COPPIA IDEALE : LEI INFEDELE E LUI PURE. STORIE D'ESTATE

Anche se l'estate quest'anno è assai bislacca (essendo uno che soffre molto il caldo, non mi lamento certo, ma non mi piace esultare sulle disgrazie altrui) , le storie sotto l'ombrellone non mancano, e a volte fanno anche un po' sorridere.
Questa mi sembra una di quelle, ripresa dal Corsera.
Per inciso, la storia è vera, e non mi stupisce. Io ho conosciuto diverse donne, sposate, che si concedevano qualche piacevole liason, e che viceversa erano pronte a mettere la mano sul fuoco sulla fedeltà dei consorti...
Per fortuna poi non lo facevano mai, che Muzio Scevola sarebbe diventato personaggio di riferimento assai più conosciuto di quanto già non sia...

«Forza Daje», il partito di chi ci crede 
 L’INFEDELE BEFFATA DAL MARITO IDEALE 
 
 

La scorsa estate, in una sera di fine luglio, ero a tavola con un’amica in un ristorante che si affaccia sui giardini del Poldi Pezzoli. Con l’arrivo delle prime ombre, l’afa si era attenuata e si levavano piacevoli refoli d’aria, messaggeri di un imminente temporale.
Gustavamo entrambe la squisitezza di una tartare di manzo, accompagnata da un’insalatina fresca, quando l’amica mi sussurrò: «Non girarti, perché alle tue spalle c’è Annarosa e non è con suo marito».
«Annarosa chi?» domandai.
«La moglie di quel grosso finanziere che incontriamo qualche volta a casa dei Premoli».
«Quella che sta sempre incollata al marito che la guarda con adorazione?» precisai, faticando a contenere la tentazione di voltarmi e guardare.
«Tieniti forte. Adesso è incollata a un macho da sballo, più giovane di lei e bello da svenire e hanno tutta l’aria di essere follemente presi l’uno dell’altra».
Annarosa è una cinquantenne molto bella e frizzante come lo champagne. Lei e il marito erano considerati una coppia inossidabile e io stentavo a credere alla cronaca in diretta della mia amica, che andava avanti a commentare: «Non si sfiorano neppure, ma ti assicuro che è come se stessero facendo l’amore».
«Sarà una che le assomiglia. Annarosa e il marito stanno veleggiando nel Mediterraneo sulla loro barca. Ricordi che ci avevano parlato della vacanza non più tardi di dieci giorni fa?». Insistetti sulla mia versione, perché mi spiace sempre quando una coppia scoppia.
«Oddio, fa’ finta di niente! Lei sta venendo verso di noi», mi avvertì la mia amica.
Dopo un istante la bellissima Annarosa era accanto al nostro tavolo e ci salutò con un gaio: «Che piacere vedervi!». Non sembrava per niente imbarazzata.
Indicando la mia amica, replicai: «Lei veramente ti aveva già vista, ma ti credevamo in barca da qualche parte, perciò ci siamo dette: “Forse non è lei”».
«Che deliziose bugiarde!» esclamò, sorridendo. E poi chiarì: «Ero a Capri, fino a stamattina, quando mi ha telefonato un amico madrileno, appena sbarcato in città. Ho inventato un problema di salute della mammetta per giustificarmi con mio marito e i suoi noiosissimi amici e mi sono precipitata a raggiungerlo. Ragazze, mi sto godendo un’avventura fantastica. Evidentemente, i miei ormoni non si sono ancora messi a riposo. Ma vi avverto, se lo dite in giro, vi taglio la gola», concluse con un sorriso soavissimo che contraddiceva la promessa terrificante.
Nel corso dell’anno, sempre a casa dei nostri amici comuni, rivedemmo Annarosa e potemmo ammirare la fantastica intesa che continuava a esibire con suo marito.
Poche sere fa, la mia amica e io torniamo al ristorante dello scorso luglio. Il maître ci scorta a un tavolo in giardino e passiamo accanto alla spumeggiante cinquantenne che, questa volta, ha un’aria un po’ dimessa. Spilluzzica il cibo di malavoglia, seduta di fronte a una signora anziana. Ci vede, ci salutiamo e lei fa le presentazioni.
«Questa è la mia mammetta». Poi ci invita a unirci a loro.
La «mammetta» è un’ottantenne in splendida forma, con una gran voglia di intessere chiacchiere. Dice subito: «Anche voi a Milano. Brave! In estate la nostra città è meravigliosa. Noi facciamo la spola tra qui e la casa in Brianza. Se il caldo diventasse insopportabile, scappiamo a St. Moritz. Se volete, potete venire a trovarci, così mi tirate un po’ su la mia bambina che si sta leccando le ferite».
A quel punto, la mia amica e io ci scambiamo uno sguardo d’intesa, perché stiamo pensando la stessa cosa: il marito ha scoperto la tresca della moglie con il macho da sballo e l’ha messa alla porta.
Quasi indovinasse le nostre conclusioni, Annarosa ci informa: «Mio marito ha messo su casa con la sua segretaria, ha confessato che la storia va avanti da anni. E dire che io non ne avevo mai avuto sentore. Sono inorridita e amareggiata, soprattutto per la banalità della scelta: la segretaria è roba da vecchio commenda brianzolo».
Mi astengo dal chiederle notizie del fantastico macho madrileno, ma lei intuisce anche questo, e spiega: «La mia travolgente avventura con lo spagnolo “caliente” non c’entra affatto in tutto questo. Mio marito non ne ha mai saputo niente, tanto più che l’avevo liquidato da un pezzo. Una signora sa quando è arrivato il momento di tirare i remi in barca. Certo che la liaison con quella segretaria ruspante è dura da digerire, soprattutto per una moglie che, dopo trent’anni di matrimonio, continua a essere innamorata del marito. Io non avrei mai messo su casa con un altro».
La «mammetta» scuote il capo, sospira e, gonfia di disprezzo per l’altra metà del cielo, commenta: «Gli uomini, che mascalzoni!».