giovedì 17 settembre 2015

"CATENACCIARI!"

 

Le italiane partono bene in Champions, e non era affatto scontato, da un lato considerata la(non) partenza in campionato della Juventus, con un solo punto in tre partite, due in casa contro avversari non proprio impossibili, impegnata in trasferta contro il super milionario Manchester City, attualmente dominatore della Premier League, dall'altra una Roma che si trovava di fronte i mostri del Barcellona, e con l'incubo mai del tutto superato del 7-1 rimediato lo scorso anno contro il Bayern Monaco proprio all'Olimpico. 
E' finita con la Juve che, sotto di un gol, rimonta ed espugna Manchester e la Roma che pareggia con un gol miracoloso ( si può definire diversamente un tiro dall'out destro di metà campo che finisce in rete ?) di Florenzi, e blocca i supercampeones. 
Naturalmente giornali e tifosi sono in visibilio. La Juve è tornata !! Roma perfetta !!
Naturalmente io sono contento per la Juventus, ma, leggendo con attenzione le cronache, vedendo gli highligts, noto, come al solito, che nel calcio il risultato copre tutto, e fa passare nel dimenticatoio un primo tempo assolutamente grigio e il fatto che Buffon sia stato il migliore in campo, che in genere non è testimonianza di una partita non dico dominata (assai difficile, in trasferta e contro avversari forti) ma nemmeno sotto controllo. Va detto che Allegri non è stato pauroso, rinunciando al più coperto 3-5-2 (che spesso si trasforma in un 5-3-2 ...) e mettendo Cuadrado oltre alle due punte.  Insomma aiutati che Dio ti aiuta, però prima di parlare di resurrezioni aspetterei quantomeno domenica e la trasferta a Genova.

La Roma, leggo dal bravo Luca Valdisseri, giornalista romanista ma NON tifoso, ha giocato per lo più con 9 uomini dietro la linea della palla, il Barcellona ha avuto il 75% (??!!) di possesso palla, i portieri giallorossi - impegnati entrambi - sono stati bravi. Sconcerti, nel suo commento, ricordava, inutilmente penso, che sì, è vero che di fronte c'era il Barcellona, però la Roma è una squadra forte, legittimamente candidata a vincere lo scudetto, giocava di fronte al suo numeroso e appassionato pubblico ( i catalani hanno invece snobbato il match : meno di 400 supporters al seguito del Barca) , insomma, ci si poteva aspettare non dico una partita spregiudicata, ché magari faceva la fine di un anno fa coi tedeschi,però nemmeno così da provinciale del calcio europeo. 
E gli spagnoli che dicono ? Sono sintetici :  Catenacciari !
Ah, troppo divertente il salto triplo carpiato di diplomazia di Luis Enrique in conferenza stampa. Alla domanda sulla valutazione del risultato ha risposto : Non dico che il finale è bugiardo, solo che il punteggio giusto era un altro
Sarebbe stato un perfetto democristiano !




Il Barça punge la Roma: “Solo catenaccio”

Luis Enrique: «Credevo attaccassero di più». Suarez: le italiane si chiudono sempre
 
 
 
FP
Luis Enrique è stato applaudito dai suoi ex tifosi romanisti

 
roma
I soliti maledetti italiani: difensivisti, catenacciari e anche un po’ fortunati. Il Barça lo pensa ma non lo dice mai ad alta voce. Lo lascia intendere con qualche giro elegante di parole o lo sostiene in maniera soft. «Mi aspettavo una Roma più offensiva – afferma l’ex (applaudito dall’Olimpico) Luis Enrique – invece ha scelto un atteggiamento diverso e ottenuto il risultato positivo che voleva. Io, però, sono contento della nostra partita: abbiamo avuto più del 70% di possesso palla e creato almeno sei occasioni nitide per raddoppiare». 
   
Soddisfazione per le percentuali bulgare (75% a 25%) di possesso palla a parte, la notte dell’Olimpico ha riservato qualche rimpianto al Barcellona. «L’unica cosa che non mi soddisfa è il risultato», ammette Luis Enrique. «Non dico che il finale è bugiardo – la successiva spiegazione – solo che il punteggio giusto era un altro. Il gol di Florenzi? Straordinario, ma casuale. La colpa è mia: sono io che chiedo sempre al mio portiere di giocare alto». 


Per Luis Suarez, autore del gol del momentaneo vantaggio blaugrana e del pestone che ha messo ko Szczesny (distrazione del quarto dito della mano sinistra, possibile almeno una settimana di stop), è sempre la stessa storia degli italiani che pensano solo a difendersi. «Conosciamo come giocano le squadre della serie A: si chiudono dietro ed è molto difficile trovare gli spazi per poterle colpire. Il Barça ha controllato la partita con il possesso palla e creato tante occasioni, la Roma ha trovato il pareggio da lontano con un pizzico di fortuna». Si vede che la dea bendata deve avere un debole per i catenacciari. 

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