domenica 30 agosto 2015

I RECORD DI ALLEGRI DOPO QUELLI DI CONTE : MAI, NELLA STORIA, LA JUVE A ZERO PUNTI DOPO DUE PARTITE

 

Bè, almeno del Camerlengo non si dirà che scrive solo quando la Juve vince. Né che si attacca all'occasione del pareggio sfumata all'ultimo per dire "se entrava parlavamo di un'altra partita". No, era solo un altro risultato, immeritato. Perché da quello che leggo nel resoconto dell'inviato de La Stampa, la Roma ha meritato assolutamente di vincere, dominando l'incontro. 
Sono curioso di leggere le dichiarazioni di Allegri, se continuerà ad essere brillante e umorista o inizierà a preoccuparsi. Magari ritroverà lo stile Milan del suo secondo anno a Milanello, quando, se perdeva, non era mai per la bravura degli altri. 
Sempre per parlare di coerenza, rammento che sono tra quelli che non hanno mai tessuto gli elogi di questo mister e per due motivi molto semplici : 1 non mi è simpatico, lo reputo un "rosicone", come diciamo noi a Roma per indicare uno che non ci sta a perdere e un permaloso assoluto (ricordo un brutto battibecco con Sacchi che avea osato criticare l'impostazione sparagnina della Juve sconfitta dall'Atletico Madrid senza aver mai tirato in porta !) 2 non mi piace la sua filosofia di (non) gioco, del resto riassunta dal banale tweet : chi vuole divertirsi vada al circo.
Quindi non fui contento quando la Juve lo prese lo scorso anno, e non mi sono ricreduto durante un'annata sicuramente brillante, favorita da un Tevez scintillante (che non c'è più, e si vede !), dall'assenza di avversari (la Roma, seconda a 17 punti, si piantò praticamente dopo metà campionato) e anche dallo Stellone ( che splendeva soprattutto al momento dei sorteggi in Champions) che invece ha smesso di brillare.
Quest'anno la Juve di Conte non c'è più, è rimasta solo la difesa, e Allegri dovrà assemblare la SUA.
Gli inizi sono storici, in negativo : mai la Juve si è ritrovata a zero punti dopo due partite di campionato nella sua intera storia, così come non era mai accaduto di perdere le prima partita casalinga. 
Si vede che Allegri, sotto sotto, invidiava 'sta cosa di Conte che non solo vinceva ma faceva record ( ne ricordo alcuni : 102 punti in campionato, imbattuto in un torneo a 20 squadre, vinte tutte le partite giocate in casa) e ha iniziato pure lui.
Per carità, niente drammi : dopo 4 scudetti (3 di Conte) un anno di transizione ci sta eccome, specie se sono andati via ben tre colonne di quelle vittorie.
Ne approfitterei per inserire con coraggio i nuovi. La Roma oggi ce ne aveva molti in campo, e dall'inizio : Digne (appena arrivato), Jago Falque, Salah e Dzeko. La Juve al fischio di avvio solo le due punte, Mandzukic e Dybala. 
E come ulteriore segnale che è l'annata NO, è ufficiale che Draxler non verrà alla Juve, ceduto al Wolfsburg che ha rilanciato alla grande sia nei confronti dello Shalke che del giocatore : 36 milioni al club e ben 5 a stagione al giovanotto con la faccia da bambino.
E il "grande" Marotta col cerino in mano, con l'affanno di trovare un sostituto a 24 ore dalla chiusura del mercato.
Chissà, magari arriva Hernanes, scartato da Mancini...





Juve ko anche a Roma, mai così male all’avvio

Segnano Pjanic e Dzeko poi Dybala accorcia le distanze: 2-1. Bianconeri a 0 punti
 
 
 
ANSA
L’esultanza di Dzeko dopo il gol del momentaneo 2-0
 

 
Vacanze romane e romaniste: Juve dominata e portata a spasso dalla Roma. Il primo scontro diretto ai piani alti della nuova stagione dice che Garcia ha già una squadra e Allegri ancora un cantiere aperto: finisce 2-1, con le firme nella ripresa di Pjanic, Dzeko e Dybala, ma il risultato nasconde solo in parte la differenza attuale tra le due eterni rivali. Roma padrona del campo in lungo e in largo, tranne che nel finale dove la Juve, seppur in dieci, è arrivata con la forza della disperazione a un passo dal più clamoroso dei pareggi. Alla fine invece coglie un record negativo: mai nella storia aveva iniziato il campionato con due sconfitte

All’Olimpico cornice delle grandi occasioni (55mila paganti e Conte in tribuna), effetti sonori quasi da porte chiuse: la Curva Sud romanista, in protesta contro la divisione del settore, si piazza spalle al campo e non tifa, il settore del tifo juventino fa altrettanto in segno di solidarietà. La Juve, piazzata da Allegri con il 3-5-2 preventivato, sfoggia volti nuovi solo davanti: subito dentro la coppia di nuovi acquisti Mandzukic-Dybala, panchina per tutti gli altri come gli ultimi arrivati Cuadrado e Alex Sandro. Garcia, nonostante le parole della vigilia, lancia dal primo minuto Digne, sposta De Rossi al centro della difesa a fare le veci di Castan e lascia Totti (e Gervinho) a guardare la partitissima dalla panca.  

Palla al centro, subito lavoro per le moviole: in rapida successione cadono in area bianconera Dzeko e Florenzi, seguiti 120 secondi più tardi da Pjanic, ma Rizzoli lascia correre. Polemiche e veleni a parte, la Roma parte con il piede giusto: Digne fa su e giù sulla fascia sinistra, Ia Juve, uscita un po’ lenta dai blocchi, ha qualche problemino di posizionamento e Keita, Iago Falque e Florenzi, per tre volte in dieci minuti, sparano a salve. L’assedio giallorosso prosegue anche in seguito: al 24’ cross dall’autostrada mancina di Falque, Dzeko non trova la porta e Pjanic incoccia il palo. Fino al riposo Juve non pervenuta, se non per un paio di randellate di Chiellini su Pjanic (la prima amnistiata da Rizzoli, la seconda punita con un giallo) che accendono gli animi in mezzo al campo. Mezza piena, comunque, la tazza bianconera del tè dell’intervallo: non dover rincorrere, dopo un primo tempo solo di trincea, è un mezzo successo.  

Nella ripresa, nonostante l’inaugurazione con un tiraccio di Caceres, il copione non cambia: la Roma spinge, la Juve si chiude in qualche modo. Soprattutto perché Buffon abbassa la saracinesca su Pjanic e su un colpo a botta sicura di Dzeko. I miracoli, però, non possono durare in eterno. E, infatti, al 60’ la Roma passa: sciocca punizione regalata da Pogba al limite dell’area, pennellata sopraffina di Pjanic e il fortino juventino capitola. Per la controffensiva bianconera, Allegri fa fuori Mandzukic e si affida al rientro di Morata. Qualcosa si muove: punizione per un tocco con il braccio di De Rossi dal limite, ma Dybala spara altissimo. Subito dopo, per proteste, Rubinho riesce nell’impresa di farsi espellere dalla panchina.  

Tra un calcio d’angolo e un altro, Pogba di testa sfiora il pari. Ma anche Nainggolan, con un bolide da fuori deviato in angolo da Buffon, e Dzeko, con un piattone a botta sicura murato da Chiellini, non vanno lontanissimi dal colpo del ko. Restyling bianconero per il finale: out Lichtsteiner e Padoin, dentro Pereyra e Cuadrado, difesa a quattro, tre punte e centrocampo con Pogba e Pereyra. Ristrutturazione vanificata da due gialli in due minuti per Evra: Juve sbilanciata e in dieci per gli ultimi dodici minuti. Detto, fatto: palla rimessa in gioco, cross di Iturbe e capocciata da bomber vero di Dzeko per il raddoppio. Festa grande all’Olimpico, ma dieci minuti di paura arrivano lo stesso: Dybala, in contropiede, segna la rete della bandiera e Szczesny, nel recupero, salva la baracca romanista con un miracolo su una zuccata al veleno di Bonucci. Nonostante il coraggioso assalto finale, c’è ancora da tanto lavorare per la nuova Juve. 

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