi in India "a testimoniare", che facile che trattenevano pure loro.
Dai giornali italiani la vicenda è scomparsa, sostanzialmente. Uno dei pochi giornalisti che si batte ancora furiosamente per La Torre e Girone è Maria Giovanna Maglie su Libero. Apprendo da lei che lo fanno anche l'ex ministro degli esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, che aveva cercato di non far rientrare i due, dopo il loro secondo ritorno in Italia (a febbraio, per il voto), e che poi, visto che il governo italiano si era piegato alle minacce indiane (addirittura bloccato il nostro ambasciatore a Nuova Dheli, praticamente trattenuto in ostaggio ), si era dimesso, e il generale Termentini, che avrà visto troppi film dove i comandanti promettono ai loro uomini che non saranno lasciati indietro (dovrebbe essere così anche nella realtà no ? eppure...).
Su questo Blog abbiamo sempre seguito questa vicenda, cercando anche di capire qualcosa su come andarono le cose. Un'idea ce la siamo fatta (credo siano innocenti) senza pretesa di possedere la verità.
E' invece vero sicuramente che l'India sta facendo strame del diritto internazionale e della navigazione (pare appunto non solo con noi) e noi subiamo, per motivi non so bene se di real politik, finanziari o che altro.
L'ex ambasciatore, Sergio Romano, a suo tempo rimproverò il clamore attorno alla cosa, suggerendo di muoversi a fari spenti. Bè, le luci si sono spente da un po' (parecchio po') ma i due giovanotti sempre lì stanno.
A certi amici che dai tempi di Custer si sono convinti che i pellirosse hanno sempre ragione (e quando non sono sioux, basta che siano della parte povera del mondo) suggerirei la visione del bel film Captain Philips,  interpretato da Tom Hanks che racconta di una storia vera. L'assalto   della nave porta container U.S.A. Alabama da parte di una banda di pirati Somali avvenuto nel 2009.   
Il film racconta molto bene come piccole imbarcazioni, apparentemente dei poveri pescherecci, si avvicinino a queste grandi navi mercantili per abbordarle, rapinarle e/o chiedere grosse cifre per la liberazione dei prigionieri presi a bordo. E' una cosa che in certe acque, tra cui quelle a largo del continente indiano, avviene spesso tanto che molti paesi si sono organizzati per contrastare questa moderna forma di pirateria.
Per esempio, si segnalano per efficienza e intoccabilità le navi russe...Ho il sospetto che le regole d'ingaggio degli uomini di Putin siano un attimo diverse dalle nostre.
E che l'uomo di Mosca non consentirebbe mai iniziative imprudenti di stati esteri contro la sua flotta.
Sia come non sia, domani è Natale, e quei due soldati, allo stato colpevoli di aver fatto il loro dovere lo passeranno lontani da casa e dai loro cari. 
Oggi sul Corriere della sera c'era in prima pagina l'editoriale dedicato alla vicenda dei bambini in Congo.
Mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa anche su Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, soldati italiani, prigionieri in India.

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