Inevitabilmente, tutto quello che riguarda Berlusconi divide, da sempre. Figuriamoci gli echi della sentenza di assoluzione di ieri, dopo che il primo grado di un processo imbarazzante sotto TUTTI i punti di vista, quello giudiziario per primo, gliene aveva affibbiati sette.
Tra i Berlusconiani, la voce più stentorea è quella di Giuliano Ferrara che spara letteralmente a zero.
Nell'intervista rilasciata ai colleghi del Corsera non risparmia nessuno, a partire proprio dalla stampa, ma con parole durissime per la magistratura, ancorché siano dei giudici quelli che ieri hanno ribaltato la prima sentenza.
Non credo che gli anti berlusconiani doc leggano il Camerlengo - che pure non è iscritto tra i fedeli del Cavaliere, votato una volta, nel 2008 (dopo due anni di Prodi e l'unione, avrei votato anche la Buonanima, piuttosto che la sinistra) - , ma del caso suggerirei loro di smettere subito qui, e non arrivare all'intervista, che il travaso di bile per loro è assicurato.
Ferrara: c’è stata una campagna da reazionari anni 50
Il direttore del «Foglio»:
questa sentenza
gli restituisce quasi tutta l’agibilità politica
Ora si può brindare, lei dice in un video editoriale sul «Foglio».
«Sì, perché sono un suo amico e perché l’ho sempre considerato non un pregiudicato ma un perseguitato. Questa è stata una vicenda ignobile, che ha comportato non soltanto la calunnia per una persona, ma per un giro di amici e amiche, mescolando le sue leggerezze con comportamenti che sono stati qualificati come reati penali in modo evidentemente abusivo. Un’inchiesta che è andata avanti come una campagna di disinfestazione moralistica e con toni da comune senso del pudore che non vedevamo dai reazionari anni 50».
È un’inchiesta giudiziaria su un fatto che una giuria in primo grado ha definito reato.
«È stato un processo da inquisizione, che fa esplodere la grande complicità del sistema mediatico, dei vari Travaglio, Santoro, Lerner. Salvo rarissime eccezioni, tra le quali Piero Ostellino, la stampa si è distinta in una delle sue perfomance più calunniose».
La stampa ha espresso solo opinioni.
«Non amo polemizzare alla memoria ma tutti ricordiamo come la stessa mano che ha scritto che Rostagno era stato ucciso dai suoi amici e non dalla mafia, tesi smentita da una sentenza di tribunale, ha poi costruito intorno a Berlusconi un romanzo voyeuristico e spionistico che tornerà per sempre a disonore del giornalismo italiano».
L’assoluzione non cancella le critiche sui comportamenti di Berlusconi.
«È noto che Berlusconi non ama giocare a canasta con i suoi coetanei. Gli piace divertirsi, frequentare le ragazze, dare cene e soddisfare il suo narcisismo e la sua voglia di vivere. Potranno anche aver fatto il gioco della lapdance, ma per quante leggerezze possa aver commesso, l’idea che fosse a capo di un racket di prostituzione poteva venire solo a una giustizia ripugnante, codina e reazionaria, che da 20 anni ha provato a riscrivere la storia, prima condannando i partiti poi chi ha tenuto le redini del Paese».
Gli avversari di Berlusconi sostengono: un conto è un’assoluzione, un conto il giudizio politico. Chi lo contestava prima, non cambierà idea.
«Sepolcri imbiancati, ipocriti. Il punto è precisamente quello, si trattava di una contestazione penale. Sono state costruite accuse grottesche, come il reato di palpeggiamento. La contestazione politica è libera: c’è il voto».
Berlusconi ora esalta la «maggioranza» dei magistrati.
«Lui ha il diritto di dire quello che desidera, ma è stato condannato in un processo che, alla luce di questa sentenza, prende tutto un altro sapore. Oggi, spero, sarebbe accolto con un fragoroso pernacchio chi avanzasse l’idea di mettere in galera una persona solo perché critica la magistratura».
Almeno in questo caso, per chi sostiene l’innocenza di Berlusconi, ha trionfato la giustizia?
«No, non si può dire. Non basta un giudice a Berlino. Perché c’è stato un processo in cui si è parlato di “furbizie orientali” e altre follie, ci sono stati 7-8 anni di calunnie, una campagna di pedinamenti e intercettazioni, ci sono state vergognose fanfaronate. Ora ci vuole la grazia, subito».
Ammetterà che molti comportamenti di Berlusconi possono essere giudicati politicamente inopportuni.
«Non è questa la questione in discussione. Per anni ho cercato di convincere Berlusconi a comportarsi come un uomo di Stato paludato. Non ci sono riuscito. Probabilmente aveva ragione lui: la sua forza era quella di essere com’è, un uomo privato anche nei comportamenti pubblici».
Come titolerà il «Foglio»?
«Con una frase che pronunciai a piazza Farnese, nella manifestazione “Siamo tutti puttane”: Essere Berlusconi non è reato».
Berlusconi resta condannato per frode fiscale in via definitiva. Dopo questa sentenza tornerà in campo?
«La cosa auspicabile sarebbe rovesciare l’altra ridicola e grottesca sentenza. Ma le vicende hanno una loro storia. Quello che è sicuro è che questa sentenza restituisce a Berlusconi quasi tutta l’agibilità politica».
Renzi avrà tirato un sospiro di sollievo: il patto regge. Che sarebbe successo in caso di condanna?
«Nulla. Se Berlusconi ha fatto una cosa intelligente e coraggiosa è stata quella di far sapere che una condanna non avrebbe cambiato nulla. Sin dai tempi del governo Monti, Berlusconi è stato estremamente responsabile. Fin troppo».
Alessandro Trocino
ferrara ha poco da essere felice col cervello ed il disgustoso aspetto che si ritrova, dovrebbe essere solo felice di suicidarsi .
RispondiEliminaUna risposta del genere è l'esempio tipico della faccia velenosa del web : la vigliaccheria dell'anonimato che consente di postare commenti così disgustosi, che ben ritraggono l'anima di chi li posta. Lasco questo solo qualche giorno, per far vedere cosa NON è tollerato su questo blog. Dopodiché verrà eliminato, come è giusto che sia.
RispondiEliminaRICCARDO CATTARINI
RispondiEliminaMi definirei anti berlusconiano DOC, eppure sai che ti leggo, eccome se ti leggo. Tecnicamente giusta l'assoluzione, l'ho detto, anzi se ricordo bene ce lo siamo detti de visu, in tempi non sospetti, dopo gli esagerati sette anni in primo grado. Ma vorrei, guarda un po', un paese dove sentenze e politica stiano su due piani diversi. Quindi non capisco il pur grande Ferrara quando dice che la sentenza restituirebbe agibilità politica. Dove sta il collegamento?
ANTONINO MAROTTA
Eliminal collegamento sta in chi ha voluto che giustizia e politica camminino insieme..................tu li conosci costoro ?
Il collegamento non dovrebbe esserci ma c'è dal momento in cui si è voluta utilizzare la clava giudiziaria per eliminarlo dalla scena politica
EliminaRICCARDO
RispondiEliminaCerto si, li conosciamo entrambi, ma credo che ... abbiano perso ...
... Vi siete dimenticati.??? circa 30anni fà, Quando Ferrara "di taglia fisica forte". non ome oggi "e' più largo che lungo", quando all TV della Rai verso le ore 20 , con argomentazioni di sinistra . diceva la sua con suonatori vesttiti da marionette napoletane.???
RispondiEliminaBerlusconi.? Ferrara.? : La coppia più bella del Mondo