Naturalmente soddisfatti gli avvocati di Amanda e Sollecito nel leggere le randellate comminate dalla Cassazione ai persecutori dei loro clienti. I pm di Perugia, e i loro collaboratori - periti e investigatori - si beccano qualcosa di peggio di un "avete avuto torto" , bensì un "AVETE LAVORATO MALE" !! Se ne parla diffusamente nell'altro post di oggi :
http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/09/le-motivazione-dellassoluzione-di.html
Qui riporto le prime dichiarazioni di Amanda Knox, evidentemente felice dell'incubo finito, e che preannuncia, come era ovvio attendersi, la causa di risarcimento per l'ingiusta detenzione. Si è fatta, lei come Raffaele Sollecito, 4 anni di galera. Le due posizioni sono però diverse, intanto perché comunque una condanna la ragazza americana l'ha riportata : 3 anni per la calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, definitiva e che avrebbe dovuto scontare se non fosse che se ne era già fatti di più in attesa della conclusione del processo, e questa falsa accusa potrebbe un domani essere valutata dai giudici chiamati a valutare l'indennizzo come elemento in qualche modo "giustificante" quanto l'imputato ha subito.
Una cosa aberrante, però il nostro ordinamento allo stato la prevede : i magistrati, inquirenti e giudicanti, hanno sbagliato ANCHE per colpa tua ( che sei una cattiva persona, che frequenti cattive compagnie, che hai precedenti....cose così) e quindi, un po' te la sei cercata....
Per Raffaele invece non c'è nessun elemento di questo genere, e quindi i 4 anni di carcere prevedo con facilità che alla fine, tra non poco tempo, gli verranno risarciti.
Com'è giusto che sia, in attesa che il danno erariale in qualche misura ricada sui diretti responsabili...
Amanda:
mi sento come Alice
fuori dal Paese delle Meraviglie
ROMA «Io e Colin ci siamo scambiati uno sguardo di
sollievo, come Alice quando si sveglia fuori dal Paese delle
Meraviglie...». È il sollievo di Amanda Knox, nel giorno in cui la
Cassazione — quasi otto anni dopo — fa a pezzi l’inchiesta sul delitto
di Perugia, il delitto di Mez. Amanda lo scrive sul West Seattle Herald
, il giornale della sua città, poche ore dopo l’uscita delle
motivazioni della Suprema Corte. Il suo articolo è pubblicato sul sito
del giornale in prima pagina, perché questo è il suo giorno ed è lei è
la protagonista assoluta. L’avvocato romano Carlo Dalla Vedova le ha già
mandato la mail con tutti i dettagli. La ragazza non sta nella pelle,
l’incubo è svanito per sempre, allora parla e piange al telefono con lui
e con l’altro legale, Luciano Ghirga: «Mi sono fatta quattro anni di
carcere, quattro anni precisi, anzi quattro anni meno due giorni e
questi di sicuro non me li ridarà indietro più nessuno. Ma è l’unico
cruccio. Per il resto oggi sono contenta, contentissima e voglio dire
grazie, grazie, grazie a lei avvocato Ghirga come ho già detto grazie
all’avvocato Dalla Vedova. Sì, sono felice».
E allora si mette a
scrivere, Amanda. Collabora col West Seattle Herald ormai da quasi un
anno e il suo articolo è pieno di sensazioni. Racconta di un viaggio,
sabato scorso, da Seattle a Tacoma in compagnia del suo fidanzato, Colin
Sutherland, un giovane musicista (27 anni come Amanda) che suona la
chitarra basso in un gruppo rock e lo chiamano per questo Rombo di
tuono . Amanda parla del viaggio, ma è come se parlasse del suo
processo. Colin ha vissuto vicino a lei tutto il travaglio dell'ultimo
periodo, l’ansia terribile, la paura di essere estradata in Italia in
caso di condanna definitiva e, invece, a marzo scorso, la liberazione.
Assolta. Forse un giorno lei e Colin si sposeranno, anche se l’avvocato
Dalla Vedova dice che per ora non ci sono progetti matrimoniali
all’orizzonte.
Col gatto Picard acciambellato in grembo, Amanda
Knox si gode ora ciò che ha scritto la Cassazione. Colpi di maglio sui
metodi utilizzati da chi ha fatto le indagini. «Sono molto sollevata,
perché in queste motivazioni ci sono tutte le cose che abbiamo sempre
sostenuto», dice all’avvocato Dalla Vedova. Naturalmente, ma ci sono 18
mesi di tempo, verrà il giorno in cui gli avvocati di Amanda
chiederanno i danni allo Stato per i 4 anni di carcere ingiusto. Anche
l’avvocato Giulia Bongiorno, che ha difeso l’altro grande imputato di
questa storia, Raffaele Sollecito, dice che la sentenza «prende a
bastonate gli errori compiuti nelle indagini» e che Sollecito «è stato
processato per anni e tenuto in carcere da super-innocente». La
richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione, così, è dietro
l’angolo. Lo stesso Sollecito lo fa capire: «Sono stato vittima di un
clamoroso errore giudiziario che rimarrà nella storia. Grazie a tutto
ciò, ho trascorso 4 anni in carcere più altri 4 di tormento per nulla».
Già, ma adesso è davvero finita: «Qui piove a dirotto — scrive Amanda da
Seattle — ma io amo la pioggia».
Fabrizio Caccia
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