Apprenderà con soddisfazione mia madre che il procuratore generale di Bologna ha impugnato la decisione del Tribunale di sorveglianza di concedere ad Annamaria Franzoni di scontare quanto le residua della condanna, a lei comminata per l'omicidio del figlio Samuele, fuori dal carcere, ai domicialiari, in famiglia.
Vi assicuro che la signora non è una manettara o una giustizialista, del resto difficilmente lo sarebbe potuto essere vivendo accanto ad un giudice di ferreo garantismo come era mio padre (il primo che, conducendo in assise uno dei processi alla banda della Magliana affermò il principio, poi ribadito in Cassazione da Carnevale, che le dichiarazioni dei pentiti dovevano trovare rigoroso supporto fattuale, certamente non bastando da sole a giustificare una condanna. Dirlo adesso sembra un'ovvietà, ma quasi 30 anni fa non lo era affatto).
Semplicemente, mia madre ritiene che se la Franzoni è stata riconosciuta colpevole di un delitto così grave, debba scontare la punizione che era stata stabilita ( e 16 anni gli sembravano francamente non molti). Invece, dopo nemmeno 6 è stata ammessa prima al lavoro esterno ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/10/dopo-5-anni-dalla-condanna-la-franzoni.html Link del titolo ? ) e recentemente, come sopra ricordato, mandata ai domiciliari, con la sua famiglia.
Le ragioni delle decisioni prese dal Tribunale di sorveglianza erano così sintetizzate in un articolo del Corriere uscito il 26 giugno :
1) non sussiste il pericolo di recidiva : Franzoni non ucciderà un altro figlio
2) la possibilità di accudire i figli (il piccolo, che il primo ha ormai quasi 20 anni)
3) il positivo effetto che tale accudimento comporterà nel percorso di recupero sociale della donna, che comunque continuerà ad essere seguita dai sevizi sociali e da uno psicoterapeuta.
Smetterà invece di andare a lavorare perché la cooperativa, che l'aveva accolta quando era stata ammessa al lavoro fuori dal carcere, assiste solo i carcerati.
All'epoca del provvedimento del Tribunale, era stata intervistata la d.ssa Del Savio Bonaudi, ai tempi procuratore capo di Aosta, che aveva dichiarato : «Non credo che sbaglierà più. Sono cambiate le condizioni: i bambini sono cresciuti, non ha più quella vita dura che spiega tante cose, non c’è più la solitudine di Cogne, ora i familiari le sono vicini».... «I giudici hanno ritenuto che può tornare a casa — aggiunge — e quindi non credo che ci siano pericoli. Non sono una giustizialista. Questo è un caso sui generis, l’imputata era al tempo stesso vittima e carnefice, ha agito contro il suo bene più prezioso. E poi non ci sono le pretese della collettività di vederla restare chiusa in un carcere».
Non la pensa così evidentemente il Procuratore di Bologna il quale, come detto, ha impugnato il provvedimento in Cassazione e chiede che la Franzoni torni in carcere. Se non ho capito male, la decisione nasce dal fatto che il figlio della Franzoni, il più piccolo, concepito subito dopo la morte di Samuele, ha ora 11 anni, e, afferma la procura, dopo i 10 l'ammissione alla detenzione domiciliare speciale non è possibile.
Di seguito il flash di cornaca sul Corriere.it
Franzoni, ricorso della Procura:
«No ai domiciliari»
Contro la decisione del tribunale di Sorveglianza
Annamaria Franzoni
BOLOGNA - La Procura generale di Bologna ha presentato ricorso
contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza che ha accolto
l’istanza di detenzione domiciliare speciale per Annamaria Franzoni. Lo
apprende l’Ansa. La Procura chiede che la donna condannata a 16 anni per
l’omicidio del figlio torni in carcere: se ne discuterà in Cassazione.
IL RICORSO - A quanto si
apprende, nei motivi del ricorso la Procura generale sottolinea il fatto
che la psicoterapia prescritta per Franzoni (e ritenuta dai giudici uno
degli strumenti che consentono di contenere la pericolosità sociale
della donna) può proseguire anche in carcere. Inoltre nel ricorso si
sostiene che la detenzione domiciliare speciale non può essere concessa
per chi ha figli con età superiore ai 10 anni, come nel caso del figlio
minore di Franzoni, che ne ha 11. L’USCITA DAL CARCERE - Franzoni, dopo sei anni di carcere, è uscita dalla Dozza il 26 giugno ed è tornata a casa a Ripoli Santa Cristina, frazione di San Benedetto Val di Sambro, dove vive con il marito e i due figli.
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