martedì 8 settembre 2015

AMANDA E SOLLECITO PRONTI A CHIEDERE IL RISARCIMENTO PER IL CARCERE INGIUSTO. MA PER AMANDA LA STRADA E' IN SALITA

Naturalmente soddisfatti gli avvocati di Amanda e Sollecito nel leggere le randellate comminate dalla Cassazione ai persecutori dei loro clienti.  I pm di Perugia, e i loro collaboratori - periti e investigatori - si beccano qualcosa di peggio di un "avete avuto torto" , bensì un "AVETE LAVORATO MALE" !! Se ne parla diffusamente nell'altro post di oggi :
http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/09/le-motivazione-dellassoluzione-di.html
Qui riporto le prime dichiarazioni di Amanda Knox, evidentemente felice dell'incubo finito, e che preannuncia, come era ovvio attendersi, la causa di risarcimento per l'ingiusta detenzione. Si è fatta, lei come Raffaele Sollecito, 4 anni di galera. Le due posizioni sono però diverse, intanto perché comunque una condanna la ragazza americana l'ha riportata : 3 anni per la calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, definitiva e che avrebbe dovuto scontare se non fosse che se ne era già fatti di più in attesa della conclusione del processo, e questa falsa accusa potrebbe un domani essere valutata dai giudici chiamati a valutare l'indennizzo come elemento in qualche modo "giustificante" quanto l'imputato ha subito. 
Una cosa aberrante, però il nostro ordinamento allo stato la prevede : i magistrati, inquirenti e giudicanti, hanno sbagliato ANCHE per colpa tua ( che sei una cattiva persona, che frequenti cattive compagnie, che hai precedenti....cose così) e quindi, un po' te la sei cercata....
Per Raffaele invece non c'è nessun elemento di questo genere, e quindi i 4 anni di carcere prevedo con facilità che alla fine, tra non poco tempo, gli verranno risarciti.
Com'è giusto che sia, in attesa che il danno erariale in qualche misura ricada sui diretti responsabili...



Il Corriere della Sera - Digital Edition

Amanda: 
mi sento come Alice fuori dal Paese delle Meraviglie
 

 ROMA «Io e Colin ci siamo scambiati uno sguardo di sollievo, come Alice quando si sveglia fuori dal Paese delle Meraviglie...». È il sollievo di Amanda Knox, nel giorno in cui la Cassazione — quasi otto anni dopo — fa a pezzi l’inchiesta sul delitto di Perugia, il delitto di Mez. Amanda lo scrive sul West Seattle Herald , il giornale della sua città, poche ore dopo l’uscita delle motivazioni della Suprema Corte. Il suo articolo è pubblicato sul sito del giornale in prima pagina, perché questo è il suo giorno ed è lei è la protagonista assoluta. L’avvocato romano Carlo Dalla Vedova le ha già mandato la mail con tutti i dettagli. La ragazza non sta nella pelle, l’incubo è svanito per sempre, allora parla e piange al telefono con lui e con l’altro legale, Luciano Ghirga: «Mi sono fatta quattro anni di carcere, quattro anni precisi, anzi quattro anni meno due giorni e questi di sicuro non me li ridarà indietro più nessuno. Ma è l’unico cruccio. Per il resto oggi sono contenta, contentissima e voglio dire grazie, grazie, grazie a lei avvocato Ghirga come ho già detto grazie all’avvocato Dalla Vedova. Sì, sono felice».
E allora si mette a scrivere, Amanda. Collabora col West Seattle Herald ormai da quasi un anno e il suo articolo è pieno di sensazioni. Racconta di un viaggio, sabato scorso, da Seattle a Tacoma in compagnia del suo fidanzato, Colin Sutherland, un giovane musicista (27 anni come Amanda) che suona la chitarra basso in un gruppo rock e lo chiamano per questo Rombo di tuono . Amanda parla del viaggio, ma è come se parlasse del suo processo. Colin ha vissuto vicino a lei tutto il travaglio dell'ultimo periodo, l’ansia terribile, la paura di essere estradata in Italia in caso di condanna definitiva e, invece, a marzo scorso, la liberazione. Assolta. Forse un giorno lei e Colin si sposeranno, anche se l’avvocato Dalla Vedova dice che per ora non ci sono progetti matrimoniali all’orizzonte.
Col gatto Picard acciambellato in grembo, Amanda Knox si gode ora ciò che ha scritto la Cassazione. Colpi di maglio sui metodi utilizzati da chi ha fatto le indagini. «Sono molto sollevata, perché in queste motivazioni ci sono tutte le cose che abbiamo sempre sostenuto», dice all’avvocato Dalla Vedova. Naturalmente, ma ci sono 18 mesi di tempo, verrà il giorno in cui gli avvocati di Amanda chiederanno i danni allo Stato per i 4 anni di carcere ingiusto. Anche l’avvocato Giulia Bongiorno, che ha difeso l’altro grande imputato di questa storia, Raffaele Sollecito, dice che la sentenza «prende a bastonate gli errori compiuti nelle indagini» e che Sollecito «è stato processato per anni e tenuto in carcere da super-innocente». La richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione, così, è dietro l’angolo. Lo stesso Sollecito lo fa capire: «Sono stato vittima di un clamoroso errore giudiziario che rimarrà nella storia. Grazie a tutto ciò, ho trascorso 4 anni in carcere più altri 4 di tormento per nulla». Già, ma adesso è davvero finita: «Qui piove a dirotto — scrive Amanda da Seattle — ma io amo la pioggia».
Fabrizio Caccia

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