mercoledì 25 febbraio 2015

TSIPRAS FERMA IL CALCIO GRECO E CONFERMA DI ESSERE UOMO CON GLI ATTRIBUTI

"PEPE" MUJICA, PRESIDENTE DELL'URUGUAY


Che io non sia d'accordo praticamente su nulla di quello che è il programma di governo di Tsipras, non può stupire i lettori del Camerlengo : troppo sinistra massimalista la sua, troppo liberale io.
Però plaudo alla sua iniziativa di sospendere il calcio in Grecia, a seguito dell'ennesimo episodio di violenza negli stadi. Non ci sono le condizioni di sicurezza, per cui il pallone viene tolto ai tifosi fino a nuovo ordine.
Era già successo in un altro paese, esattamente l'Uruguay, e anche lì per iniziativa di un leader della sinistra radicale, Jose "Pepe" Mujica ( se n'è parlato nel post http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/04/via-la-polizia-dagli-stadi-arrangiatevi.html ).
Avranno anche idee sbagliate sull'economia e sulla società - naturalmente parlo dal mio punto di vista - però il coraggio non manca a questa gente.
In Italia mi viene solo da ridere al pensiero che qualcuno al governo, del calcio o della Repubblica fa lo stesso,  abbia solo l'ardire di immaginarla una cosa del genere. 
E nella serata delle cose strane, mi scopro ad essere d'accordo addirittura con Totti, che intervistato ha dichiarato come anche da noi sarebbe giusto intervenire in questo modo, ma che non succederà mai.





Tsipras ferma il calcio in Grecia

Campionato sospeso per la violenza tra le tifoserie nel derby di Atene: non ci sono le condizioni di sicurezza. Totti: «Farei la stessa cosa anche in Italia»
AP
Atene, 22 febbraio 2015: gli scontri tra polizia e tifosi del Panathinaikos durante la partita con l’Olympiakos

inviato ad atene
Dopo gli scontri durissimi verificatisi al derby Panathinaikos-Olympiakos, dopo il match di pugilato in cui si è trasformato il vertice della Lega ellenica di calcio, il governo di Syriza ha deciso di sospendere a tempo indeterminato lo svolgimento del campionato. Finché, recita un comunicato, «non verranno intraprese tutte le iniziative necessarie da parte di tutti i soggetti interessati perché sia combattuta la violenza e sia modificato il quadro legislativo». 
Violenze ripetute  
Il calcio greco ha una lunga e poco onorevole tradizione di violenza. Che si somma alla eccezionale rivalità che contrappone non solo le tifoserie delle squadre più famose e blasonate, ma anche i loro padroni-proprietari. Da anni la vittoria del campionato è affare privato dei rossi dell’Olympiakos del Pireo, di proprietà del magnate/banchiere/armatore/grande oligarca Vangelis Marinakis, e dei verdi del Panathinaikos, di proprietà del magnate/banchiere/armatore/grande oligarca Yannis Alafouzos. Domenica c’è stato il derby, allo stadio del Panathinaikos: hanno vinto 2 a 1 i verdi di casa, pare meritatamente, avvicinandosi a soli tre punti dalla capolista Olympiakos. 
INSTANT POLL - TSIPRAS HA FATTO BENE?  

Bastonate in campo  
Se non che alla partita è successo di tutto. Al presidente dell’Olympiakos Marinakis alla fine del match hanno lanciato ogni tipo di oggetto contundente; l’allenatore dei rossi Vitor Pereira, insultato e quasi colpito da una sedia tirata dagli spalti, ha reagito mandando (diciamo così) a quel paese il pubblico del Panathinaikos. Che ha risposto con un’invasione di campo, che ha costretto la squadra dell’Olympiakos a correre via per evitare il peggio e a sospendere il match per un po’ di minuti. Un giocatore dei rossi durante la partita, è stato centrato da un mortaretto. Altri minuti di interruzione. Tutte situazioni risolte dalla polizia a suon di bastonate e lacrimogeni. Secondo il Panathinaikos, sono stati i rivali ad aizzare la folla deliberatamente. Opposta la versione dei rossi. 
Nervi tesi anche tra i presidenti  
E di peggio è capitato ieri alla riunione ufficiale della Super League, la Lega delle squadre di serie A, convocata per discutere dell’accaduto. A un certo punto il presidente dell’Olympiakos Marinakis ha scagliato un bicchiere al suo rivale del Panathinaikos, Alafouzos; e mentre tutti si alzavano in piedi urlando una guardia del corpo sempre di Marinakis ha dato un cazzotto in faccia al vicepresidente del Panathinaikos. Per fare il paragone, è come se Andrea Agnelli tirasse un bicchiere addosso a Jim Pallotta, scatenando una mega-rissa di fronte a Barbara Berlusconi e Urbano Cairo.  
Lo stop  
Inevitabile l’iniziativa del governo. Quest’anno il campionato di calcio è già stato sospeso due volte: una per l’uccisione di un tifoso in una partita di serie minori, l’altra per il ferimento grave di un arbitro. Stamani il sottosegretario allo Sport Stavros Kontonis ha chiesto e ottenuto il consenso di Alexis Tsipras. Il campionato per ora si blocca: e ricomincerà solo quando saranno almeno iniziati i lavori per attrezzare gli stadi e le squadre con biglietti elettronici, telecamere di sicurezza, club di tifosi ufficiali e “pacificati”. Chissà quando, però. 
Il campionato greco era già stato sospeso due volte in questa stagione a causa della violenza, ma ora lo stop è definitivo fin quando non saranno ripristinate le condizioni di sicurezza per far svolgere le partite. È allo studio la possibilità di introdurre anche in Grecia la tessera del tifoso, analogamente a quanto succede in Italia. In serata Kontonis si riunirà con i più alti dirigenti del calcio greco e con il Premier Alexis Tsipras.  
Totti: «Farei la stesso cosa anche in Italia»  
Francesco Totti nella conferenza stampa che precede la delicata trasferta di Rotterdam per il match di Europa League Feyenoord-Roma, ha detto che in caso di azioni violenti delle tifoserie, vedi ultras olandesi nella Capitale, «dovrebbero fare come in Grecia e quindi prendere seri provvedimenti, oppure multare o fermare le società di questi tifosi che fanno questi casini. Ma in Italia purtroppo non succederà mai». 

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