venerdì 11 luglio 2014

LO SQUALLIDO TIFO DALLE COMODE CASE OCCIDENTALI SUL DRAMMA MEDIORIENTALE

 

Sul profilo di un amico di FB ho visto una vignetta che raffigurava un binbo israeliano piangente, circondato da cameramen e giornalisti commossi per le sue lacrime, mentre accanto vengono disegnati i corpi smembrati di bambini palestinesi di cui nessuno si cura. 
Volevo commentare quesTa vignetta e chiedere a questo amico se veramente credeva a queste scemenze, ma siccome lo so preso da problemi personali più seri della cazzate su FB ho lasciato perdere. 
Il problema del conflitto mediorientale è una tragedia vera, la cui soluzione sfugge da 100 anni, e tra le varie cause sicuramente non ultima è la faziosità con la quale il mondo si divide facendo il (comodo, da casa, su FB, che ce vò ? ) tifo per una delle due parti.
In Italia, ricorderei a questo amico, non c'è dubbio su quale sia la tifoseria più numerosa, da sempre (ma credo che sia così anche in vari altri paesi, in primis i cugini francesi). e quindi la vignetta è, oltre che di pessimo gusto, ridicola nella sua falsità propagandista.
Molto meglio leggere i contributi di gente come Adriano Sofri, che mostra cordoglio per il dramma della guerra e le sue vittime innocenti, senza fare distinzioni.
Poi certo, la reazione di Israele causa molte più vittime sull'altro fronte, stante la disparità assoluta di forze in campo, ma perché Hamas non smette di lanciare razzi ? Si potrà discutere se la rappresaglia israeliana sia eccessiva, soprattutto in considerazione che coinvolge per lo più civili, ma resta una risposta. In ogni caso, si tratta di un dramma assoluto, dove le persone sensate, che realizzerebbero compromessi anche dolorosi pur di assicurare la pace, sono prigioniere di minoranze agguerrite che restano su posizioni radicali e che sono sempre riuscite a boicottare e far naufragare i possibili piani di pacificazione. 
Altro che vignette. 
Meglio leggere Sofri, date retta.




Dice: "Come si fa a guardare la gente con le facce dipinte che piange o ride, un popolo in preda alla depressione, un altro che esalta gli eroi che hanno vinto ai rigori, i balli e gli olé, e intanto là si lanciano razzi e missili e si risponde con incursioni aeree che fanno decine di vittime all'ingrosso, e si scambiano ultimatum e promesse di annientamento?" Dice: "Il campionato del mondo di calcio è quel gioco in cui si gioca in 22 alla volta e alla fine vince la Germania, e quelli che ci arrivano sono più o meno ricchi e in pace, tranne la Nigeria, che ha in casa Boko Haram e altre bande assassine, e comunque è quasi espulsa dalla Fifa. E il campionato del mondo della guerra è quel gioco in cui la Siria spodesta il Sudan e la Somalia, e l'Ucraina spodesta la Siria, e l'Iraq spodesta l'Ucraina, e alla fine Israele invade la striscia di Gaza". Dice: "Bisogna mettere i doppi maxischermi nelle piazze, e i doppi schermi nei bar e nei ristoranti e nelle case, e in uno si guarda il torneo di calcio, nell'altro il torneo della guerra, e la gente con le facce dipinte che piange e ride e accompagna i lanci di missili e i bombardamenti aerei con gli Olé". Dice: "Si fanno la guerra perché non sanno giocarsela a pallone, o non se la giocano a pallone perché si fanno la guerra? Che cosa è morto prima?" Dice: "E perché i fucilati e i bombardati e i tiratori di pietre hanno anche loro le magliette dei calciatori, e anche i fucinatori e i bombardatori ce le hanno, nascoste sotto le divise mimetiche o nere?" Dice: "Due schermi affiancati: specialmente per il momento in cui arrivano le barelle". Un gran rompicoglioni, insomma.

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