mercoledì 16 settembre 2015

UNA LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI CHE SIA GRADITA A MAGISTRATI E GIORNALISTI. SE E' SERIA, NON E' POSSIBILE.

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C'è chi sostiene che Orlando è il miglior ministro della giustizia della seconda repubblica.  Pensa la mediocrità degli altri, verrebbe da pensare. 
L'uomo non è antipatico, e sicuramente, da politico esperto, cerca di realizzare mediazioni utili. Ma quante volte ci riesce ? 
Senza contare, che per certe riforme il governo, premier e ministri di competenza dunque, dovrebbero avere lo stesso piglio che Renzino trova solo quando fa a botte con quelli della minoranza piddina.
Guardiamo per esempio il problema annoso delle intercettazioni. Francesco Petrelli (segretario della Unione Camere Penali )  sul Garantista - foglio sempre più esiguo..., ho timore grande che Sansonetti e i suoi non mangeranno il panettone... - cerca di riportare la questione nei giusti confini : se lo strumento è giustificato SOLO dalla ricerca della PROVA della responsabilità dell'indagato, "tutto ciò che non risponde a tale nome e a tale qualifica sostanziale non potrà ritenersi "legittimamente "acquisito. ....l'intercettazione non è una "sonda" indistintamente calata nella vita di un indagato, abilitata a captare ogni suo segreto, il suo modo di esrpimersi, i suoi costumi, le sue frequentazioni...ma è uno strumento tecnico-investigativo terribile e malizioso che deve essere utilizzato in maniera rigorosa, chirurgica, esattamente delimitata". 
E conclude " E' dunque improprio parlare di "bavaglio" allorché si intenda sottrarre alla diffusione mediatica quel materiale "collaterale" impropriamente acquisito che devasta - violandone la privacy - non solo la vita dell'intercettato (indagato e non indagato) ma anche di tutti coloro che accidentalmente finiscono in quella rete. "

Petrelli parla in maniera forbita (giustamente senza eccessi) e richiamandosi sostanzialmente al buon senso, qualità peraltro poco diffusa nelle schiere dei forcaioli di professione e/o di fede. 
Diverso, notoriamente, lo stile di Filippo Facci che dedica alla questione l'appunto odierno su Libero.
 A me bastano questi numeri : in Italia si intercetta tre volte in più rispetto alla Francia, cinque alla Germania, e a fronte di 3300 intercettazioni in Gran Bretagna da noi se ne fanno oltre 120.000.
Come non applaudire Facci ?

LA LEGGE BLA-BLA

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Scusi signor Guardasigilli Orlando, che ne direbbe di mettervi a lavorare e di varare una benedetta legge sulle intercettazioni ? Intendo voi governo, voi politica, voi che ne avete il diritto-dovere. Prima ci si affidò ai "saggi" di Napolitano : dissero che le intercettazioni andavano limitate, grazie tante. Poi Renzi si affidò ai direttori di quotidiani, dissero che bastava far rispettare le regole esistenti, grazie tante. Ora leggiamo che vorreste affidarvi direttamente ai magistrati e cooptare "noti procuratori" nella commissione che dovrebbe occuparsene : ma avete finito di girarci attorno ? 
Tanto le nozze coi fichi secchi non le potete fare, non c'è scaltrezza piddina e post democristiana che tenga : una legge sulle intercettazioni che piaccia ai magistrati e ai giornalisti non può esistere, perché a loro il canaio va bene così. L'Italia intercetta tre volte la Francia e cinque la Germania, per non parlare delle 3372 intercettazioni del Regno Unito a fronte delle 124.713 che facciamo noi.
E voi, per fare una legge sulle galline, vi rivolgete alla volpe : complimenti vivissimi.
Abituatevi già ai cortei sul "bavaglio" e sulla cazzata del "diritto di informare", quella di cui si straparla ogni qualvolta una legge rischi di funzionare. Se poi non deve funzionare, vabbé : a partorire topolini ci siete abituati. La legge sulla responsabilità civile, quella sulle ferie dei magistrati; finirà così, grandi parole, una legge pasticciata e poi tutto come prima. 

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