mercoledì 26 agosto 2015

IO, OGGI MADRE FELICE, CI HO MESSO TEMPO PER AMARE MIO FIGLIO . PER FORTUNA L'HO AVUTO.

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Una carissima amica, nonché lettrice saltuaria del Camerlengo, mi ha scritto a proposito di Martina Levato e la prospettiva, assai concreta, che le venga tolto il figlio appena nato, per darlo in adozione non si sa se ai nonni (almeno ! ) o proprio a gente lontana dalla famiglia (soluzione auspicata dai più intransigenti, sempre "nell'interesse del minore" naturalmente...). 
Questa mia amica, che chiameremo Maria, è tra quelle che ritiene giusto per il bambino ritrovarsi una madre normale, non pregiudicata, termine usato sia in senso stretto (e quindi una condannata per un grave crimine) che in senso lato ( esposizione mediatica, fama "maledetta" destinata a perpetuarsi, incertezza sulla capacità di recupero, psichico e morale). 
Non dice cose assurde ovviamente. Però la mia contestazione era un'altra, e cioè che ci fosse qualcuno, in questo caso un pm, che si era arrogato il solitario diritto-potere di adottare una simile misura, separare il figlio appena nato dalla madre, nella certezza ( presuntuosa e aggiungerei arrogante) che quello sicuramente era l'unico bene per il piccolo, anticipando ogni risoluzione del Tribunale competente. Aggiungevo poi la mia generale sfiducia (eufemismo) per la struttura giudiziaria minorile, dove giudici ed "esperti" nei lustri si sono creati un mondo a sé, dove le caratteristiche dei genitori sono extraterrestri, cioè non corrispondenti a quelle umanamente riscontrabili, con tutti i provvedimenti allucinati e allucinanti che ogni spesso travagliano la cronaca.
A Maria è stato facile obiettare che una come lei, DIVENTATA ottima madre, se fosse stata sottoposta al vaglio di quei soggetti nei primi ANNI, non settimane o mesi, ANNI, della vita del figlio, non avrebbe superato l'esame di idoneità genitoriale. 
Lei mi ha risposto, con questa lettera che, autorizzato, pubblico con grande piacere :


Risultati immagini per depressione post partumCertamente non sono stata chiara quando ti ho detto il mio pensiero sulla Levato.

Io non discuto che lei possa essere una buona madre, non sono io a doverla giudicare, anzi e’ proprio la mia esperienza come madre che fa vacillare tutte le mie certezze, che altrimenti  la mia idea sarebbe stata certamente di condanna..  Il mio pensiero era per il bimbo.  Appena nato si trova sulle spalle un fardello piuttosto pesante, due genitori che hanno fatto quello che sappiamo, 14 anni di carcere ed un’esposizione mediatica di cui conosciamo gia i danni.  C’è la possibilità di una vita diversa ( e non dico migliore…) e , anche se mi dispiace per quanto soffrirà la madre, e a questo proposito mi pare un inutile stillicidio farglielo vedere una volta alla settimana,  trovo sia la soluzione più giusta per il bambino.  

Ne abbiamo gia’ parlato di come il mio istinto materno sia emerso tardivamente…  sentivo l’accudimento verso Massimiliano come un dovere ( ed in questo mia madre e’stata MAESTRA), non mi arrivava nessuna emozione particolare tendendola fra le  braccia, non mi entusiasmavo per i suoi piccoli progressi/scoperte/sorrisi. Niente di niente. Tutte le emozioni che le neo mamme raccontavano mi erano completamente sconosciute. Poi  depressione ed esaurimento nervoso hanno fatto il resto.  Tu lo sai quanto e’ stato complicato quel periodo, quanto sono stata male anzi io credo che tu sia l unico a saperlo veramente. Ecco ora ti dico una cosa che non ti ho mai detto e di cui ho parlato con la dr.ssa prima e poi, poco tempo fa per la verità, con il prof.  Quando stavo male ed i pensieri suicidi, le nevrosi, l’ansia erano all’ordine del giorno ho temuto che tu potessi fare qualcosa per allontanare Massimiliano da me..Non so cosa avresti potuto fare e se lo avresti fatto veramente, no so quanto potevano essere solo paranoie e manie di persecuzione, ma era un pensiero che avevo. Se tu lo avessi fatto avresti fatto la cosa giusta,e ne sono convinta ora ma lo ero anche allora, perche so che solo tu ti rendevi conto di quali e quanti danni avrei potuto fare. Quindi IO SO che non sarei stata giudicata positivamente nel caso fossi incappata in una situazione simile... 
 
Nel ringraziare Maria per la sincerità delle sue parole, ho espresso il mio disaccordo per il suo, consueto ( purtroppo è una delle sue nevrosi), eccesso di severità nei propri confronti. scrivendole così :


mi fa piacere leggere l'obiettività con cui ricordi i primi anni con Massimiliano.  Io anche ricordo bene i brevi accenni che mi facevi, pochi ma spietatamente - con te stessa - sinceri.
E anche ricordando quelli e l'evoluzione a 180 gradi occorsa dopo che, leggendo i giudizi trancianti sulla Levato, le sicurezze espresse contro questa madre "sicuramente indegna e dannosa", ho scritto le cose che hai letto.
NON avrei mai fatto nulla che potesse toglierti, in qualche misura, Masismiliano. Il tuo superIO, il tuo granitico e lesivo, in certi casi, senso del dovere, non ti avrebbero mai consentito di fare male a lui. Tu eri pericolosa per TE STESSA. Era Maria la tua vittima prescelta...
MA uno di questi baldi psicologi, assistenti sociali, giudici minorili, non l'avrebbero pensata così e comunque una madre depressa, infelice, con pensieri suicidi l'avrebbero ritenuta pericolosa.  Qualcosa avrebbero fatto.
Sbagliando, perché, come vedi, tu, che comunque l'accudimento fondamentale non lo hai MAI fatto mancare, col tempo - ma parliamo di anni, mica di mesi...- ti sei trasformata, grazie sicuramente alla inter relazione con tuo figlio, in una madre amorevole e brava emotivamente, non solo concretamente.
Non sei l'unica persona che conosco che ha avuto un iter simile, parlando di un amore "non agente", cioè non scaturito spontaneamente ma "richiamato" dall'azione dell'altro soggetto (in questo caso il figlio). 
Insomma, gli stereotipi delle madri sempre e subito innamorate perse dei propri figli sono appunto stereotipi. E a volte deve passare non poco tempo perché si stabilisca un vero rapporto empatico. A volte - tua madre ? - non accade mai...
Per questo bisogna accettare che la perfezione, anche in questo campo, non esista, gli errori sono mille, le possibilità molteplici e lasciare che accada che può.
Certo, in casi conclamati di persone incapaci di badare a sé, e quindi figuriamoci a crescere un bambino, è giusto intervenire.
Ma è questo il caso della Levato ? Può darsi, anzi probabile, ma non perché ha gettato l'acido addosso a quel povero giovanotto. Sicuramente è un indizio che induce all'approfondimento, ma da solo non può bastare.
Insomma, va verificato, con coscienza, serietà e senza preconcetti.
Dopodiché sono certamente d'accordo con te quando dici che questo bambino non parte bene, con due genitori simili...
Ma questo quante volte accade, a prescindere di averne due conclamati criminali ?
Nei campi rom dovrebbero essere fatte retate quotidiane !
E poi, tutti i casi di miseria ? Di gente che mette al mondo dei figli nonostante le gravissime difficoltà economiche ? E quelli malati, che non potranno accudire mai pienamente i loro figli, pure amati senza fine ?
No, non ci siamo. O veramente entriamo in un'ottica simil Sparta, con i genitori che mettono solo al mondo i figli e poi quelli sono dello Stato, che appena svezzati li separa e li fa crescere tutti insieme, oppure accettiamo che il destino, la fortuna, il caso, chiamali come vuoi, abbiano, come sempre, il loro ruolo determinante nella vita delle persone.
 

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