lunedì 27 luglio 2015

ANCHE COPPI PUO' PERDERE. CONFERMATI GLI ERGASTOLI A SABRINA MISSERI E COSIMA SERRANO. RESTA LA CASSAZIONE

Fausto Coppi, il campionissimo, perdeva anche lui  (con Bartali più di una volta) , e quindi nulla di male se il suo omonimo, che di nome fa Franco, principe del foro romano e considerato uno dei grandi avvocati italiani viventi, perde una causa, sia pure importante come quella che lo vede come difensore di Sabrina Misseri. 
Per mia madre, nota colpevolista a prescindere, una soddisfazione, che compensa però solo in parte la delusione per l'assoluzione definitiva di Amanda Knox e Raffaele Sollecito (una ferita aperta...).
Il processo peraltro non è finito, si finirà in Cassazione e quello è il terreno preferito dal "nostro", cultore raffinato delle questioni in punto di diritto. Insomma, non è detta l'ultima parola ( nel post http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2015/07/larringa-che-non-ha-salvato-sabrina.html una sintesi dell'arringa difensiva spiegata in appello).
Però intanto l'ergastolo resta.

Di seguito la notizia riportata da La Stampa e, sempre del quotidiano torinese, unbreve bignami riassuntivo della vicenda.




Delitto Scazzi, confermato l’ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano

Il processo d’appello per la 15enne strangolata ad Avetrana il 26 agosto 2010.

ANSA
Cosima Serrano e Sabrina Misseri. Tra loro Sarah Scazzi



La Corte di Assise di appello di Taranto ha confermato la condanna all’ergastolo nei confronti di Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri per l’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana (Taranto) strangolata e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010. La sentenza è stata emessa dopo tre giorni di camera di consiglio. È stata anche confermata la condanna di primo grado per Michele Misseri, zio di Sarah nonché padre di Sabrina e marito di Cosima: otto anni reclusione per soppressione di cadavere. 
 

LA “CONFESSIONE” DI MISSERI  
Sono passati quasi cinque anni da quel 26 agosto 2010, una calda giornata estiva, quando la quindicenne Sarah Scazzi scomparve inspiegabilmente. Le ricerche proseguirono incessanti sino al 6 ottobre quando lo zio della ragazzina, Michele Misseri confessò durante un drammatico interrogatorio di averla uccisa e di aver nascosto il corpo in un pozzo. Solo qualche giorno dopo Misseri, però, modificò la sua versione, cosa che peraltro è avvenuta più volte durante l’inchiesta, chiamando in causa la figlia Sabrina, cugina ma anche amica del cuore di Sarah. 
LA RICOSTRUZIONE  
Sarah, quel pomeriggio del 26 agosto del 2010, aveva appuntamento per andare al mare insieme ad un’altra amica. Ma al mare non ci arrivò mai, anzi proprio in quel pomeriggio fu strangolata e il suo corpo fu poi gettato in una cisterna di acqua nelle campagne di contrada «Mosca» alle porte di Avetrana, al confine tra la provincia di Taranto e quella di Lecce. «Una la teneva, l’altra la strangolava» ha ricostruito l’accusa nel corso del processo di primo grado conclusosi con la condanna all’ergastolo delle due donne.

Avetrana, le tappe dell’inchiesta e del processo

Tutto iniziò il 26 agosto 2010
 

Da quasi cinque anni tiene banco la vicenda umana e giudiziaria per l’uccisione di Sarah Scazzi. Ecco le tappe principali dell’inchiesta e del processo: 
26 agosto 2010. Sarah Scazzi esce da casa ad Avetrana (Taranto) per recarsi al mare con la cugina Sabrina Misseri. Scompare nel nulla. 
6 ottobre 2010. Michele Misseri confessa di aver ucciso Sarah, strangolandola, e fa ritrovare i resti del corpo in un pozzo nelle campagne di Avetrana. 
15 ottobre 2010. Michele Misseri chiama in correità nel delitto la figlia Sabrina, che finisce in cella. 
5 novembre 2010. Michele Misseri accusa la figlia Sabrina di aver ucciso Sarah. 
19 novembre 2010. Nell’incidente probatorio Michele Misseri conferma le accuse del 5 novembre nei confronti della figlia. 
Dicembre 2010. Michele Misseri comincia a scrivere lettere, sostenendo che ha fatto tutto lui, dal delitto alla soppressione del cadavere. 
23 febbraio 2011. I carabinieri arrestano Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele Misseri, per concorso in soppressione di cadavere. 
10 marzo 2011. Il Tribunale del Riesame scarcera Carmine Misseri e Cosimo Cosma. 
26 maggio 2011. Viene arrestata Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri e madre di Sabrina. E’ accusata di concorso in omicidio e sequestro di persona. Analogo provvedimento viene notificato a Sabrina in carcere. 
30 maggio 2011. Michele Misseri viene scarcerato. Ora e’ accusato solo di soppressione di cadavere. 
1 luglio 2011. La Procura chiude le indagini preliminari. 
29 agosto 2011. Dinanzi al gup comincia l’udienza preliminare, che si chiudera’ con nove rinvii a giudizio, tre assoluzioni e un proscioglimento. 
10 gennaio 2012. Comincia il processo dinanzi alla Corte di Assise di Taranto. 
17 luglio 2012. Cosima Serrano e la figlia Sabrina Misseri, citate dall’accusa, si avvalgono della facolta’ di non rispondere. Stessa cosa fanno Carmine Misseri e Cosimo Cosma. 
29 ottobre 2012. Michele Misseri, citato dall’accusa, non risponde alle domande. 
20 novembre 2012. Cosima Serrano, citata alla difesa, non risponde. 
20 novembre 2012. ’’Reputavo Sarah una sorella minore, non una cugina, e la trattavo di conseguenza. Qualche rimprovero sì, ma non litigi’’: lo dichiara Sabrina Misseri durante l’esame della difesa. 
5 dicembre 2012. ’’Ho ucciso io Sarah, questo rimorso non lo posso più portare dentro di me’’. Lo dichiara Michele Misseri e il suo difensore, Armando Amendolito, rimette il mandato. Viene sostituito di ufficio dall’avv. Luca Latanza. 
29 gennaio 2013. Uno dei sei giudici popolari viene “pescato” mentre esprime giudizi poco lusinghieri su una testimone e viene sostituito. 
5 marzo 2013. La Procura di Taranto conclude la requisitoria,cominciata il 25 febbraio dal pm Mariano Buccoliero, e formula le richieste di condanna. 
25 marzo 2013. Viene diffuso un ’fuori onda’ tra presidente della Corte e giudice a latere; la difesa di Sabrina chiede alla Corte se non intenda astenersi dal processo. 
26 marzo 2013. La Corte si astiene rimettendo gli atti al presidente del Tribunale, che il giorno dopo rigetta l’astensione. Il processo prosegue. 
20 aprile 2013. la Corte d’assise di Taranto condanna all’ergastolo Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Michele Misseri invece viene condannato a 8 anni per concorso in soppressione di cadavere. Per lo stesso reato vengono inflitti 6 anni ciascuno a Carmine Misseri difeso dall’avvocato Lorenzo Bullo e Cosimo Cosma, difeso dall’avvocato Raffaele Missere, rispettivamente fratello e nipote di Michele Misseri. Anche l’ex difensore di Sabrina viene condannato, a due anni di reclusione in questo caso, per intralcio alla giustizia.  
16 novembre 2014. Prima udienza del processo d’appello.

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