domenica 16 agosto 2015

NATO IL FIGLIO DI MARTINA LEVATO, SUBITO TOLTO ALLA MADRE. " E' LA PRASSI".

 

Sto leggendo l'ultimo libro di Irvin Yalom, il grande autore di libri come Le Lacrime di Nietzsche, La Cura Schopenauer, Il Problema Spinoza, titolato Sul Lettino di Freud. C'è un dialogo tra il protagonista, uno psichiatra che si è convertito dalla farmacologia all'analisi, ed un suo caro amico, nel quale il secondo, alla definizione della psicanalisi come scienza, ha uno scatto di ribellione : "Scienza ? L'alchimia allora è più scientifica...".
Leggendolo ho pensato alla genia dei giudici che si occupano di minori, sia quelli dell'omonimo Tribunale che quelli "specializzati" nella materia in quello Ordinario. Bene, questi signori, pronunciando come monaci buddisti il mantra "nell'interesse superiore dei minori" (ma non si sentono ridicoli, giudici, avvocati e periti a ripetere come una formula magica sempre questo concetto ormai privo di senso ? ). in realtà si affidano mani e piedi ai responsi degli aruspici del XXI secolo, vale a dire la torma degli psicologi che assediano le corti per ottenere incarichi, che in 4-5 incontri, distribuiti in altrettanti mesi ( perché fanno incetta di perizie che poi non hanno il tempo di assolvere in tempi brevi, come i problemi di cui sono investiti imporrebbero) , sanno "divinare" se sei un buon genitore (quasi mai, ché NESSUN padre o madre della terra potrebbe essere tale passato alla lente d'ingrandimento di questi signori). I giudici, ignorando sistematicamente ed immotivatamente (si limitano a scopiazzare ed incollare le tesi del loro ctu) tutte le obiezioni critiche svolte da CT di parte (i quali non si adontano troppo, tanto è solo un gioco delle parti : la prossima volta saranno loro i ctu che comandano, e i colleghi a fare i CT irrilevanti), adottano sistematicamente le conclusioni dell'alchimista di turno.
Tutto questo nel presentare la notizia de La Stampa sulla nascita del figlio della coppia "maledetta", Martina Levato e Alexander Boettcher, nato questa notte e di cui i giudici dovranno discutere l'affidamento, visto non solo lo stato detentivo della madre ma anche la particolare dimensione psicologica della stessa.
Intanto che decidono però, la prima cosa che è stata fatta, è stato sottrarre subito il neonato alla madre. Uno immagina "avranno un fondato timore che possa far del male al piccolo, squilibrata com'è" (ma se lo fosse così tanto, allora forse nemmeno doveva essere condannata, per dichiarata incapacità di intendere e di volere) , e invece no. Il giornale scrive che è "La Prassi".
Verrà un momento in cui rinsaviremo, (in Francia guarirono dal "Terrore" no ? ) e tutto questo pattume del sistema minorile sarà spazzato via, come è sacrosanto che avvenga. 
Ma ahinoi non è vicino quel giorno. 





Nato nella notte il figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher, la “coppia dell’acido”

I due sono attualmente in carcere per aver aggredito e sfigurato l’ex di lei. Ora il giudice dovrà decidere sul destino del  piccolo, intanto alla donna non è stato permesso di dormire con il nascituro 
  
ANSA
Alexander Boettcher e Martina Levato, neo-genitori in carcere


Il provvedimento del Tribunale dei minori è preso nell’interesse del neonato, viene definito «di prassi» nell’attesa che i giudici prendano una decisione riguardo a chi sarà affidato il bimbo. Per Vincenzo Levato, sua moglie e la figlia Martina, detenuta dopo la condanna a 14 anni per le aggressioni all’acido, però, «separare un bimbo dalla madre provoca un dolore mostruoso». 
Perché la notte scorsa Martina Levato ha visto solo per pochi istanti il figlio avuto dal fidanzato-complice Alexander Boettcher, condannato con lei, e poi Achille (così intenderebbero chiamare il neonato) le è stato portato via. 
«Senza spiegazioni - racconta tra le lacrime Vincenzo Levato -. È stata un’atrocità vedere quel bambino portato via dalla madre. E siamo anche stati trattati con ostilità dal personale della clinica, quasi fossimo appestati, come il bambino che non abbiamo potuto toccare». I legali dei nonni materni e della madre di Boettcher, Laura Cossar e Valeria Barbanti, sono sul piede di guerra per evitare che il bimbo sia adottato da un’altra famiglia. Boettcher, però, dovrebbe prima poterlo riconoscere per avere un titolo per intervenire. I nonni hanno più volte detto che intendono occuparsene. 
Martina Levato rimane alla clinica Mangiagalli e, una volta dimessa, dovrebbe andare all’Icam, l’istituto a detenzione attenuata per madri con figli piccoli, come sollecitato dal pm Marcello Musso. Se, però, avrà con sé il figlio; altrimenti dovrebbe tornare in carcere. La decisione del tribunale minorile è prevista in tempi brevi, forse già all’inizio della settimana prossima.

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