sabato 26 aprile 2014

LO SPESOMETRO E L'AUMENTO DEI PAGAMENTII IN NERO : PAROLA DI PIERO OSTELLINO


Come al solito, ormai, desolante, e purtroppo aderente alla realtà, il quadro che settimanalmente dalle colonne della sua rubrica ci propone il bravo Piero Ostellino. 
STavolta Le Cahie de doleance prende le sue mosse dallo spesometro, che, abbinato al redditometro, sarà l'arma finale contro l'evasione fiscale.
Che sia un'arma è vero, che avrà l'effetto voluto si vedrà. Sicuramente certi saranno :
- diminuzione dei consumi 
- aumento dei pagamenti in nero
- aumento degli acquisti fuori confine per chi ha la fortuna di vivere a pochi chilometri dalla frontiera.
Una figatissima
Buona Lettura 

Gli effetti inaspettati dello «spesometro»
 
Il nostro bulimico Stato fiscale ha partorito — probabilmente ad opera di qualche ottuso burocrate per giustificare «il posto», e il relativo stipendio, di cui gode come «dipendente pubblico» — una nuova figura amministrativa, lo «spesometro»; misura delle spese di ogni cittadino superiori a poche migliaia di euro. Dicono i politici che lo «spesometro» dovrebbe stanare (definitivamente?) gli evasori fiscali; ai quali evasori la politica attribuisce la causa della pressione tributaria, secondo il falso presupposto che le tasse, se le pagassero tutti, sarebbero minori. In realtà, la pressione ha superato i limiti della tollerabilità, non accenna a diminuire e se non ci fossero lavoro nero e evasione fiscale il Paese sarebbe, probabilmente, già fallito...
All’ottuso burocrate non è neppure passato per la testa che il risultato più probabile dell’introduzione dello «spesometro» non sarà l’individuazione degli evasori fiscali, bensì l’aumento del loro numero: cresceranno i pagamenti «in nero». È francamente deprimente che anche il governo cosiddetto riformista di Matteo Renzi — l’ultima spiaggia contro l’eventualità di nuove elezioni, come se le elezioni non fossero la procedura democratica per cambiare i governi — non sappia risolvere i problemi cui fa fronte (dimensione e costi dello Stato) — se non con artifici nominali, aumentando le tasse e inventandosi altri marchingegni persecutori del cittadino. Con Renzi, dopo quelli Monti e Letta, siamo al terzo presidente del Consiglio non eletto. E le prospettive non paiono incoraggianti...
Eppure, l’attuale governo dovrebbe far tesoro di due fattori di conoscenza della realtà. Il primo è che lo Stato (keynesiano) del Novecento — frutto dell’unione fra pauperismo e dirigismo cattolico e pauperismo e dirigismo marxista e che ha a proprio fondamento la spesa pubblica e l’alta tassazione per farle fronte — è fallito, miseramente fallito. Il secondo è che la propensione all’evasione è direttamente proporzionale al tasso di pressione fiscale; più alta è quest’ultima, maggiore è l’evasione; minore è la pressione fiscale, maggiore è la tendenza a pagare le tasse. Che non abbiano colto i due dati empirici i governi Monti e Letta era nell’ordine delle cose, consistendo la caratteristica degli economisti di «prevedere il passato» e di sbagliare sistematicamente le previsioni sul futuro.
Che non lo capisca il governo Renzi, che pur si spaccia per riformista, è più grave e non ha alibi di sorta.
Se non rottama lo Stato, spendaccione, costoso e tassatore, che ci sta a fare a Palazzo Chigi? A sommergerci di annunci e a prenderci per i fondelli?
Siamo messi male. Né, allo stato delle cose, ci sono prospettive di miglioramento. La reazionaria cultura dominante continua a ritenere la produzione di ricchezza (il profitto) lo sterco del diavolo. E la spesa pubblica e la pressione fiscale non diminuiranno; anzi, aumenteranno.

3 commenti:

  1. Ancora una volta Piero Ostellino dimostra di essere uno dei pochi commentatori acuti che ha il coraggio di fotografare la realtà del Paese: lo Stato, non essendo capace di colpire e frenare le associazioni malavitose sempre più estese e presenti, se la prende con chi ha eroicamente ancora il coraggio di fare profitto nel nostro paese!

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  2. Non concordo caro anonimo, ho il dubbio che ci sia ancora rimasto chi faccia profitto in questo paese, eroicamente o meno. E lo stato è ora passato alla fase due e sta prosciugando i patrimoni, per lo più immobiliari, che non hanno potuto essere spostati all'estero.

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  3. Ringrazio i lettori che sono intervenuti, che è sempre gratificante vedere che c'è chi spinge il proprio interesse per il post all'espressione del proprio pensiero. Però una preghiera. Perché non "firmarsi" ? Anche con il proprio nickname...

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