giovedì 18 giugno 2015

CORONA FUORI DAL CARCERE. CHANCE DA NON SCIUPARE

 Fabrizio Corona.

Mia madre, gli amici del Camerlengo lo sanno ormai, è una solida manettara, anche se non lo confessa ad alta voce... La cosa infatti stride sia con la memoria dell'amato consorte, Magistrato (con la M maiuscola, roba rara da diverso tempo in qua) e solido assertore dei diritti e delle garanzie, sia con le granitiche convinzioni del figliolo.
Resta che ad ogni omicidio famoso, i soggetti su cui si convergono le accuse degli inquirenti, prima, e dei media spazzatura ( Chi l'ha visto ?, Quarto Grado, Porta a Porta nella versione Matone-Bruzzone...) poi, sono senz'altro colpevoli. SEMPRE.
C'è quindi da pensare che veramente i giudici con Fabrizio Corona sono andati giù con mano troppo pesante se persino la mia genitrice si è scandalizzata per la caterva di anni di carcere cui il discusso personaggio del gossip è stato condannato. In tutto oltre 13 anni, che venivano contestati al "grido" : Manco avesse ammazzato qualcuno !!.
Già, perché poi alla fine mia madre è buona, e solo nei casi dei delitti di sangue diventa un po' forcaiola, nelle altre ipotesi di reato è più indulgente, e crede, udite udite, anche nel principio del recupero del reo...
Ma chi ha ucciso...già tanto che "non deve da morì" (si salvano solo per la fede cristiana e il quinto comandamento).
Comunque, sull'esagerazione della pena di Corona concordavamo in tanti.
L'altro giorno, ascoltando una trasmissione radiofonica, un conduttore, Stefano Molinari, alla notiza che Buzzi, uno dei capoccia della cosiddetta banda di Mafia Capitale, aveva chiesto di patteggiare la sua pena a 3 anni e 6 mesi, aveva commentato : se gliel'accettano, mi vado a incatenare fuori da Opera, dove tengono  rinchiuso Corona !
A ribadire quello che sostenevo prima.
Oggi arriva la notizia che il Bad Boy (oddio, boy un po' meno, che è cresciuto pure lui, che i 40 anni li ha compiuti) esce dal carcere, essendo stato ammesso all'affidamento ai servizi sociali presso la comunità di Don Mazzi.
Una chance preziosa, se è intelligente non la sciuperà (il provvedimento è revocabile). 




Scarcerato Fabrizio Corona: “Non ci tornerò più”

Dopo 3 anni e 2 mesi in cella, affidamento ai servizi sociali alla comunità di don Mazzi 
 
ANSA
Fabrizio Corona in un’immagine di repertorio
milano
Dopo quasi due anni e mezzo di detenzione, Fabrizio Corona ha lasciato il carcere milanese di Opera per essere affidato, come stabilito dal giudice di sorveglianza, «temporaneamente» ad una delle comunità “Exodus” di don Antonio Mazzi, a Lonate Pozzolo (Varese). Un affidamento in prova ai servizi sociali che dovrà essere confermato da un collegio di giudici e che è stato concesso per una serie di ragioni, alcune tecnico-giuridiche, altre relative all’assenza di pericolosità sociale e al suo passato di tossicodipendenza. 

“ORA SI RIPARTE”  
«Sono felice e giuro che in carcere non ci tornerò più», ha gridato, lasciando la casa di reclusione, l’ormai ex «re dei paparazzi» che venne arrestato in Portogallo dopo una fuga durata alcuni giorni, quando era diventata definitiva la prima delle molte condanne a lui inflitte: si va dall’estorsione per i foto-ricatti fino alla bancarotta e alla corruzione di una guardia penitenziaria. «Ho attraversato la tempesta, ho lottato fino all’ultimo è stata dura ma era necessaria. Ora si riparte. #sipuede», ha scritto, dopo la scarcerazione, in un tweet. Lui che da tempo andava ripetendo, anche davanti ai giudici: «Sono cambiato, ma sto male in carcere, ho seri problemi psicologici, datemi un’opportunità». E quell’opportunità di mettersi in gioco gli è stata concessa dal giudice Giovanna De Rosa, che ha accolto l’istanza dei legali Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra. 

IL COMMENTO - Non trasformi la redenzione in un reality (di G. Nicoletti)  
 

LA DECISIONE DEL GIUDICE  
Corona ha telefonato subito all’avvocato Chiesa, dicendogli: «Si rende conto che ora posso telefonarle?». E poi quando l’ha incontrato, l’ha abbracciato, baciato e ha urlato forte. Al difensore che gli ha detto subito «ora comportati bene», l’ex fotografo dei vip ha risposto: «In carcere non ci tornerò mai più». Anche l’avvocato era molto soddisfatto: «Sono contento per Fabrizio, è un bravo ragazzo». Il legale ha precisato che il giudice ha dichiarato «ammissibile» un’istanza di affidamento temporaneo che, in passato, era stata bocciata dalla Sorveglianza. La difesa, infatti, contestava soprattutto i 5 anni inflitti per il cosiddetto foto-ricatto all’ex attaccante juventino David Trezeguet: una pena per il reato di estorsione aggravata che non consentiva di chiedere una misura alternativa alla detenzione, come l’affidamento in prova. L’istanza, però, oggi è stata accolta «sulla base - come ha chiarito il legale - di una rilettura giuridica basata sul “favor rei” e che sarà utile a tanti altri detenuti nella condizione di Fabrizio». 

LA TOSSICODIPENDENZA  
Alla base del provvedimento, come è stato spiegato, ci sono gli anni di carcere che Corona ha già scontato, quasi tre considerando anche il “pre-sofferto”, la pena residua «che è di circa 5 anni», la «non riconosciuta pericolosità sociale», «la recuperabilità del soggetto attraverso l’affidamento in comunità», anche in vista di un percorso terapeutico data la sua tossicodipendenza. E poi le relazioni del carcere, «l’ultima della scorsa settimana - ha spiegato la difesa - che sottolineano come Fabrizio sia un detenuto modello, che sta affrontando un percorso ineccepibile». In comunità sconterà la pena residua, non sospesa, e si dovrà attenere ad una serie di prescrizioni: non potrà uscire ma potrà comunicare al telefono, anche se con alcune restrizioni. I legali di Corona, nei mesi scorsi, avevano depositato alla Sorveglianza anche una consulenza psichiatrica di parte, allegata ad un’istanza di detenzione domiciliare, nella quale si evidenziava che l’ex agente fotografico in carcere soffriva di stati d’ansia, psicosi, depressione e attacchi di panico. Un’istanza, però, che è ancora in fase di valutazione e non legata al provvedimento di oggi sul quale, comunque, secondo il legale, «hanno inciso anche valutazioni di tipo psico-diagnostico». Tra qualche mese l’affidamento in prova dovrà essere valutato dalla Sorveglianza che dovrà decidere se confermarlo e portarlo da «interinale» a «permanente».

Nessun commento:

Posta un commento