mercoledì 3 dicembre 2014

LORIS, RISOLTO IL MISTERO DEL BAMBINO INVISIBILE



Ero piuttosto indeciso se postare questo aggiornamento di cronaca sulla vicenda tragica della morte di Loris Svetel, avendono già messi sul blog due a distanza di pochissimo tempo.
Però ci sono delle cose che leggo sull'ultimo servizio del Corriere on line che mi hanno suscitato qualche perplessità che vorrei condividere.
La prima, è il fatto che lo scopritore del corpo di Loris, quello che poi ha avvisato le forze dell'ordine, sia indagato, mentre la madre, che sembra aver mentito durante gli interrogatori, no. Nel primo caso, si parla di "atto dovuto" per poter svolgere una serie di atti di indagine altrimenti non consentiti. E sarà così. Però, al momento, da quello che si legge, l'unica "colpa" dell'uomo in questione è stata quella di trovare il corpo del bambino e non essersi fatto i fatti suoi.
Nel caso della madre, il mistero del figlio "invisibile", che non compariva nei filmati raccolti della vettura con la quale la madre avrebbe condotto i figli a scuola, sarebbe svelato sempre da una telecamera posta vicino all'abitazione della famiglia Stival mostra come Loris NON salga sulla vettura, insieme alla mamma e al fratello più piccolo, ma si diriga verso casa.
Questo spiega perché poi non si veda : non c'è. Ma perché Veronica ha dichiarato di averlo accompagnato a scuola ? Sembrerebbe aver mentito, il che non ne fa ovviamente una colpevole, e chissà se poi i fatti, e le dichiarazioni, sono così come la stampa le riporta. Però, allo stato, qualcosa che non si spiega da quel lato c'è.
Seconda cosa. I responsabili delle indagini ripropongono un concetto noto ai giallisti : se il colpevole non salta fuori nelle primi 72 - 96 ore, poi le possibilità di risolvere il caso si affievoliscono molto. Noi assistiamo a vicende dove le indagini vengono riaperte dopo ANNI....
Infine, a dare manforte agli investigatori locali sono venuti rinforzi : sono quelli di Gambirasio, di Roberta Ragusa...
Pensa un po' ...., dei veri draghi, a vedere i risultati : nel primo caso, dopo 4 anni, si è trovato un "colpevole", senza però prove bastanti per chiederne il rinvio a giudizio (e intanto Bossetti sta in carcere, da cinque mesi); nel secondo, dopo 3 anni,  ci si avvia ad un processo senza aver trovato la prova che un omicidio sia stato commesso, ché il corpo della vittima non si è trovato.  





L'OMICIDIO del bambino di Santa Croce Camerina

Loris, un video smentisce la madre
E la Procura le fa perquisire la casa

Quando la donna esce di casa sull’auto sale solo il più piccolo dei figli. Loris, che poche ore dopo verrà trovato morto, torna invece da solo verso casa. E nessuno lo vede più

di Antonio Castaldo, Giusi Fasano e redazione online

     

Il luogo del ritrovamento del corpo di Loris Stival  e, nel riquadro, la madre Veronica Panarello (Ansa) Il luogo del ritrovamento del corpo di Loris Stival e, nel riquadro, la madre Veronica Panarello (Ansa)

  
Un video risolutivo, pescato in un oceano di filmati. Sono le 8 e un quarto. Veronica Panarello, 25 anni, la madre del piccolo Loris Andrea Stival, esce di casa con i due figli. Ma solo il più piccolo, quattro anni, entra in auto. Il maggiore, il bimbo che di anni ne aveva otto e che di lì a poco verrà trovato morto, torna indietro verso casa. La telecamera lo inquadra mentre si allontana dall’auto ed esce di scena. La madre mette in moto e parte soltanto col più piccolo. «Lui e la mamma hanno discusso», rivelano fonti investigative, probabilmente deducendo il dato proprio dal filmato. Le immagini, dunque, striderebbero con la ricostruzione finora fornita dalla donna che ha sempre detto di aver lasciato il figlio maggiore vicino alla scuola. La madre di Loris è stata interrogata per tre ore in questura nella serata di martedì - come persona informata dei fatti - e mercoledì pomeriggio la sua casa è stata perquisita dalla sezione scientifica della polizia e dai carabinieri. Tra gli uomini entrati nell’appartamento c’erano anche il capo della squadra mobile Nino Ciavola e il capitano dei carabinieri Domenico Spadaro. La perquisizione è stata disposta dalla procura di Ragusa - che indaga per sequestro di persona e omicidio volontario - a causa di alcune incongruenze che sarebbero emerse nelle dichiarazioni della madre del piccolo che al momento non è iscritta nel registro degli indagati.

Ragusa, la morte di Loris, le indagini e il ritrovamento del corpo
Ragusa, la morte di Loris, le indagini e il ritrovamento del corpo


Quattro terabyte di dati video
I frame del video in cui Loris va via, individuati dai carabinieri, potrebbero essere cruciali per chiarire il giallo del «bambino invisibile», del fatto cioè che Loris Andrea non appare mai nei video che riprendono l’auto della madre con il figlio piccolo a bordo per la strade di Santa Croce Camerina. Gli uomini dell’Arma affiancati dagli specialisti del Ros con gli investigatori della Squadra Mobile di Ragusa e dello Sco inviati qui da Roma, negli ultimi giorni hanno analizzato al microscopio l’enorme quantità di dati video, si parla di immagini per 4 terabyte. E alla fine hanno trovato una ulteriore conferma ai dubbi espressi finora da più di una fonte investigativa sulla versione della donna. Veronica ha sempre detto di aver accompagnato il figlio Loris Andrea fino ad un incrocio vicino alla scuola. Ha spiegato di essersi fermata nei pressi della guardia medica, e di aver atteso qualche istante che il bambino si avviasse verso la vicina scuola elementare prima di accompagnare l’altro bambino in una ludoteca.



La contraddizione
L’incongruenza diventa una contraddizione. La madre di Loris è stata sentita in questura ancora una volta nella tarda serata di martedì, solo come persona informata dei fatti. Avrebbe fatto chiarezza su un altro dei tanti misteri di questa vicenda: le mutandine da maschietto, blu e con un disegno bianco e rosso, trovate a due passi dalla scuola, non appartenevano a suo figlio.
Riascoltata una vigilessa
C’è anche un altra voce che può aiutare a fare chiarezza sul mistero del «bimbo invisibile»: si tratta di una vigilessa del comune di Santa Croce Camerina, che era in servizio davanti la scuola elementare del paese il giorno in cui è scomparso Loris. Mercoledì la donna è stata nuovamente sentita dagli inquirenti e dagli investigatori che indagano sulla morte del piccolo. Avrebbe infatti visto quella mattina la Polo nera con a bordo la madre di Loris, ma non si ricorderebbe del bambino. Un elemento questo, sottolineano gli investigatori, che non sta a significare con certezza che il piccolo non fosse nell’automobile. Ma che si aggiunge ai tanti dubbi sulla vicenda. Come quello legato al perché, accortasi che il figlio non era fuori da scuola, quel sabato la mamma di Loris si sia rivolta prima ai vigili e non alle maestre, come sarebbe stato forse più naturale.
Piano per la sicurezza
Mercoledì mattina in prefettura a Ragusa si sono incontrati il questore, i comandanti provinciali di Guardia di Finanza e Carabinieri, con il sindaco di Santa Croce Franca Iurato e con la dirigente scolastica Giovanna Campo. Coordinava il prefetto Vardè: «Si tratta di un incontro simile a molti altri di questo tipo – ha spiegato – in questo caso parliamo del patto per la sicurezza di Santa Croce, un progetto che va avanti dall’inizio dell’anno». Un piano speciale finanziato dai fondi Por, avviato nel gennaio di quest’anno ed entrato nel vivo solo alcuni mesi fa, quando in paese sono state attivate ben 41 telecamere. Una delle quali sabato mattina avrebbe ripreso la mamma e i suoi due bambini. Poi, mentre lei si allontanava, Loris è tornato solo verso casa. Scomparendo per alcune ore prima di riapparire privo di vita in un canale di scolo a due passi da un vecchio mulino.

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