venerdì 3 aprile 2015

I BIGLIETTI DI AUGURI PER PASQUA AI CLIENTI DETENUTI : LA PARTE MIGLIORE DELL'AVVOCATURA PENALE



Alla vigilia di Natale, Mauro Anetrini, amico di FB, collega (è la cosa meno rilevante),  a cui mi uniscono due importanti affinità ( liberalismo e garantismo),scrisse una bellissima lettera, immaginandola postata da un detenuto al 41bis. La lessero circa 1500 persone sul blog,  commosse persino una forcaiola irredimibile come mia madre, il che è tutto dire...e io la suggerisco a quelli che non l'avessero fatto ( il post è : http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/12/lettera-di-natale-dal-41-bis.html ).
Mauro Anetrini è uno di quegli avvocati che ti riconciliano con una categoria che, storicamente, ammettiamolo, ha molte lacune e vizi, e per questo vista con grande sospetto dalla gente comune. I penalisti poi, e Mauro lo è, sono ancora peggio, essendo quelli che difendono i criminali...
Gente dunque senza scrupoli, che pensa solo al vile denaro...A parte il fatto che molti tra gli accusatori sono fortemente sospettabili di avere gli stessi difetti, ma poi non è così. Non sempre, non solo.
Io civilista, ho scoperto tra l'altro che i migliori dei colleghi del penale hanno una virtù civica e sociale pressoché sconosciuta a noialtri dell'altra sponda della giustizia (poi c'è l'amministrativo, che entrambi snobbiamo come un parente minore, senza più ragione peraltro, visto l'invadenza dello Stato e della PA nella vita quotidiana). 
Sono loro che si battono per le garanzie, per il giusto processo, perché i principi costituzionali abbiano effettiva esecuzione.
Più spesso le loro battaglie non le vincono, e da diverso tempo tira veramente una brutta aria, con premier tristemente ammaliato da esponenti della procura che sceglie come "consiglieri".
Però una folta minoranza (ormai tale mi appare, nel frequentare i convegni della Camere penali...) non si arrende.
Il problema è che non si riesce a scalfire la non cultura del giustizialismo, cavalcata dai media, spinta dalle procure, e assecondata dai governanti. 
Ma l'impegno sociale dei migliori di loro non si ferma alle grandi battaglie. Ci sono gesti più "quotidiani", ugualmente importanti.
Come la lettera di Mauro, per ricordare che quelli al 41 bis vivono in una condizione senza speranza, e come i biglietti di auguri che Maria Brucale manda oggi ai suoi clienti detenuti, spiegando :
Per quelli che credono in Dio, c'è dentro un rametto d'ulivo. Perché in 41 bis la Pasqua non può entrare. Non la messa, non la confessione... Non il papa
Toccante il pensiero, e bello l'omaggio che ad esso dedica Mauro : 

....buste colorate contenenti biglietti di auguri ai difesi detenuti (alcuni - quelli destinati ai reclusi ex 41 bis - anche dei ramoscelli di ulivo).
Un bel modo, ho pensato, per dire: io ci sono; sono qui e non abbandono nessuno.
Mi sono detto che, di certo, questa Maria Brucale ha molto da insegnarmi, se ha sentito il bisogno di fare quello che ha fatto e con quella delicatezza. Con parole semplici, soprattutto.
Ecco. Io vorrei che noi ricominciassimo da persone cosi', che sanno di essere cio' che sono e onorano se stesse e noi. Vorrei che, in un momento difficile della nostra storia, mentre ci troviamo sul ciglio di una crisi involutiva e stentiamo a reagire, noi prendessimo carta e penna per scrivere cose semplici a persone semplici.
Per non dimenticarci che la nostra azione politica ha un senso soltanto quando facciamo e diciamo le cose che ci hanno fatto diventare un piccolo simbolo di liberta'.


Si, ci sono anche avvocati così, come Maria e Mauro.










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