venerdì 28 agosto 2015

NESSUNA RAPINA NEL CATANANESE : AD AMMAZZARE IL MARITO A BASTONATE CI HA PENSATO LA MOGLIE

 Risultati immagini per donne che uccidono i mariti

Il Sindaco del paese di Biancavilla può tornare a dormire sonni tranquilli : nessuna ferita e/o minaccia per la piccola comunità vicino Catania, ché ad uccidere Alfio Longo non sono stati due pericolosi rapinatori, magari immigrati, a piede libero, ma, banalmente, la moglie.
E già, a prendere a bastonate, fino ad ucciderlo, il marito è stata la signora "Vincenzina", stanca, questa la spiegazione data ai carabinieri al momento della confessione, delle angherie dell'uomo.
Evidentemente la notizia del divorzio breve, cui pare molti della sua età ormai ricorrono (sul post http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/08/divorzio-breve-e-boom-di-richieste.html ), non le era giunta ...
Stavolta niente uomo nero dunque, e ad ammazzare il coniuge stavolta è la donna. 
Capita.



Omicidio in villa a Catania, confessa la moglie: “Stanca delle sue violenze, l’ho ammazzato io”

Nessuna rapina. A uccidere a colpi di bastone l’elettricista di 67 anni è stata la donna
 
 
ANSA
Carabinieri all’esterno della villa

catania
Nessuna rapina, è stata la moglie. Arriva dopo 24 ore la svolta nelle indagini sull’omicidio di Alfio Longo, l’uomo ucciso ieri a bastonate nella sua villa di Biancavilla, nel Catanese. A compiere l’omicidio è stata la donna, Vincenzina Ingrassia.  

LA SVOLTA  
La confessione è arrivata nella notte. La moglie ha raccontato ai militari di avere ucciso il marito perchè «aveva frequenti scatti violenti ed era stanca di subire». Da qui la decisione di ucciderlo e inscenare poi una rapina. La donna è stata fermata per omicidio. 

CONFERMATI I DUBBI DEGLI INQUIRENTI  
Già ieri erano emersi dubbi sulla ricostruzione della donna. Piccole incongruenze che andavano approfondite, come hanno fatto i carabinieri del comando provinciale di Catania e della compagnia di Paternò. Nella notte è emersa la verità: è stata Vincenzina, 64 anni, a uccidere a colpi di ceppo in testa il marito, Alfio Longo, 67 anni, ex elettricista in pensione.  

COSI’ AVEVA INSCENATO LA RAPINA  
Era stata la donna, ieri mattina poco prima delle 5, a lanciare a suon di urla l’allarme che aveva fatto correre sul posto i vicini della villetta della famiglia Longo, alle pendici dell’Etna in territorio di Biancavilla. «Sono entrati in due col volto coperto, mi hanno costretto a legarlo e poi hanno legato Alfio, mio marito ha reagito e quando ha detto “vi ho riconosciuti”. Lo hanno ucciso con colpi di legno in testa», era stata la ricostruzione della donna fornita ai carabinieri. Nella notte la svolta. 

I CANI “MUTI” E GLI ANELLI  
Tanti elementi non tornavano. La coppia, per esempio, aveva la passione per i cani, anche quelli randagi, che accudiva nella loro villa. Eppure la notte della tragedia nessuno nella zona li aveva sentiti abbaiare. «Strano - aveva commentato un vicino - si fanno sentire spesso e anche da lontano». Un altro dubbio che avevano gli investigatori era la scelta dell’obiettivo da parte dei rapinatori: una villetta di lavoratori, ma non di persone ricche. In una zona, hanno raccontato i vicini, che «è stata sempre tranquilla». E infine anche il bottino: poche centinaia di euro e, soprattutto due anelli dell’uomo, compresa la fede nuziale della vittima, e non quella della moglie. 

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