venerdì 17 aprile 2015

GALLI DELLA LOGGIA E LO SPETTACOLO DESOLANTE DI DESTRA E SINISTRA



La randellata a destra e manca mollata da Ernesto Galli della Loggia tanto a quelli di Forza Italia e dintorni come a quelli del PD mi sembra assolutamente meritata, e sono curioso di vedere se arriva qualche lettera impermalosita al Corriere da parte dei mazziati.
Così, per vedere come si difendono...
Per una volta però capisco più le resistenze di alcuni della minoranza piddina, rispetto ai pronunciamenti di gente come Fitto, Bondi, ieri Alfano e compagnia cantante...
Uomini ( e donne...) che veramente sarebbero rimasti degli assoluti carneade senza il loro benefattore e padrone. Silvio Berlusconi. Almeno Renzi, quando ha impugnato la bandiera della rottamazione, non aveva alcun debito con la generazione che si apprestava a far fuori...
Forza Italia NON è un vero partito, non lo è mai stato. Era ed è, ancorché ridotta e malmessa, una casa nella quale ospitare gli uomini e le donne del Capo. E finché Lui ha vinto, questa impostazione è andata bene a tutti.
Ora la casa è pericolante, e si può capire - magari non proprio apprezzare - quelli che se ne scappano per sopravvivere al crollo. Però perché restarci dentro, a dispetto del fondatore e padrone ? 
Capisco invece uno come Bersani che sinceramente sente il PD come la naturale continuazione del partito in cui è cresciuto, visto che comunque ne era una delle due colonne portanti - anche la più robusta, diciamolo - e non vuole andarsene, affermando "questa è casa mia". Ciò posto, anche per quelli di sinistra vale il cazziatone di Galli della Loggia, che accusa proprio loro, i pronipoti della "Ditta", di aver impedito un vero rinnovamento, la nascita di un partito democratico autenticamente nuovo, cercando di imporre al nuovo simbolo schemi antichi e desueti.
I risultati, per entrambi i fronti, sono desolanti. 
Buona Lettura


Plastica e vecchi merletti
di Ernesto Galli della Loggia

 

Allora era vero! Era vero, come molti non si sono mai stancati di dire, che Forza Italia è stato sempre un partito di plastica. Era vero che Berlusconi era il suo padrone e tutti gli altri, i deputati e i senatori, solo una sorta di suoi dipendenti sostanzialmente a libro paga: i quali, finché le cose andavano bene, non si sognavano di emettere un fiato qualunque cosa gli venisse ordinata o
accadesse. Ed era vero che Berlusconi ha sempre voluto che le cose andassero così, impedendo dunque per vent’anni che a destra nascesse qualcosa che avesse delle radici, che durasse, che si richiamasse a qualche visione alta e complessa del Paese e della sua storia complicata. Sì, era vero: dal momento che oggi proprio queste cose dicono — anzi denunciano a gran voce: e bisogna dire alquanto spudoratamente — quegli stessi, i vari Bondi, Fitto, perfino una pasdaran come la Biancofiore — che appena ieri, stando dentro Forza Italia, accettavano tutto, ed anzi spesso protestavano indignati contro chi si permetteva le medesime critiche che oggi essi muovono. A imitazione, del resto, di quanto prima di loro avevano già detto un paio di anni fa, stracciandosi anch’essi debitamente le vesti, una lunga schiera di fuoriusciti, da Gianfranco Fini ad Angelino Alfano. Nel momento del naufragio tutti consapevoli — guarda caso! e quando alcuni ancora sperano di salvarsi su qualche zattera — che forse il capitano ha sbagliato rotta.
È così: molte verità a lungo negate oggi stanno diventando innegabili.

Era anche vero, eccome se era vero, ad esempio, che per gettarsi
alle spalle il Partito comunista e la sua esperienza non poteva bastare cambiare il nome e fare come se nulla fosse. Che era necessario non
solo capire bene che cosa era accaduto, «com’era stato possibile» (magari con l’aggiunta di qualche opportuna autocritica), ma anche che chi era stato un «ragazzo di Berlinguer», condividendone faziosità, accecamenti e fedeltà all’Ottobre rosso, si facesse giudiziosamente da parte. E invece di raccattare per anni tutto il raccattabile — dalla finta sinistra di Sergio D’Antoni alla sinistra dei quartieri alti di Giovanna Melandri — facesse spazio a quella
socialdemocrazia che aveva sempre disprezzato.

Era vero, infatti — come qualcuno disse subito — che in caso contrario, com’è puntualmente avvenuto, la dirigenza vecchia del partito che nasceva nuovo avrebbe in realtà impedito a questo
di essere nuovo.Così è accaduto che quel partito si sia via via appassito, si sia via via impoverito di idee e di passioni, si sia
disarticolato in una molteplicità di feudi nazionali e locali spesso
nelle mani di opachi personaggi dediti ad affari ancora più opachi.

Tutto ciò è rimasto celato finché è durata la droga dell’antiberlusconismo.
Ma appena la droga è finita si sono viste le cose come stavano: il Pd
non esisteva più. Era un involucro vuoto. E a questo punto è bastata per impadronirsene una banda di giovani audaci, animati da uno smisurato desiderio di vincere, che nulla avevano a che fare con la sua lunga storia.
I quali anzi possono essere considerati, nei confronti di questa
storia, come la vendetta di un’altra storia, di una storia completamente diversa.
Allora era vero, era vero tutto insomma. Era vero
tutto (o quasi) di ciò che non molti hanno detto per anni a proposito della Destra e della Sinistra italiane. Peccato
che oggi, quando finalmente i più se ne accorgono, sia troppo
tardi. 

1 commento:

  1. Il Declino de Le Generazioni del dopo guerra cresciute ne l'opulenza
    si dividono in due
    Categorie classe politica serva delle lobby e i succubi (Beoti ) Troppo presi da droga divertimenti diete e stronzate varie
    Non si sono resi conto che il declino è iniziato negli anni 80 con l’evento al Governo di B. Craxi
    Il debito pubblico a incominciato ha crescere a dismisura naufragando
    Con L’ultimo Governo di SB suo delfino.
    Che per fare i suoi interessi ha dato il colpo di grazia.

    Hanno scoperto che rende di più quotarsi in borsa e spostare gli stabilimenti nei paesi comunitari dove il lavoro costa meno.

    Quando il lavoro a basso costo nei paesi sottosviluppati finirà scongeleranno i nostri precari
    ne l’attesa fra crisi e sacrifici ci riabitueremo al peggio tanto da osannare i futuri sfruttatori W. L'ITALIA.

    NEL SENTIERO della VITA NON CAMMINARE DAVANTI A ME POTREI NON SEGUIRTI.
    NON CAMMINARE DIETRO Di ME NON SAPREI DOVE CONDURTI.

    CAMMINA AL MIO FIANCO ( FRATELLO DEL MONDO)
    DAMMI LA MANO SAREMO FELICI E ANDREMO LONTANO.

    PS . Ho lavorato per 18 anni alla stazione di Santa Maria Novella di Firenze ciò che descrivo nel post è verità il tutto rispecchia la nostra società e ciò che saremo. DOMANI
    Anime sospese le ho viste aggirarsi in tutte le stazioni in cerca della loro identità perduta. Vita vissuta ai margini della dignità imposta da una società malata, priva di amore verso i più umili che stanchi di lottare si sono arresi assistendo impassibili a quella vita che non gli appartiene più. Vita ricercata nella folla frettolosa schiava del tempo che passa veloce, come fossero automi. Taluni offrono una moneta tenendo in vita queste anime sospese condannate a fare da specchio a tutta l’umanità. VITTORIO.A

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