mercoledì 4 febbraio 2015

"IL PATTO E' ROTTO" DICONO QUELLI DI FORZA ITALIA. SARA' VERO ?



Curiosa cosa la politica italiana. Non so se altrove imboscate, tradimenti, giravolte abbiano la stessa frequenza che si vede da noi. A sentire la disperazione di corrispondenti esteri a "spiegare" le cose dell'Italia ai loro lettori parrebbe di no. 
Il cd. Patto del Nazareno ci affligge da circa un anno. Ieri era in salute, e si dannano quelli di sinistra, sia interni al PD che foresti, così come parte del centro destra che ritiene che i compromessi realizzati siano sempre assolutamente sbilanciati ai voleri del Premier (che del resto ha una posizione preminente), oggi è moribondo.
Anzi, stasera Toti dice che l'accordo è rotto, e quelli del PD subito replicano "meglio così", che sa un po' d'asilo, ma dalla Serracchiani non è che mi aspetto molto di più. 
Solo 15 giorni fa - mica mesi eh ! giorni !! - in tanti si strappavano i capelli per la nascita del PARTITO del Nazareno, all'indomani dell'approvazione dell'emendamento Esposito che significava il semaforo verde per l'approvazione dell'Italicum al Senato, ottenuto con i voti azzurri che supplivano il voto contro di 30 senatori del PD. Se qualcuno non ricorda, suggerisco ripasso con il post http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/01/renzi-e-berlusconi-contro-tutti.html .
Ora la rottura, causa il "tradimento" di Renzino sul Colle, con il prendere o lasciare sul nome di Mattarella. 
Sarà vera ? Io dei dubbi ce l'ho. Anche perché non sono affatto sicuro che Berlusconi e Forza Italia si possano permettere di contare i fedeli ad una politica di vera opposizione, con addirittura il rischio di elezioni anticipate. I cosiddetti "franchi soccorritori" del Presidente Mattarella, quei 40 azzurri che non hanno votato scheda bianca, pur di evitare di perdere la sacra poltrona su cui siedono sarebbero probabilmente pronti a portare l'acqua con le orecchie a Renzino. E così da altre parti, come gli ortotteri (di cui un quinto è già svincolato e pronto alla "responsabilità"), per non parlare di quegli invertebrati pulitori di parabrezza (l'immagine è di Crozza, presa a prestito) degli alfaniani.
Peccato, perché questo Parlamento fa schifo, avendo credo battuto ogni record di transumanza e commercio delle vacche, che pure da quelle parti non è mai mancato. Rispetto al febbraio 2013, due anni fa, è cambiato il mondo, con l'affermazione di Renzi e il suo modo di fare politica. Eppure Renzi non è stato eletto, la maggioranza che ha in Parlamento gliel'hanno data in dote Bersani e soprattutto l'incostituzionale Porcellum, con un premio di maggioranza mostruoso, senza il quale "le riforme ce le facciamo da soli" (che già così è da vedere) sarebbe chimerico. 
Facciamo delle belle elezioni, e vediamo se Renzi riprende il 40% delle Europee. Io dico di no, ma se fosse, almeno sarà VERO. 
E i parlamentari PD saranno più affidabili. Allo stesso modo forse Grillo farà "parlamentarie" più prudenti, evitando che in Parlamento gli finiscano cani sciolti, votati in rete da genitori e parenti prossimi,  poi eletti grazie al traino del Capo, ma pronti a vendersi sperando che il miracolo (essere arrivati lì, che di notte ancora si svegliano paurosi che si tratti solo di un sogno) continui. 
Insomma, mettiamo ordine e vediamo se fuori dal caos attuale, nel quale il toscano si muove come un pescecane nel mare, ci saranno le stesse condizioni di "prendere o lasciare".
Purtroppo non si voterà, NON prima che la nuova legge elettorale sia stata acchitata come il nuovo padrone desidera.





Forza Italia: «Il patto del Nazareno
è rotto». Serracchiani: «Meglio così»

Durante la riunione del comitato ristretto di Forza Italia, dure critiche al premier
per le posizioni assunte durante l’elezione del nuovo Capo dello Stato

di Redazione Online



Giovanni Toti e Silvio Berlusconi Giovanni Toti e Silvio Berlusconi
shadow
Il patto del Nazareno siglato tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi è finito sul «banco degli imputati» durante la riunione del comitato ristretto di Forza Italia. I vertici del partito hanno duramente criticato le posizioni assunte dal premier in occasione dell’elezione del nuovo Capo dello Stato ed ora si starebbe riflettendo se proseguire o no con il patto, visto che - dicono gli azzurri - «è stato Renzi a disattendere per primo la parola data, assumendo un metodo non corretto, e dunque a non rispettare gli accordi».

Toti: «Il patto è rotto»
«Il patto del Nazareno così come lo avevamo interpretato fino ad oggi, noi lo riteniamo rotto», ha detto Giovanni Toti. «Il governo ha detto che proseguirà sul cammino delle riforme, ma noi non ci sentiamo più impegnati. L’accordo era: “sulle istituzioni si sceglie insieme”, e dunque anche sul capo dello Stato. Ma questo presupposto fondamentale è caduto». «Se il patto del Nazareno è finito, meglio così. La strada delle riforme sarà più semplice. Arrivare al 2018 senza Brunetta e Berlusconi per noi è molto meglio», ha scritto in una nota Debora Serracchiani, vice segretario del Pd. Ed Ernesto Carbone, deputato “renziano” del Pd, ha commentato ironicamente su twitter: «Non è morto il patto del Nazareno, è morta Forza Italia».
Boschi: «Sul nome del candidato Presidente nessun patto»
In serata, il ministro Maria Elena Boschi, in un’intervista al Tg3 ha precisato che «Con Forza Italia non c’è mai stato nessun accordo sul nome del Presidente della Repubblica . L’accordo riguardava solo riforme. I nomi con Forza Italia non sono stati fatti: il Partito democratico si è assunto la responsabilità di fare la proposta di Sergio Mattarella, ma con metodo chiaro, trasparente. Oggi Forza Italia ha cambiato idea sulle riforme perché abbiamo eletto una persona perbene come Mattarella? Ci spiace per loro ma se tornassimo indietro lo rifaremmo».

Scontro Brunetta-Boschi sul calendario delle riforme
A scaldare ulteriormente il clima ha contribuito la diffusione dei prossimi, pressanti impegni parlamentari. L’Aula della Camera voterà, infatti, sulle riforme costituzionali da martedì a sabato, come deciso a maggioranza dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. «Tempi e modi irragionevoli, inaccettabili e ai limiti della democrazia. Così si violenta il Parlamento», ha commentato il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta. Pronta la risposta del ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi: «Brunetta non sa che gli italiani, quelli che hanno la fortuna di avere un lavoro, lavorano cinque giorni a settimana, dal lunedì al venerdì». Brunetta ha protestato: «La discussione sulle riforme “violenta” il Parlamento perché blocca tutte altre attività, rispetto a provvedimenti molto attesi dal Paese, come il “Milleproroghe”, il decreto Ilva, le banche popolari, la responsabilità civile dei magistrati». «Tutto questo», ha denunciato Brunetta, «a causa dell’egemonismo di Renzi. Un atteggiamento pericoloso».

La bufera in Forza Italia e le dimissioni respinte
La giornata era cominciata con la posizione, molto critica, dell’europarlamentare Fitto che attaccava il comitato di presidenza di Forza Italia, convocato in forma ristretta a palazzo Grazioli: un organismo «illegittimo» che non ha «nessuna valenza statutaria né politica», aveva attaccato Raffaele Fitto. L’europarlamentare aveva incontrato i giornalisti alla Camera proprio mentre a palazzo Grazioli si riuniva l’Ufficio di presidenza di Forza Italia, e aveva ribadito: «Non penso proprio di andarmene da Forza Italia. Al contrario, «resto e porterò avanti questa battaglia dall’interno», al grido «vanno azzerati tutti i vertici: basta con i nominati dall’alto». Durante la riunione a palazzo Grazioli il gruppo di vertice di Forza Italia avrebbe messo a disposizione, in blocco, i propri incarichi. Le dimissioni sarebbero state messe sul tavolo in primis dai capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, oltre ai rispettivi capigruppo. Dimissioni, però, respinte da Silvio Berlusconi.

«Non faremo i kamikaze contro le riforme»
Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi, ha detto che il partito non agirà comunque come un “kamikaze” contro le riforme. In un comunicato, diffuso dopo il Comitato di presidenza, i vertici del partito hanno poi messo nero su bianco quanto già anticipato ai microfoni dei giornalisti. «Da opposizione responsabile, quale siamo sempre stati», spiega la nota, «voteremo solo ciò che riterremo condivisibile per il bene del Paese, senza pregiudizi, come peraltro abbiamo fatto fino ad oggi. Riteniamo Forza Italia libera di valutare quanto proposto di volta in volta, senza alcun vincolo politico derivante dagli accordi che hanno fin qui guidato, nello spirito e negli obiettivi, un percorso comune e condiviso che oggi è stato fatto venir meno dalla nostra controparte».
Ma già in commissione Bilancio rallenta il Milleproroghe
Oggi, però, in commissione Bilancio, impegnata nell’esame del decreto Milleproroghe, si sono verificati i primi “rallentamenti” sospetti. Conseguenza della rottura del patto? «Il clima è cambiato», ha detto il capogruppo azzurro in commissione Bilancio Rocco Palese. Quello che è successo in commissione con il “Milleproroghe”, dove in quattro ore si sono votati pochissimi emendamenti, per i continui interventi di Forza Italia, «è l’antipasto di quello che può accadere in Aula con le riforme, visto che abbiamo ancora a disposizione 6-7 ore». A chi gli ha chiesto se la «melina» durante l’esame del Milleproroghe sia un primo effetto della rottura del Patto del Nazareno, Palese risponde che «tutto sommato è così. Non è ostruzionismo, ma ci opporremo sulle cose non condivise. Le questioni di merito ci sono, perché si tratta di un provvedimento che si sta trasformando sempre più in un decreto omnibus, e, certo, adesso abbiamo una motivazione in più».

3 commenti:

  1. Caro Stefano . Eri scomparso; Mi preoccupavo.-
    RENZI . Potrei io peccare di presunzione.per aver accennato una "storia Toscana" pruna delle elezioni del Presidente e tanto altro.
    Presumo che RENZI sia andato sul luogo ed in ginocchio ha fatto ammenda ,. Te la Racconto ."Tanto per ridere"
    Vari abitanti al di quà del Magra (fiume Serchio) che scende dell'appennino verso il tirreno _ gli abitanti per andare alla Spezia lo dovevano atraversare a piedi . (Il Magra cosi chiamato perchè sempre in magra e quando lo attraversi ti arriva una ondata da spazzare via tutto) - Occorreva fare un "ponte" (un termine letterario da poco adoperato da tutti) Gli abitanti si misero a fare il ponte . appena fatto una arcata; la piena lo spazzava via . Dai e Ridai, Niente dare. Arriv0 il Diavolo. Il ponte lo faccio io. ad una condizione . Il primo che passa gli prenderò l'anima. = Al Consiglio gli abitanti ... alla fine accettarono. Il ponte fatto in men chhe non si dica ( Il ponte è quello strano che vedi in tante fotografie - chiamato appunto "Il ponte del Diavolo") - Il diavolo seduto da una parte : Dà cà, aggià passà..!
    Gli abitanti "scurnacchiati" gli mandarono un cane. . Il Diavolo incazzato . fuggi via = . S se non ci credi; fai come vuoi. Senti RENZI che in sordina ha fatto pure dire una messa, per l'anima del diavolo"!

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  2. IL PARLAMENTO OGGI
    Da Cittadino neutrale lo paragono al Mercato delle Vacche.
    Da ragazzino andavo a scuola alla Dante Alighieri di Firenze
    Ricordo che in piazza della Signoria tutti i venerdi Sensali e Contadini si incontravano per discutere eventuali compra vendite.
    I Contratti? li sigillavano sputandosi sulla mano prima di stringersela.

    Ciò che ci differenza dal Passato?
    La Mancanza di serietà è il non rispetto della parola data.
    Il Popolo per tutti gli abusi subiti dovrebbe chiedere Giustizia Dando vita ad un Tribunale del Popolo che giudichi veramente chi approfitta di cariche Istituzionali per fare i loro Interessi. La punizione dovrebbe essere di esempio non depenalizzata Come avviene nei Tribunali che permettono a gli avvocati di menare il can per l’aia sino alla prescrizione del reato. VITTORIO.A

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    1. INTROVABILE'L'ISOLA DELL'ARABA FENICE,!!!

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