venerdì 20 dicembre 2013

RIPRESI ENTRAMBI I LATITANTI IN MENO DI 48 ORE. RIFLESSIONE SUL TABU' DEL PERICOLO DI FUGA.

 
Lo hanno ripreso in 48 ore. Parlo di Bartolomeo Gagliano, il pluriomicida (serial killer....che li fanno a fare i film se poi i giornalisti non capiscono la differenza tra un omicida e un Hannibal Lecter ? ) che aprofittando di un permesso non era rientrato in carcere. 
Parimenti, e in minor tempo, è stato ripreso Pietro Esposito, anche lui "evaso" (approfittando a sua volta di un permesso senza poi ripresentarsi al penitenziario, in questo caso di Pescara).
Se fuggono quindi siamo in grado di riprenderli. E questi sono criminali incalliti (il secondo un camorrista ).
Magari riusciremmo anche a catturare persone normali, accusate (NON condannate) di aver commesso reati  fiscali, finanziari, contro cose e non persone,  che ad un certo punto , in attesa di giudizio, fuggissero. 
Dove voglio arrivare ? E' semplice : prendo a pretesto la notizia della cattura lodevolmente veloce di questi due per spiegare come "il pericolo di fuga" non dovrebbe essere ragione per giustificare la custodia cautelare di persone indagate, sospettate, ma che fino alla condanna restano per la legge NON colpevoli.
Se parliamo di reati come mafia e terrorismo, allora il giro di vite ci sta (concorrendo tutti gli elementi che le norme in astratto richiedono : precedenti penali, prove o indizi gravi e concordanti ) , ma negli altri casi si dovrà accettare che il sospettato il processo lo faccia da libero.
Alternativamente, vi sono una serie di misure restrittive della libertà di movimento senza arrivare al carcere.
Invece da noi si arresta un uomo di oltre 70 anni come Angelo Rizzoli, oltretutto gravemente malato, e si arriva a dire che il suo stato di salute non è incompatibile con il regime penitenziario.
Poi magari succede che quello  muore, ma tanto a chi si è sbagliato non accadrà mai nulla (nemmeno il rimorso temo). 
Oppure mettiamo dentro per un anno (tra prigione e arresti domiciliari) un manager come Scaglia che poi viene assolto. Gli esempi sono tanti. 
In tutto questo, sembra che Alessia Morani, la nuova responsabile giustizia del PD a seguito dello spoyl system renziano, abbia rassicurato l'Associazione NAzionale Magistrati che il progetto di legge sulla riforma della custodia cautelare, approvato in commissione giustizia e arrivato in aula, sarà ridimensionato che così com'è non sarebbe gradito a lor signori dalla toghe nobili.
Una domanda. Renzi, a quelli della CGIL che gli suggeriscono il loro piano Lavoro, risponde che il PD ha le sue idee. Ecco, perché non fa dire alla Maroni la stessa cosa  ? 
Come si pensa di poter fare MAI una seria riforma della giustizia se ogni volta si deve avere il terrore di non far cosa gradita al sindacato togato ? 
L'onorevole Danilo Leva, che della Morani è stato il predecessore, ed è uno che ha lavorato in commissione per questa legge, dice giustamente "non bisogna cedere a populismi ...La proposta di legge sulla riforma della custodia cautelare non va modificata rispetto al testo uscito dalla commissione. Il rischio sarebbe quello di svuotare di senso l’intervento riformatore. Non è il momento di agire sull’onda dell’emotività. Abbiamo davanti a noi un’occasione storica che non possiamo vanificare".
E se poi scappano ?
Li riprendiamo. 




Il serial killer Gagliano catturato in Francia
Il ministro Cancellieri: «Evviva, evviva!»

L’ex latitante: «Mi spiace, è stato un colpo di testa». Mazzeo, il direttore del carcere di Marassi, sarà trasferito

 
Mentone, la città rivierasca dove è stato catturato Bartolomeo Gagliano (Google Maps)Mentone, la città rivierasca dove è stato catturato Bartolomeo Gagliano (Google Maps)
Il serial killer Bartolomeo Gagliano, evaso mercoledì da Genova dopo un permesso premio, è stato catturato venerdì mattina’ a Mentone,sul confine francese. Lo ha riferito il ministro Cancellieri: «Evviva, evviva! Li hanno catturati entrambi», ha commentato il ministro, riferendosi anche alla cattura, avvenuta sempre venerdì, di Pietro Esposito, pentito di camorra che aveva abbandonato il carcere di Pescara ed è stato rintracciato a Forlì.
IL SISTEMA PAESE FUNZIONA - «È un regalo di Natale. Ci tenevo un bel po’. La cattura dei due detenuti è una bella soddisfazione, le forze dell’ordine sono state brave, questo vuol dire che il sistema Paese funziona», ha commentato Cancellieri. Entusiasta anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano: «È un successo della Polizia italiana e del sistema di cooperazione internazionale».
Bartolomeo Gagliano (Ansa)Bartolomeo Gagliano (Ansa)GLI OMICIDI E LE EVASIONI- La storia giudiziaria di Gagliano, nato in Sicilia 55 anni fa ma residente a Savona, inizia nel 1981 con l’omicidio della sua amante, una prostituta, che minacciava di rivelare la relazione alla fidanzata dell’uomo. Condannato all’ospedale psichiatrico, evade una prima volta, viene catturato e nuovamente ricoverato e fugge ancora nel 1989. In quell’occasione commette altri due omicidi: quello di una transessuale e di un travestito, oltre al ferimento di una prostituta con un colpo di pistola al volto. Nuova cattura, nuova evasione e nuovo ferimento di una fidanzata, sempre con uno sparo alla bocca. Ricoverato nuovamente, tra il 1990 e il 1994 evade altre tre volte. Nel 2002 è considerato guarito, in seguito viene arrestato più volte per delitti minori.
Il killer di San Valentino
  • Il killer di San Valentino    
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L’AVVOCATO: SI VOLEVA COSTITUIRE - Mario Iavicoli, l’avvocato genovese che segue la storia di Gagliano, ha spiegato che il suo assistito «mi ha oggi a mezzogiorno che si voleva costituire. E invece l’hanno catturato prima. Avevamo appuntamento, in serata, nel ponente ligure. Eravamo d’accordo che subito dopo lo avrei accompagnato dai carabinieri ». L’evaso è stato fermato «dalle autorità francesi», ha spiegato il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce.
TRADITO DALL’AUTO - A tradire Gagliano è stata laPanda van usata per fuggire, rubata a un panettiere di Savona. La targa CV 848 AW è infatti transitata dal posto di frontiera di Ventimiglia ed è stata rilevata dalle telecamere di sorveglianza. Gli inquirenti italiani avevano ottenuto un mandato di cattura internazionale e venerdì, ritrovata l’auto a Mentone, gli uomini della gendarmerie sono risaliti al killer. Individuata la vettura in un parcheggio, hanno atteso il ritorno del fuggiasco per bloccarlo. Nell’albergo dove alloggiava ritrovata la pistola usata per il sequestro del panettiere e la rapina dell’auto. Ora le autorità italiane sono in attesa dell’estradizione.
UN COLPO DI TESTA , MI SPIACE- Iavicoli spiega che Gagliano si è scusato: «Mi spiace per quello che è successo. Volevo rientrare in carcere. È stato un colpo di testa. Sono dispiaciuto di avere tradito la fiducia del direttore e della dottoressa Daniela Verrina (magistrato di sorveglianza, ndr)».
TRASFERIMENTO PER DIRETTORE CARCERE - Intanto si profila un trasferimento per il direttore del carcere di Genova Marassi Salvatore Mazzeo, che sosteneva che per il carcere Gagliano era soltanto un rapinatore. Si tratta, ribadisce il ministro Cancellieri, di «dichiarazioni sicuramente temerarie». Istruttoria in corso, invece, per quanto riguarda il magistrato di sorveglianza.

«SOLO UN RAPINATORE» - La misura non sarebbe legata all’iter di concessione del permesso premio, per il quale anche il direttore del carcere fornisce un parere informato al magistrato di sorveglianza, ma alle dichiarazioni fatte da Mazzeo dopo l’evasione due giorni fa, il 18 dicembre. «Abbiamo valutato Gagliano in base al fascicolo di reato per cui era detenuto, che risale al 2006 e lo indica come rapinatore», aveva dichiarato. Lo stesso ministro Cancellieri ha invece spiegato, durante la sua informativa alla Camera, che «in carcere tutti erano a conoscenza del percorso di Galliano».
L’AMNISTIA E L’INDULTO - Nel frattempo, durante l’audizione alla commissione Giustizia del Senato Cancellieri ha spiegato che «un provvedimento di amnistia» per i reati punibili con un massimo di tre anni «determinerebbe un abbattimento delle pendenze effettive nell’ordine del 25-30%», e che «un indulto nella misura di 3 anni, come l’ultimo approvato dal Parlamento nel 2006, consentirebbe l’uscita dal carcere di circa 23mila dei quasi 39mila detenuti in esecuzione di pena definitiva».
I NUMERI DELLE CARCERI - Il Dipartimento amministrazione penitenziaria (Dap) segnala invece che i detenuti nelle carceri italiane al 18 dicembre 2013 sono 63.628, su una capienza regolamentare di 47.667 (cioè le presenze sono il 133,5%). Gli uomini sono 60.855, mentre 2.773 sono donne. E nelle carceri femminili, dove i posti sono 2.442, la situazione di sovraffollamento è meno grave (al momento sono utilizzate al 113,5%).

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