mercoledì 3 settembre 2014

OMAGGIO A GAETANO SCIREA, IL CAMPIONE GENTILE, SCOMPARSO 25 ANNI FA


Apprendo che oggi sono 25 anni dalla morte di Gaetano Scirea e voglio ricordarlo.
Credo che dei campionissimi della Juventus sia stato il più apprezzato in assoluto dai tifosi avversari prima dell'avvento di Alex Del Piero. Dopo, credo sia una bella lotta .
E' stato insieme a Baresi il libero più forte del calcio italiano. Più forte tecnicamente, e quindi più bravo nell'appoggiare l'azione e nelle sortite (segnò in carriera 34 gol, non pochi per un difensore; Baresi ne fece 33, disputando un centinaio di matches in più), era meno tosto del rossonero come difensore.
Del resto, era anche molto più sportivo, mentre Baresi era un antesignano del "ringhio" di Gattuso. 
Per carità, stiamo parlando di due grandissimi, e allo stesso tempo diversissimi atleti, quindi è normale che ci si possa dividere nella preferenza anche squisitamente tecnica, a prescindere dal tifo. Potrei azzardare, facendo un paragone con dei campionissimi stranieri più o meno coevi, che Scirea somigliava più a Beckembauer mentre Baresi ad un Krol o un Passarella. Resta che Bearzot preferì sempre il bianconero, nei tre mondiali che disputò (1978, 1982 e 1986) e Baresi divenne titolare solo dopo il ritiro del bianconero. 
Nella Juventus vinse tutto : sette titoli nazionali, tutte le coppe europee, cui va aggiunto, naturalmente, il titolo di campione del mondo in Spagna. 
Due grandissimi giornalisti, Gianni Brera e Gianni Mura, anch'essi di stile e formazione diversissimi, diversità che si riflette nei loro commenti, dissero di lui : "Il povero Scirea era dolce e composto, di una moderazione tipica del grande artista. Non era difensore irresistibile né arcigno, era buono, ma completava il repertorio con sortite di esemplare tempestività, a volte erigendosi addirittura a match winner" (Brera) ; "Da ragazzino lui sognava  Suarez e Rivera, la maglia numero 10, la direzione d'orchestra. Ci è arrivato ugualmente, con la maglia numero 6: direzione della difesa e appoggio al centrocampo e all'attacco" (Mura).
Nella sua lunga carriera in campo, spicca la completa assenza di espulsioni, fatto più unico che raro per un calciatore del suo ruolo.
Insomma, un autentico signore del calcio, uno che dimostrò che si poteva difendere, e vincere, anche senza "menare" (oddio, sicuramente c'è chi obietterà che tanto poi c'erano Morini, Gentile e Brio a farlo anche per lui...). 
Rimane universalmente, per riconoscimento degli sportivi e della stampa specializzata,   uno dei massimi interpreti nella storia del calcio nel ruolo di libero, nonché icona assoluta  di correttezza e signorilità.
Personalmente, pur avendo altri "idoli" nella mia militanza juventina (Bettega e Baggio su tutti), ho sempre ammirato (ma come non farlo ?) sia il giocatore che l'uomo, e sono orgoglioso che abbia vestito la maglia della mia squadra.
Sicuramente la terrà è lieve su un uomo dalla schiena così dritta. 

3 commenti:

  1. Scirea è il ricordo di una Juventus che non esiste più.....

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  2. MARIA LAMPITELLA

    Un "Signore" del calcio, non solo della squadra bianconera. Un uomo, prima ancora che calciatore, che, cosa assai rara, coniugava in sè la bravura, la competenza, la dignità ed il grande rispetto per il mondo, anche avversario, dello sport. Ho un bellissimo ricordo adolescenziale di lui, rimasto immutato nel tempo, i Mondiali dell'82. La sua giovane vita spezzata tragicamente in un momento nel quale, ancora una volta, dimostrava la sua passione per il calcio. Oggi il rimpianto per uomini così è ancor più grande, guardando ad uno sport che è diventato solo tristemente mercenario, assolutamente privo di qualsivoglia forma di amore e di decoro. Che bella e giusta espressione la tua Stefano , "un uomo dalla schiena così dritta", un aggettivo che racchiude in sè un significato assai profondo, fatto di dignità, di amore, di forza, di rispetto, di compostezza, di misura e tanto altro. Per i Campioni come lui la terra non può essere che lieve. Grazie per questo omaggio

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