Un Feltri inveperito contro Scalfari, che ha definito Alfredo Reichlin, importante esponente del pensiero economico del PCI, un "comunista crociano".
In effetti l'azzardo è grande, pure in epoca dove gli ossimori imperano.
A Feltri non è andata giù, e le ha cantate in modo chiaro al patriarca (90 anni compiuti da non molto, auguri !!) del giornalismo italiano.
I toni sono quelli tipici del fondatore di Libero ma nella sostanza ci sono non poche verità.
Feltri le suona a Scalfari: "Stai lontano dalla politica, non è pane per la tua dentiera"
"Eugenio Scalfari stia lontano dalla politica, non è pane per la sua dentiera". Vittorio Feltri chiude così il suo editoriale di oggi, 2 giugno 2014, sul Giornale dedicato interamente a una frase che il fondatore di Repubblica ha pronunciato ieri nel corso della trasmissione In mezz'ora condotta da Lucia Annunziata. Scalfari ha sostenuto che Alfredo Reichlin (personaggio importante del Pci) era (è) un comunista crociano e Feltri è balzato sulla poltrona. Poi si è messo a scrivere sottolineando quanto Barbapapà questa volta l'abbia sparata grossa. "Un comunista liberale non esiste", tuona Feltri, "come non esistono un credente ateo, un nero bianco, una pioggia asciutta, un morto vivente, un elefante con le ali". Poi spiega: "Scalfari, in un certo senso, indossa un abito mentale diffuso per quanto assurdo: sono numerosi infatti coloro i quali hanno militato nel Pci (e satelliti vari) che per una vita hanno predicato il collettivismo, e adorato la dittatura del popolo in ossequio alle sacre disposizioni del Cremlino, e che tutto d'un tratto, crollato l'impero della falce e martello, sono diventati - solo a parole - paladini del liberalismo". "Di più", aggiunge il fondatore di Libero, "costoro si sono impancati a professori dello stesso liberalismo, impartendo lezioni di libertà a uomini e donne che avevano (hanno) speso una vita per propugnare le idee di John Locke e seguaci. Chi per decenni aveva combattuto il pensiero liberale, considerato un vizio della società borghese e laica, e tentato di imporre la dottrina marxista, all'improvviso - morto il proprio feticcio - si è gettato sull'altra sponda, rubando la bandiera agli ex nemici".
Ma i soggetti peggiori, i più supponenti, sono per Feltri quelli del tipo di Scalfari, che "si illudono di farla franca asserendo la coniugabilità del comunismo con il liberalismo di Croce. La qual cosa essendo una bestialità rischia di passare per buona. Anzi. È già passata per tale. D'altronde Scalfari è da un pezzo che spaccia merce avariata senza fare una piega: è stato radicale, socialista, demitiano, berlingueriano, prodiano, dalemiano, veltroniano, eccetera. Non ci stupisce che adesso sia renziano e neppure che confonda il comunismo col liberalismo. Forse è giunto il momento che si riposi".
certo che scalfari e stato anche fascista chi selo dimentica ora pure fa il liberale ,caro scalfari e ora che tu vada in pensione anche se oremai e troppo tardi
RispondiEliminaun caro saluto a feltri.
un sugerimento a vittorio non andare piu ai talk show