venerdì 24 gennaio 2014

NASCE JUS PROGRESS, PER RIPIANTARE LA BANDIERA DELLA GARANZIA DEI DIRITTI NEL CAMPO PROGRESSISTA

 
Appuntamento alla sala Aldo Moro nel palazzo contiguo alla Camera di vicolo degli Uffici del Vicario dove mi aspettano tutti carissimi amici, gente a cui ormai voglio bene, come il Maestro (molto), al secolo Domenico Battista, Riccardo (Cattarini) e Massimiliano (Annetta), o che stimo, come Cataldo Intrieri  ed Alessandra Stefàno. Ci sono anche altre persone, con l'ospite della serata, Danilo Leva, deputato democratico, già responsabile della giustizia del PD (non gli faccio un complimento particolare  definendolo migliore della attuale, che ci vuole veramente troppo poco ! ).
Il motivo dell'incontro : il lancio della neonata associazione denominata JUS PROGRESS. 
Una nuova associazione forense e/o comunque di finalità giuridico sociali ? Che ne mancano ?
Avreste ragione a obiettarlo, però questa ha una missione più specifica e ambiziosa, e forse anche delle possibilità in più di ottenere qualche risultato dei molti che si propone.
Ricordate Garcia che spiegava che il ritorno ai vertici del campionato della Roma (che in Europa tuttora è fuori dai radar...) andava ricercato nel suo aver rimesso "la chiesa al centro del villaggio"?
Bene, JUS PROGRESS vuole rimettere i diritti al centro delle certezze, in un paese che, nella frustrazione della certezza della pena (obiettivo degno, e anch'esso piuttosto frustrato) ha grandemente maltrattato nel tempo le garanzie dei cittadini pur costituzionalmente sancite e in teoria protette. 
Nel 250° anniversario dell'uscita dell'opera millenaria "Dei Delitti e delle Pene" di Cesare Beccaria, avvenuta nel 1764, mi pare un'ottima cosa la nascita di una associazione che ha l'ambizione dichiaratamente politica, non solo intellettuale, di riaffermare i principi garantisti, soprattutto riportandoli in auge nel campo dove essi in passato sono stati di casa : quello Progressista e Riformatore.
Sono in tanti gli uomini illuminati di Sinistra, tra i giornalisti ricordo Sansonetti e Caldarola ma sono solo i primi nomi noti che mi vengono in mente, che da anni si (e) domandano come sia potuto accadere che la bandiera dei Diritti e delle Garanzie sia scomparsa dagli imperativi della Sinistra, come se la difesa dei deboli potesse essere mai appannaggio di coloro che hanno come motto Law and Order, che non sarebbe nemmeno male come concetto di per sè, se non fosse che sullo sfondo s'intravede una forca. 
In realtà le spiegazioni ci sono, individuate da molti : la legislazione emergenziale determinata da Mafia e Terrorismo, poi Tangentopoli e infine il fattore B.  Tutto questo ha portato alla concessione di smisurati poteri agli investigatori ed inquirenti, che se potevano essere comprensibili nell'ambito della lotta per l'affermazione dello Stato contro organizzazioni militarizzate e pronte ad uccidere, si sono facilmente estese a tutto.
E così il pentitismo, medicina-veleno pericolosissima, come la recente polemica sulle menzogne di Scarantino ( e sulla possibilità che quelle menzogne siano state indotte da chi rappresentava la legge) ha confermato, da usare con attenzione  e prudenza massime, diventava invece il modus operandi tipico delle indagini, con l'abuso della custodia cautelare finalizzata all'estorsione della confessione e della delazione. 
Due secoli e mezzo fa si usava la tortura ed era assolutamente legittimo...Ecco, contro quel sistema si levò la voce coraggiosa di un giovane funzionario dell'amministrazione asburgica a Milano  Beccaria rappresentava un pensiero diffuso ? Popolare ? Assolutamente no, tanto che la Chiesa, sempre piuttosto "conservatrice" (ai tempi poi...) due anni dopo l'uscita mise all'indice il libro. Al contempo però Voltaire si rivolse a Beccaria chiamandolo "fratello in filosofia" e nel 1770 Gustavo di Svezia esprime pubblico apprezzamento per l'opera e successivamente lo fecero Carlo III di Spagna e Thomas Jefferson negli Stati Uniti.
Risultati anche concreti, che nel 1786 (ci vollero 20 anni...) Leopoldo II di Toscana abolì la pena di morte. 

A quei tempi, parlare di abolizione del patibolo e della tortura era considerato eretico perché pericoloso per l'ordine pubblico e la sicurezza del popolo, così come oggi lo si dice quando si sostiene che la custodia cautelare deve essere usata solo in casi dati ed estremi, che va abolito l'ergastolo, che deve finire l'incestuosa commistione tra Giudice  e PM, colleghi magistrati, che invece il primo, siccome terzo, non dovrebbe avere nessun rapporto di commistione e/o colleganza col secondo, che i rappresentanti di questi uffici, che dovrebbero realizzare il principio della legge uguale per tutti, poi non possono essere quelli "diversi" e intoccabili, che non c'è categoria al mondo che non debba rispondere in prima persona dei danni prodotti da una condotta negligente ( e infatti esistono le assicurazioni) mentre loro, in nome "dell'indipendenza e dell'autonomia" sono delle monadi irraggiungibili. Insomma, i temi che i radicali avevano cercato di portare al referendum per una giustizia giusta e che invece non si terranno perché il quorum non sarebbe stato raggiunto per un pugno di firme risultate raccolte non validamente. 

Ecco JUS PROGRESS vuole essere una casa per coloro che credono nei diritti e nelle loro garanzie, così come previste negli articoli 24, 25, 27, 28 (nel quale comprendere i magistrati, oggi esclusi) e ovviamente il fondamentale 111, modificato dopo la "rivoluzione" del 1989, e il passaggio (incompleto, e avversato sempre dai magistrati) dal sistema inquisitorio a quello accusatorio.
E pensa che questa casa possa diventare grande, che alla fine è vero che è più facile agire sulla paura delle persone, sfruttare la retorica delle vittime (NON che queste ultime non debbano essere tutelate e rispettate, che nessuno vuole fuori i colpevoli, quanto che l'accertamento della colpevolezza avvenga secondo legge, in uno spirito di Stato Civile e di Diritto, senza prevalenze e scorciatoie manettare) per conservare una posizione di potere che ha raggiunto livelli preoccupanti nella storia della Repubblica, ma sono anche tanti quei cittadini che quando pensano a processi come quello di Tortora, dove un innocente fu perseguitato con leggerezza, e i suoi persecutori non solo non hanno pagato alcunché ma proseguito tranquillamente la loro carriera, s'indignano tanto quanto gli "indignados" di mestiere, che in genere militano sull'altra sponda.
Non sarà facile, che ancora 250 anni dopo Beccaria sono oltre la metà gli Stati nel mondo che conservano, sia pure con diversi distinguo, la pena di morte nel loro codice. Però nell'Europa non c'è più, e da noi esistono, nonostante l'istinto prevalente delle persone, leggi come la Gozzini che veramente cercano di dare concretezza al principio del recupero del condannato. 
Insomma, è possibile legiferare per ciò che è giusto senza stare con il rapporto del sondaggista in mano. 
JUS PROGRESS ha alla sua testa uomini fermamente convinti nella bontà e giustezza di queste idee e che svolgono anche attività politica nell'area progressista. Anche a livelli importanti. Questo fa sì che le idee e le iniziative dell'associazione possono avere spazio e incisività diverse, e veramente, con l'impegno nel tempo, depurare l'infezione giustizialista che si è insidiata e rafforzata negli ultimi 30 anni.
Nel nuovismo renziano, al momento evidente nei modi, meno nella sostanza - ma bisogna dare tempo - , il settore della Giustizia e delle Garanzie è allo stato accantonato (che se poi muoversi significa dire cose come quelle della Morani che paventa l'uscita dal carcere di gente che poi, in questo periodo di crisi economica, "non saprebbe dove andare e che fare", meglio stare fermi !), ma non tutta l'area progressista è disposta alla "prudenza".
Il fattore B (Berlusconi, per i pochi che non lo avessero capito) è tramontato, a meno che l'obiettivo non sia proprio l'annientameno umano della persona. La Corte di Giustizia Europea ci condanna per lo stato delle nostre carceri e a maggio partiranno le sanzioni dell'Unione. Casi come quelli di Scaglia, un imprenditore onesto e bravo che si è fatto un anno di detenzione per poi essere assolto, sono conosciuti diffusamente, e il termine "malagiustizia" ormai se la batte con l'altro più diffuso di "malasanità". 
Insomma, nessuno si nasconde che la strada sia in salita - per il garantismo lo è SEMPRE stata - ma ci sono ottime persone che hanno voglia di fare e forse stavolta anche POSSONO.
E poi, come insegnava Adriano Sofri a suo figlio Luca (che ha imparato),  nella vita ci sono le cose giuste e quelle sbagliate,
E bisogna provare a fare quelle giuste.



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