mercoledì 22 gennaio 2014

QUANDO LA DEMOCRAZIA IMPICCIA

 Quinto Stato, il blog di Giovanni Taurasi, nato come interessante rassegna stampa di area progressista, sta diventando ultimamente un organo di stampa del buon Renzi, che il suo autore ha sposato dopo aver preferito nel 2012 Bersani. Nulla di male, mica è stato l'unico (e almeno Taurasi non è mai stato un demonizzatore del sindaco fiorentino, a differenza di altri che poi invece sono saliti sul suo carro, che ormai manco gli strapuntini ha più liberi). Però siccome in questo momento in casa PD sono molto nervosi, che la batosta congressuale è tutt'altro che digerita, ecco che anche un Blog di corrente si fa coinvolgere nella dialettica un po' rissosa, e, scomparsa la rassegna stampa apprezzata, ultimamente appaiono solo post del titolare che usa la propria tribuna per partecipare all'animato (animoso) confronto.

 Stavolta è intervenuto a proposito della proposta di legge elettorale del suo segretario, in chiara polemica con i suoi detrattori. Personalmente, nel conflitto tra Renzi e la sinistra radicale, preferisco ovviamente Matteo, però sulla legge elettorale conservo le mie idee. Soprattutto, contesto a Taurasi il vizio di banalizzare i punti di vista altrui, come se l'"Italicum" - brutta assonanza con Italicus...tocca cambiare nome Renzino...- sia una genialata leonardiana, che nessuno al mondo ci aveva mai pensato prima...Lo confesso, sono un po' deluso da Quinto Stato, speriamo questo periodo passi e torni il bel Blog di prima. 

Di seguito, il post di Taurasi, e poi il commento che ho postato sul suo sito. 

 

“Grossolanamente sul sistema elettorale” di Giovanni Taurasi

Non sono un esperto di sistemi elettorali, e mi perdonerete se sono grossolano, ma schematicamente mi pare di poter dire che i tre problemi principali del Porcellum per ordine decrescente di gravità sono (o meglio, erano): 1) non consentiva la formazione di una maggioranza coerente con le alleanze presentate agli elettori e impediva la governabilità 2) realizzava un parlamento di nominati sconosciuti agli elettori 3) non consentiva agli elettori di scegliere i propri rappresentanti con liste bloccate e senza preferenze.
La proposta di Matteo Renzi: 1)consente una maggioranza certa, al primo o al secondo turno 2) prevede circoscrizioni relativamente piccole e con pochi candidati riconoscibili dagli elettori 3) impegna il PD a fare le primarie per la scelta dei parlamentari, selezionando i propri candidati con parità di genere (peraltro il sistema delle preferenze presenta certamente aspetti molto positivi, ma anche alcuni negativi: fa crescere le spese elettorali e dunque le spese per la politica, può generare fenomeni di corruttela e di voto di scambio).
Poi c’è un quarto punto non insignificante dal punto di vista politico: la proposta di Renzi può essere approvata dal Parlamento a larga maggioranza e non crea una frattura nella maggioranza di Governo. È frutto di un compromesso, ma la politica è un mix di compromesso e coraggio, entrambi necessari se si vogliono cambiare le cose. L’indignazione invece non cambia nulla. Spesso è un alibi per conservare l’esistente e salvaguardare piccoli poteri. E in fondo la proposta di sistema elettorale di Renzi mi pare un compromesso accettabile.
Resta il nodo rappresentatività/governabilità che riguarda tutti i sistemi elettorali. Diciamo che le democrazie, come ci insegna la storia italiana e quella europea, spesso muoiono non perché sono insufficientemente rappresentative, ma perché non decidono.
C’è anche l’alternativa: non fare nulla e tenersi in eterno le larghe intese. A me questa alternativa non piace.




IL PUNTO DI EQUILIBRIO tra rappresentatività e governabilità va trovato, Che se no, ci sono le dittature che come sistemi decisionali sono assai meglio delle democrazie, senza dubbio alcuno.
Ciò posto, non comprendo, se non guardando alla rissa continua in casa PD, perché non si possa sostenere le proprie ragioni senza irridere  quelle altrui. In Germania hanno un sistema proporzionale con sole soglie di sbarramento, per evitare l’assalto dei cespugli, al 5%. STOP. Niente premi di maggioranza, niente aiutini (aiutoni) nel caso non si arrivi coi VOTI ad avere la legittimità a governare da soli. Pare a Quinto Stato che la Germania sia un paese mal governato ? Certo, gli capita talvolta di fare le larghe intese. Non si suicidano. In Gran Bretagna c’è il maggioritario, e anche lì gli è capitato, per una volta, che il primo partito non avesse la maggioranza, e si è dovuto alleare. Non ci sono segni di dissesto. Nei sistemi presidenziali – esistono anche quelli, ancorché la Sinistra li detesti, nonostante alcuni dei suoi campioni recenti sono stati eletti così – capita che a volte la maggioranza parlamentare NON coincida con il Presidente eletto. Certo, le cose si complicano, ma loro lo accettano come un incerto della democrazia. Insomma, tutti paesi non sconosciuti dove NON c’è questa pretesa di supplire col sistema elettorale quello che la normale dinamica democratica a volte può non fornire : un vincitore assoluto. Non si muore, a quanto vedo.

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